Vino italiano e mercati stranieri: nei primi 3 mesi 2008, le vendite sono diminuite in volume ma aumentate in valore. Sotto quale luce si deve leggere questo dato? Quale è lo stato dell’arte per l’Italia enoica nei mercati del mondo. Lo abbiamo chiesto a Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, firma prestigiosa dell’enologia veneta e italiana, che, nei giorni scorsi, ha curato la regia del Premio Masi, che ogni anno viene attribuito a personalità di spicco del panorama veneto e internazionale.
“Il momento - risponde Boscaini - non è dei migliori, bisogna dirlo. Abbiamo passato degli anni favorevoli, oggi c’è una certa riflessione, una certa difficoltà dovuta a vari fattori, non ultimo la forza dell’euro rispetto all’area dollaro. Ma ci sono anche altre problematiche: l’insidia dei produttori del Nuovo Mondo, che è sempre più aggressiva, e una generale difficoltà nei consumi, specialmente nelle aree di antica tradizione di consumo del vino, Italia inclusa”.
Ci sono però dei nuovi mercati che si stanno affacciando: “direi che oggi come oggi non si può parlare in assoluto di grosse difficoltà, ma di un passo diverso nello sviluppo e nel progresso del mercato. Ci sono alcuni mercati, magari inattesi, che vanno alla grande, per esempio tutta la Scandinavia, il Canada, senza parlare della Russia, dell’Est in genere, della Cina e dell’India che cominciano effettivamente a muoversi e ad apprezzare il nostro prodotto.
Ci sono, peraltro, mercati invece di antica tradizione per il vino italiano, che segnano il passo, in primis la Germania e tutta l’area di lingua tedesca, e l’Inghilterra”.
I dati di Federalimentare parlano però di un aumento in valuta del 4%, nei primi 3 mesi 2008, segno che nonostante tutto il vino italiano continua a tirare: “io sono prudentemente ottimista, e penso che questo 4% sia un po’ inficiato dal fatto che nei primi 3/4 mesi di quest’anno abbiamo venduto - spiega Boscaini - sostanzialmente ai prezzi vecchi. Questo ha aiutato i nostri importatori in tutto il mondo a fare scorta. Diciamo che, da Vinitaly 2008, in poi le cose sono cambiate, e il mercato ha iniziato ad essere un po’ più severo e riflessivo. Detto questo, non credo neanche che sia un debacle. Bisognerà attendere che le cose si mettano di nuovo al bello, che anche queste paure dell’economia, che effettivamente dimostra alcune forti difficoltà, svaniscano. Ci sono sempre stati i cicli, e anche questo sarà un ciclo che rientra, e penso che così, forse non nel prossimo anno, ma magari nel 2010, noi dovremmo essere di nuovo a regimi. Il vino italiano - conclude Boscaini - ha effettivamente ancora appeal, ma chiaramente oggi siamo un po’ puniti dalla forza dell’euro”.
L’evento - Il Premio Masi a Sanjit Bunker Roy, seguace del pensiero di Gandhi, al “vigneron” Donald Ziraldo, allo storico dell’arte Lionello Puppi ...
Il premio Masi, che ogni anno viene attribuito a personalità di spicco del panorama veneto e internazionale, consegnato il 26 settembre a Gargagnago di Valpolicella nelle aziende Masi e Serego Alighieri, è andato, tra gli altri, a Sanjit Bunker Roy, seguace del pensiero di Gandhi, di cui prosegue la missione di pace e di fraternità, in un progetto, il Barefoot College (il college dei “piedi scalzi”) dai rilevanti e riconosciuti risvolti socio-economici a difesa dei contadini poveri dei villaggi dell’India; a Donald Ziraldo, il vigneron canadese di origini italiane che ha sviluppato in un territorio difficile come il Canada la cultura del vino con il suo icewine “Inniskillin”, apprezzato in tutto il mondo; e allo storico dell’arte Lionello Puppi, uno dei più grandi esperti italiani dell’opera del Palladio.
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