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IL BORSINO

Sfuso, prezzi stabili per il vino italiano, bene i bianchi. Incognita clima per la vendemmia 2024

Il “Global Market Report” di Ciatti Company: raccolti previsti stabili in California, Francia e Spagna. La più attiva sul mercato, con il Cile
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In Italia la vendemmia è in partenza

Mentre in Italia i primi grappoli della nuova, e attesa, vendemmia iniziano ad essere raccolti, il mercato globale degli sfusi presenta un andamento “tranquillo”, ma con qualche preoccupazione per il futuro, e questo a causa delle tensioni commerciali Europa-Cina, fino agli scenari climatici, Italia in primis, che non danno certezza. Il “Global Market Report” (luglio 2024) di Ciatti Company, tra i più grandi broker di vino sfuso al mondo, analizzato da WineNews, fotografa il comparto, dove, tra i più attivi, a livello di mercato, ci sono Cile e Spagna, con i prezzi che sono aumentati negli ultimi mesi in risposta alle rispettive vendemmie, più scarse della norma, e per effetto di una domanda migliore nei confronti dell’anno precedente. L’offerta di vino bianco generico è più limitata, ma il prodotto è il più richiesto (con i bianchi varietali). In California l’aumento delle richieste degli acquirenti non si è fermato, un trend dovuto all’abbassamento dei prezzi con l’avvicinarsi del nuovo raccolto, anche se solo una parte di queste richieste si è conclusa con gli accordi.
Il report sottolinea che la situazione attuale dei vigneti fa pensare che i raccolti in California, Francia e Spagna restino in linea con le loro medie, unica eccezione è l’Italia a causa di una complicata situazione climatica con troppa pioggia al Nord (che fa aumentare il rischio di malattie) e precipitazione scarse al Sud (dove le ondate di calore sono state estreme). E proprio la scarsa vendemmia italiana del 2023 ha portato a un “inasprimento” del mercato dei vini bianchi generici in Europa e nel resto del mondo, un fenomeno che è stato poi esasperato dai raccolti di quest’anno, inferiori alla media, in Cile e Sudafrica. Di conseguenza, la situazione attuale è stata “creata” da un’offerta di prodotto più limitata piuttosto che da un aumento concertato della domanda nei mercati chiave.
A preoccupare, adesso, sono anche le tensioni commerciali tra l’Ue e la Cina
, con i dazi europei sulle auto elettriche cinesi che hanno trovato la risposta del “Dragone” che ha messo nel mirino carne e Cognac. Con l’industria vinicola europea che “teme” di essere la prossima. Va ricordato che, secondo le statistiche Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, ndr), le importazioni di vino in Cina sono diminuite per sei anni consecutivi e si stima che il consumo si sia ridotto da 17,6 milioni di ettolitri nel 2018 a 6,8 milioni nel 2023. Dunque, le barriere commerciali, non sono un “toccasana” in un periodo di rallentamento del mercato, soprattutto per i vini rossi.
Tornando all’Italia, il “Global Market Report” di Ciatti Company parla di condizioni meteorologiche nettamente contrastanti: le piogge persistenti al Nord destano preoccupazione per le malattie, le temperature estreme al Sud (con ondate di caldo che si avvicinano ai 40 gradi) aumentano la prospettiva di una maturazione complicata o di danni alla vite. Tuttavia, la previsione attuale, è di un raccolto solo leggermente inferiore alla media, anche se saranno i mesi di luglio e di agosto a definire il risultato finale. Il mercato sfuso italiano procede in modo costante con i prezzi che rimangono stabili ad un livello elevato, soprattutto per i vini bianchi. Alcune denominazioni sono quasi esaurite, mentre gli imbottigliamenti di Prosecco e Pinot Grigio sono stati in leggero calo a giugno 2024 su giugno 2023, ma l’andamento delle vendite è generalmente stabile e questi vini continuano ad avere ottime performance nei mercati di esportazione.
Le scorte di vino italiano, alla fine di maggio, erano di circa 8 milioni di ettolitri inferiori su maggio 2023, consentendo ai fornitori di arrivare alla vendemmia con spazio in cantina, sottolinea Ciatti. Alcune varietà di uva sono quasi al 100% di esaurimento; gli acquirenti stanno valutando le quotazioni del prezzo dell’uva prima di presentare offerte per il vino sfuso. Dati positivi che però si scontrano con un’aria di pessimismo che si respira sulla salute finanziaria del settore e sull’incertezza sulle vendite ed i consumi futuri.
Per quanto riguarda i prezzi di mercato, bene, secondo il report di Ciatti Company, le varietà a bacca bianca, con i bianchi generici che oscillano da 0,65 a 0,77 euro al litro, gli “organic” da 0,8 a 0,95 euro al litro (tutti riferiti all’annata 2023); stabile il Pinot Grigio delle Venezie 2022 (1,05 - 1,15 euro al litro), in crescita il Pinot Grigio (2023) che va da 1,1 a 1,2 euro al litro. Stabili il Prosecco Doc (2023) che oscilla tra 1,9 ed i 2 euro al litro e il Soave Doc 2022 che va da 0,9 ad 1 euro al litro. Il panorama dei rossi è all’insegna della stabilità anche se non mancano i trend in crescita. Per il generico si va da 0,5 a 0,6 euro al litro (11-12 gradi) a 0,7 - 0,8 euro al litro per i 13 gradi. Stabili il Primitivo Igt Puglia/Salento (0,95 - 1,25 euro al litro), Sangiovese che arriva da diverse Igt (0,8 - 0,9 euro al litro), così come Trebbiano Igt (0,7 - 0,85 euro al litro), Chianti Docg (1,7 - 1,8 euro al litro).

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