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Se il cibo diventa un lusso, nel vero senso della parola: il “Museo del Gioiello di Vicenza” espone 150 bijoux di giovani artisti ispirati al cibo o fatti di cibo (fino al 28 agosto). Dai bracciali di spaghetti ai collier di cioccolata (commestibile)

Non Solo Vino
Bracciale di spaghetti

Se il cibo diventa un lusso, nel vero senso della parola: una mostra al Museo del Gioiello di Vicenza espone 150 opere di 33 giovani artisti e maestri del gioiello ispirate al cibo ed alle sue infinite forme, o fatte con il cibo, dagli ortaggi colti direttante dall’orto alla cioccolata (commestibile). In un gioco di rimandi, dagli spaghetti in resina flessibile dei celebri bracciali ed di Gaetano Pesce ai barattoli del caffè Illy che diventano spille così come le capsule degli spumanti riciclate per la collana “Vinatica” di Annamaria Zanella, passando per Barbara Uderzo che trasforma peperoni e cavoli in collane, o Beatrice Montalbetti (Ruff and voids) che fa gorgiere in pizzo e penne lisce, la mostra “Gioielli in Tavola” (di scena da oggi al 28 agosto, con il patrocinio di Expo 2015 Milano) con i suoi “bijoux alimentari” da indossare è un paradigma dell’estetica del cibo portata all’estremo.
Se la Mela bucata, dell’artista e designer James Rivière è un ciondolo piuttosto noto, lo stesso non si può dire delle perle in cioccolata commestibile delle collane di Barbara Uderzo. Ma ci sono anche anelli e collane in sale rosa dell’Himalaya e nero di Cipro, o in zucchero verde, e collier di liquirizia o in pop corn colorato.
Ma il cibo non è solo la materia o l’ispirazione dei gioielli in mostra: è anche uno spunto di riflessione sull’evoluzione della società contemporanea e sui suoi riti. Il valore di questi gioielli non è certo nella materia che li costituisce quanto piuttosto nella loro bellezza e nel coraggio progettuale con cui guardano avanti, prefigurando scenari innovativi.
Info: www.museodelgioiello.it

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