“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” diceva il chimico Lavoisier. E così gli scarti delle uve usate per lo Champagne finiscono per alimentare un autobus pubblico. Succede a Reims, città culla dello Champagne, dove l’“OmnibusCity 100” della società Veolia-Transdev, sarà alimentato ad etanolo, ottenuto appunto dalle uve del famoso vino spumante francese, quest’innovazione permetterà di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 70%. Il principio della sperimentazione infatti è di sfruttare le risorse naturali della regione, non solo fornendo un’alternativa al petrolio, ma anche sostenendo l’economia locale. A gestire la produzione di bioetalonolo è infatti la cooperativa Raisinor di Reims. Bisogna inoltre ricordare che l’Unione Europea impone l’obiettivo di ricorrere per il 10% alle energie rinnovabili nel campo dei trasporti entro il 2020. Si può così dire che, dopo l’“auto a vino”, il “pullman a barbabietole” e i traghetti a biocarburante la vera spinta ad andare avanti (e magari uscire dalla crisi) arriva dall’agricoltura.
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