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RISTORAZIONE E RIPARTENZA

Stop al coprifuoco, l’appello Coldiretti: le “riaperture valgono 3,5 miliardi al mese”

Bar e ristoranti si aspettano presto novità. Nel mirino la chiusura dei locali alle ore 22 che frena l’arrivo dei clienti e blocca il secondo turno
Coldiretti, COPRIFUOCO, RISTORANTI, Non Solo Vino
Stop al coprifuoco, l’appello di Coldiretti: “riaperture valgono 3,5 miliardi al mese”

Continua il “pressing” per un ritorno alla piena normalità di attività come bar e ristoranti, sicuramente tra i più colpiti a livello economico dagli effetti della pandemia. Per questo, ormai da settimane, si moltiplicano gli appelli per il superamento del coprifuoco e la possibilità di apertura all’interno dei locali per il servizio al tavolo e al bancone in bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi in tutta Italia. Le riaperture, secondo una stima Coldiretti, valgono per il fatturato almeno 3,5 miliardi di euro al mese e adesso, aggiunge, è arrivato il momento di accelerare in questa direzione con l’avanzare della campagna di vaccinazione e la riduzione dei contagi. Attualmente soltanto la metà delle attività di ristorazione hanno potuto riaprire sulle 360.000 presenti in Italia.

L’emergenza sanitaria ha portato a chiusure obbligate, alla diffusione dello smart working e all’assenza del turismo, effetti che non si sono riversati soltanto sulle singole attività ma anche sull’intero sistema della agroalimentare “con ben oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti” ha ricordato Coldiretti. I maggiori ostacoli si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne, complice gli ampi spazi aperti, la situazione è migliore con gli agriturismi che hanno organizzato cene tra le vigne e gli uliveti.

Un problema comune a tutte le attività è, invece, il limite di orario di apertura fissato alle ore 22, momento in cui scatta il coprifuoco che di fatto è un freno alle presenze impedendo i secondi turni. “In un Paese come l’Italia dove un terzo del budget delle vacanze viene destinata alla tavola, le riaperture - è il commento della Coldiretti - sono necessarie peraltro per garantire l’ospitalità turistica con l’arrivo del pass vaccinale soprattutto dopo la decisione di revocare lo stato di emergenza per la pandemia dalla Spagna, il principale concorrente del Belpaese tra le destinazioni turistiche. Il cibo rappresenta, infatti, per molti turisti la principale motivazione del viaggio in Italia che è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. Complessivamente nell’attività di ristorazione sono coinvolte 70.000 industrie alimentari e 740.000 aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale”.

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