Qualità e salubrità: ecco le parole chiave in fatto di alimentazione, che assumono ancora più rilievo quando si parla del nutrimento dei più piccoli. Ma alla riprova dei fatti, si scopre che nelle scuole, dove ogni giorno consumano il pranzo 1,6 milioni di bambini tra elementari e materne, 1 bando di gara su 4 per il servizio mensa, nel 2009, è stato aggiudicato con il criterio del massimo ribasso. Ovvero, in poche parole, pagando il meno possibile. Lo dice la Angem, l’Associazione Nazionale della Ristorazione Collettiva e Servizi Vari, che aderisce a Fipe-Confcommercio.
“Preoccupa questa politica del sottocosto - afferma il presidente Ilario Perotto - che soprattutto gli enti pubblici, e tra questi le scuole, continuano a fare in tema di alimentazione. Qualsiasi riflessione sugli sprechi a mensa diventa superflua se non si affronta con decisione il malcostume delle gare al massimo ribasso. Dare un pasto, come in alcuni casi, con un valore delle materie prime che finiscono nel piatto inferiore ad un euro, è una sfida che le aziende sane del settore non riescono più a vincere”.
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