Alla crisi, che in Europa non risparmia nessuno, ogni Governo risponde con le contromisure che ritiene più opportune. In Francia, il capo del Governo François Fillon ha varato un piano di aumento delle imposte su tabacco ed alcolici, facendolo passare come misura di rigore sanitario, da cui ha però esentato vino e rhum. Il motivo? La convenienza politica: nel 2012 in Francia si vota e, mentre le multinazionali dei superalcolici non muoveranno un dito per un aumento delle imposte del 6%, il rischio che le migliaia di viticoltori francesi voltino le spalle a Sarkozy è più che reale.
Non è la prima volta che il presidente della Repubblica francese riserva un trattamento di favore al mondo enoico: nel 2007 (guarda caso, anche allora le elezione erano alle porte), intervenendo ad un incontro nel Sancerre prese posizione contro la proposta di inserire sulla bottiglia un avviso-invito a bere responsabilmente, asserendo che così si sarebbe, erroneamente, secondo l’allora ministro dell’Interno Sarkò, equiparato il bevitore di vino al tabagista o a chi assume droghe. Per quanto riguarda il rhum, basti ricordare i rapporti commerciali ed i territori delle ex colonie, ancora sotto il controllo francese, molte delle quali grandi produttrici di canna da zucchero ...
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