Sarà, come tutti gli anni, un Capodanno a rischio digestione per milioni di italiani: chiuso il capitolo pranzi e cene natalizie, il cotechino con le lenticchie del Veglione o l’ennesimo bicchiere di spumante possono dar luogo a fastidi gastrointestinali quali acidità, indigestioni e altre difficoltà digestive magari accentuate da disturbi tipici dell’influenza. Lucio Capurso, Gastroenterologo all’Ospedale San Filippo Neri di Roma suggerisce alcuni semplici consigli per prevenire e curare i più comuni disturbi gastrointestinali, la cosiddetta “sindrome del dopocena”.
Anzitutto, non esagerare con cibi e bevande, in particolare con i grassi: pietanze come cotechino, capitone e insaccati rallentano lo svuotamento dello stomaco e quindi l’intera digestione. Opportuno inoltre masticare lentamente, il che permette di evitare l’effetto di pesantezza post-prandiale. Se si è soggetti a disturbi digestivi, l’esperto consiglia di assumere quindici minuti prima della prevista abbuffata un farmaco procinetico che favorisca la motilità gastrica e intestinale.
Ma non basta: tra una portata e l’altra è consigliata una pausa. Ma niente sorbetti “digestivi”, che contrariamente a quanto vuole la tradizione, rallentano il lavoro dello stomaco. Da evitare per quanto possibile anche i farmaci anti-infiammatori: lo stomaco, già affaticato da alcol e cibo, diventa infatti a maggiore rischio di ulcera. Semmai, se dopo il pasto compaiono i primi sintomi di cattiva digestione come, acidità, bruciori e senso di pesantezza, è possibile ricorrere a un antiacido a base di magnesio e alluminio.
Attenzione a caffè e amaro dopo cena: sono abitudini piacevoli, ma per il gastroenterologo “rappresentano un vero e proprio attentato al sistema digerente già affaticato”. E nei giorni seguenti le gozzoviglie, la “giusta” penitenza: è fondamentale seguire una dieta equilibrata e povera di grassi.
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