02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

SONDAGGIO: I TURISTI DEL VINO CAMBIANO IL VOLTO DELLE CANTINE ITALIANE

Italia
Donatella Cinelli Colombini, autrice del sondaggio, per conto del Movimento Turismo del Vino

Il turismo del vino è in crescita e le cantine investono: a livello nazionale, infatti, la ristrutturazione delle cantine, a fini turistici, interessa oltre il 20% delle aziende (nelle aree viticole più prestigiose la percentuale sale invece al 94%): è quanto emerge dai dati raccolti, nel febbraio/marzo 2001, dai giornalisti Guido Stecchi e Maria Cristina Beretta per la guida Mondadori su “Il turismo del vino in Italia” e, soprattutto, dal sondaggio condotto dalla fondatrice del Movimento Turismo del Vino Donatella Cinelli Colombini.

Quest’ultima indagine, realizzata per conto del Movimento in particolare su una cinquantina di cantine del Brunello di Montalcino e del Collio, due dei territori con più appeal enoturistico, fotografa la “cantina aperta al pubblico”: si tratta, in maggioranza, di aziende con un fatturato inferiore ai 2 miliardi e con una produzione sotto le 150.000 bottiglie annue, che, grazie alla qualità dei loro vini, hanno però raggiunto una fama internazionale. L’enoturismo a Montalcino ha caratteri più “maturi”: il famoso vino non basta più a soddisfare i visitatori e il 61% (il 33% nel Collio) delle cantine ha almeno un’altra attrattiva. Inoltre, il 35% delle aziende offre da mangiare e da dormire (in Collio, invece, le imprese con ristoranti o camere sono molto più rare); in Toscana, solo le aziende più piccole sono prive di personale specificamente addetto all’accoglienza, e nel Collio c’è ancora invece una netta prevalenza di cantine dove il turista è ricevuto da chi è disponibile in quel momento: nonostante questo, i friulani sono i più ospitali e chi bussa alla loro porta, anche senza preavviso, ha la possibilità di assaggiare il vino e fare visite guidate in oltre 80 cantine su 100.

Il sondaggio ha anche rilevato l’assenza di uno specifico negozio aziendale in tutte le cantine friulane (anche se nel Collio molti produttori ritengono di avere un punto vendita, pur non avendo scaffali di esposizione e bancone) e nella maggioranza di quelle toscane aperte al pubblico (dove la maggior parte dei visitatori si indirizza sui vini più cari prodotti dalla cantina). In tema di “immagine & comunicazione”, il sondaggio, effettuato da Donatella Cinelli Colombini, Guido Stecchi e Maria Cristina Beretta, fa notare che solo una cantina friulana su 5 pensa di dare immagine alla propria denominazione, mentre più della metà dei produttori di Montalcino è sicura di dare notorietà al Brunello.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli