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SOTHEBY'S: AI LUNELLI (FERRARI) PER 40 MILIONI LA 'RICETTA' DELLO CHAMPAGNE ITALIANO

Italia
I fratelli Lunelli

L'antico testo del frate benedettino Francesco Scacchi che, secondo alcuni studiosi, dimostrerebbe che lo Champagne non è nato in Francia, ma al di qua delle Alpi, è in Italia ed è di proprietà dei fratelli Lunelli, un nome una garanzia nelle bollicine di alto livello, proprietari della Ferrari di Trento. Si tratta del rarissimo testo del 1335 "De salubri potu dissertatio", edito nel 1622, in cui il frate italiano, tre secoli prima del confratello francese Dom Perignon, vergò in latino la ricetta di un vino frizzante che può essere considerato a tutti gli effetti il progenitore dello Champagne. Il libro, acquistato nel '97 dai Lunelli ad un'asta di Sotheby's a Londra per 40 milioni di lire, ha una copertina in pergamena molle e 235 pagine con preziose illustrazioni e fu stampato a Roma da Alessandro Zannetti, uno degli editori più raffinati del '600. Si tratta di un'opera rarissima: è conosciuta soltanto in cinque copie, una conservata alla British Library di Londra, le altre alla Biblioteca Marciana di Venezia, alla Biblioteque National di Parigi e alla Library of Congress di Washington. "Volevamo la quinta copia a tutti i costi - ha spiegato Gino Lunelli - per riportare in Italia un fondamentale testo che è considerato uno dei capolavori della stampa seicentesca ed è ritenuto fondamentale dagli esperti perché tratta di acqua, di vino e soprattutto di spumante, delle cui qualità si parla molto tempo prima di Dom Perignon". Il volume, che partiva da una base d'asta di 12 milioni, contiene anche la ricetta di un "vino caldo e aromatizzato" che rappresenta un ulteriore dispetto ai francesi e al loro "vin brulè". Il vino frizzante era già noto ai tempi dell'antica Roma, ma quella di Fra' Francesco Scacchi è la più antica ricetta originale conosciuta finora. Trecento anni dopo il benedettino italiano, Dom Perignon scoprì che l'uva di due zone della Francia, la Champagne e la Borgogna, fermenta due volte. Fra' Scacchi otteneva invece la sua bevanda aggiungendo acqua e vino vecchio all'uva lasciando fermentare il tutto in grandi contenitori d'argento. Il risultato viene così descritto: "Omnia alia vina in bonitate excedit", cioè un vino superiore per qualità a tutti gli altri. E lo stesso frate raccomandava come berlo: "E' molto dolce e deve essere lasciato riposare per nove o dieci mesi prima di essere gustato".

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