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STORIE DI UOMINI E DI DONNE CHE NARRANO LE INFINITE VIE DEL VINO: ECCO “NUOVE CATTEDRE AMBULANTI DI ENOLOGIA E VITICOLTURA - PAGINE PUBBLICITARIE NUOVE”, MOSTRA D’ARTE IN CANTINA GUADO AL MELO A BOLGHERI

Storie di uomini e di donne che narrano le infinite vie del vino, raccontante con materiali insoliti: ecco “Nuove cattedre ambulanti di enologia e viticoltura - pagine pubblicitarie nuove”, mostra d’arte in Bolgheri nella cantina Guado al Melo, guidata da Michele Scienza, figlio del professor Attilio Scienza, docente di viticoltura dell’Università di Milano e tra i massimi esperti al mondo di vitivinicoltura.
Si tratta di una mostra itinerante, che rimarrà nella cantina di Castagneto Carducci da oggi al 15 ottobre, ideata da Giovanni Gregoletto, anch’egli produttore vinicolo di Conegliano Veneto, appassionato bibliofilo e di storia vitivinicola.
Attraverso diversi materiali, anche insoliti, poster, un cannone antigrandine, una collezione di decanter (che porta il titolo irriverente di “Insetti nocivi alla vite”), si vogliono “reclamizzare” alcune Storie del mondo del vino (per questo “pagine pubblicitarie”), dedicate agli uomini e alle donne che concorsero (o concorrono tuttora) a narrane le infinite vie del vino. Le opere nascono con l’apporto di vari artisti, grafici, pittori, designer, scrittori, poeti, artigiani, che con la loro sensibilità hanno interpretato il mondo del vino.
L’ispirazione della mostra prende le mosse dalle antiche cattedre ambulanti che, per quasi un secolo, furono il più importante mezzo d’istruzione pubblica rivolta soprattutto ai piccoli agricoltori, col compito di “diffondere l’istruzione tecnica fra gli agricoltori, di promuovere in ogni ramo il progresso in agricoltura e disimpegnare i servizi agrari loro attribuiti”. Fino alla loro scomparsa nel 1935, le cattedre ambulanti furono condotte da intellettuali e docenti anche di alto livello. I tecnici di allora andavano direttamente nei campi a spiegare in maniera diretta le novità scientifiche e le tecniche agrarie, spesso avvalendosi di tavole didattiche, per meglio illustrare i concetti (il disegno di un insetto nocivo, una tecnica di potatura..) a contadini spesso analfabeti.
Le tavole di allora sono oggi riproposte e rilette nei poster di questa mostra, che colgono momenti di storie legate al vino e al suo divenire, parlando di gusto, poesia, musica, ricerca e gesti quotidiani che diventano arte.

Focus - Il profilo di Guado al Melo
Guado al Melo, situata a Castagneto Carducci, “capitale” della prestigiosa Doc Bolgheri, prende il suo nome dal toponimo di un guado che si trova nella proprietà, un passaggio per attraversare il torrente Fossa di Bolgheri che è il confine naturale del podere. L’azienda è di proprietà della famiglia Scienza, viticoltori da generazioni in Trentino, loro terra d’origine. A guidare questa realtà produttiva Michele Scienza, con formazione da enologo, che ha sviluppato questo progetto enologico con la collaborazione del padre, Attilio Scienza, docente di viticoltura all’Università di Milano.
L’azienda è nata con l’impianto dei primi vigneti nel 1999. Attualmente la superficie vitata dell’azienda è di circa 30 ettari, e i vitigni coltivati sono quelli della tradizione toscana e bolgherese, in particolare il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese, il Merlot, il Vermentino. La cantina è stata costruita seguendo criteri di sostenibilità ambientale, sia per quanto riguarda la riduzione dei consumi di energia elettrica (essendo completamente interrata non richiede condizionamenti, ma presenta un clima ed un’umidità ottimali tutto l’anno), sia per quanto riguarda la salvaguardia delle risorse idriche (sono stati realizzati sistemi di raccolta delle acqua piovane e di regimazione, utilizzate per tutti gli usi non potabili).
L’azienda fornisce anche un interessante “sentiero dei saperi” che permettano ai visitatori di visitare piccoli vigneti coltivati con forme antiche di allevamento della vite, un vigneto-collezione che ospita varietà di origine mediterranea e caucasica. In cantina sono consultabili circa 15.000 libri sul tema, accumulati dal professor Scienza nella sua carriera.
La filosofia produttiva di Guado al Melo persegue la finalità di un’agricoltura sostenibile, la produzione di uve di alto valore qualitativo, che sono vinificate senza interventi correttivi o manipolazioni che possono alterare la genuinità del prodotto o produrre vini dal gusto standardizzato. I legni di affinamento sono di secondo o terzo passaggio, riducendo le botti nuove solo al 10%.
Info: www.guadoalmelo.it 

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