Sono giorni tristi quelli che stanno vivendo i wine lover d’Oltremanica: una delle più importanti istituzioni del vino di Londra, “Vinopolis”, che per anni ha contribuito in maniera determinante a costruire la cultura enoica della Gran Bretagna tra degustazioni, master class, wine bar ed eventi capaci di portare all’attenzione del grande pubblico i terroir di ogni angolo del mondo, chiuderà i battenti alla fine del 2015, a 16 anni dalla sua apertura (www.vinopolis.co.uk).
Come hanno spiegato i proprietari, la labirintica “città del vino”, sotto gli archi della ferrovia di Bankside, è stata venduta (per una somma che non è ancora stata resa pubblica, ndr) perché “ha fatto il massimo di ciò che avrebbe mai potuto fare con l’esperienza del vino”. La chiusura della sede, e la sua riqualificazione, per la managing director Samantha Anderson (direttrice anche di Wineworld London, il proprietario di “Vinopolis”), “è la migliore decisione possibile per l’azienda e per i suoi azionisti, anche se questo è naturalmente un brutto giorno per tutti”. Più dura la reazione, raccolta da “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com), della wine educator Jennifer Franich: “Cosa posso dire, otterranno più soldi dalla vendita del contratto di locazione che dalla gestione di Vinopolis. Londra così perde una grande istituzione: qui è dove la scintilla, che in molti avevano per il vino, è diventata passione”.
Il nuovo proprietario, Sherwood Thames Ventures Ltd, una società registrata nelle Channel Islands, per ora ha dato ben poche indicazioni sulla forma che prenderà il sito, tranne che sarà sostituito da un retailer di alto livello. Sarà chiusura, quindi, nonostante i gestori di “Vinopolis” la ritengano una realtà decisamente in salute, nonostante una storia, in realtà fatta di alti e bassi, con un giro di visitatori che, nel 2009, era di 600.000 persone all’anno, molte, ma non così tante se si pensa che a due passi ci sono la Tate Modern, tra i musei più visitati della città, e la mecca dei foodies della City, il frequentatissimo Borough Market.
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