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VINO E SOCIETÀ

Se il mondo del vino sposa la causa dei diritti della comunità Lgbtq+

Oggi, in Oregon, il primo “Queer Wine Fest”, mentre a Milano, in vista del Pride (2 luglio) il ristorante Onest lancia “Judges wines not people”
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Milano: in vista del Pride (2 luglio), il ristorante Onest lancia “Judges wines not people”

Nell’onda del movimento per l’affermazione dei diritti della comunità Lgbtq+, si inseriscono anche vino e ristorazione. Già in passato sono nate etichette a tema, come il rosé sparkling in una lattina arcobaleno, firmato House Wine, o, restando in tema bollicine, un’edizione glitter di sparkling di One Hpe, con i proventi delle vendite che vanno a finanziare Trevor Project, associazione che supporta e sostiene i giovani omosessuali e gender fluid, senza dimenticare Barefoot, top brand del vino americano, da anni sponsor entusiasta degli eventi legati al Gay Pride, oggi, in Usa.
Ma oggi, in Oregon, nella Willamette Valley, si celebra il primo “Queer Wine Fest”, nella cantina Remy Wine, i cui proventi andranno a finanziare la “Wine Country Pride”, associazione che si occupa di “celebrare in modo visibile la comunità Queer, collegando al contempo tutte le persone attraverso l’istruzione e l’attività economica”. Ma anche in Italia, dove è in corso il mese del Pride, ci si muove. Ed una iniziativa originale arriva da Milano (dove la parata del Pride sarà di scena i 2 luglio, ndr). Il titolo è quanto mai esaustivo: “Judges wines not people” (giudica i vini, non le persone). A lanciarla è Onest, locale dedicato a cibo, vino e caffè inaugurato nel 2019, che celebra l’inclusione e le diversità, grazie alla collaborazione con il duo creativo Tidisagio e ad una chiacchierata aperta a tutti con lo psicologo Raffaele Simone e l’avvocato Federica Brondoni. “Lorenza Licciardello e Lea Pedrinella, coppia nel lavoro e nella vita e fondatrici di Onest, hanno deciso di accogliere nel loro progetto una serie di personaggi in linea con la loro filosofia di vita, per promuovere un messaggio in maniera informale, creativa e conviviale”, spiega una nota.
“Judges wines not people”, dunque, recita la vetrina di Onest, realizzata per l’occasione da Tidisagio (@tidisagio), il duo creativo composto da Alessandro Piazza e Br1pilo, entrambi siciliani, sceneggiatore il primo illustratore il secondo, che, in un’immagine, hanno riassunto un messaggio tanto divertente quanto delicato. “Come avviene quotidianamente e spontaneamente da Onest, l’obiettivo della campagna - spiegano le ideatrici - è quello di invitare le persone all’inclusione. Al numero 2 di Via Gerolamo Turroni, tutti sono ben accetti dalla mattina alla sera, per una colazione, una merenda, un caffè, un pranzo, una cena o un aperitivo, senza distinzione alcuna. L’obiettivo che Onest si è posto sin dall’apertura è sempre stato quello di far sentire i propri ospiti a casa, attraverso l’ambiente rilassato, il servizio amichevole, il caffè, il vino e il cibo. Le iniziative proseguono mercoledì 29 giugno (ore 18) con una chiacchierata informale, insieme a Raffaele Simone - aka @psico_raffa - e Federica Brondoni”: Raffaele, psicologo clinico, laureato all’Università di Padova e specializzato in sport e sessuologia, tratta temi inerenti alla psicologia e alla sessuologia, con particolare attenzione alle tematiche relative alla comunità Lgbtq+; Federica, invece, Responsabile del Dipartimento di Contenzioso Civile dello Studio Legale internazionale Giambrone e Associati, dirige il Dipartimento GayLawyers, specializzato nella tutela dei diritti dove Lgbtq+. Tra una chiacchierata ed un calice di vino, simbolo eterno di convialità e, quindi, di inclusione.

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