I vini a denominazione, in particolare Doc-Docg, negli ultimi due anni, hanno retto meglio la crisi sul fronte dei consumi da parte delle famiglie, su quelli da tavola, e nel 2011 buoni segnali giungono dalla crescita dei prezzi all’origine, specie per i rossi. Emerge, oggi, a Vinitaly, dalla presentazione di un Rapporto Ismea-Ministero delle Politiche Agricole, intitolato “Analisi della struttura e del mercato dei vini Doc, Docg e Igt”.
L’Italia, è stato ricordato, ha raggiunto un complesso di 504 denominazioni, costituito da 56 Docg, 330 Doc (166.000 aziende produttrici) e 118 Igt (circa 163 mila), per una produzione di quasi 30 milioni di ettolitri. Nonostante l'alto numero di denominazioni la produzione è concentrata in poche realtà e le prime dieci Doc-Docg rappresentano il 42% del totale di questo segmento (soprattutto nel Centronord del Paese), che sale al 76% nel caso delle Igt (concentrate invece al sud).
Nel 2010 la dinamica dei consumi domestici dei vini Doc, Docg e Igt è risultata complessivamente più favorevole rispetto a quelli comuni. Per i consumi delle famiglie italiane (sono 9.000 quelle analizzate da Ismea), nel 2010, i vini hanno perso l’1,3% in quantità e il 2,2% a livello di prezzi. Per i vini Doc-Docg, la flessione è stata dello 0,2% in quantità e dell’1,4% per i prezzi, mentre i vini comuni e Igt è stato registrato un - 2,1% in quantità e - 2,2% per i prezzi. Nei primi mesi 2011, è stato spiegato, i prezzi all’origine dei vini Doc e Docg manifestano segni di ripresa con una crescita del 7,5% più marcato per i rossi (+14,3%) che per i bianchi (+1,7%).
Dal punto di vista territoriale si conferma il peso preponderante del Settentrione che concentra quasi il 63% degli acquisti delle famiglie italiane di vini Doc e Docg ed oltre il 51% delle Igt. Segue il Centro Italia, con una quota superiore al 24% sia per le Doc-Docg, sia per le Igt. Nel Meridione prevalgono nettamente gli acquisti di Igt (24,7% il peso del Sud sul totale degli acquisti a livello nazionale), mentre è minore l’incidenza dei consumi di vini a denominazione d’origine (13,1%).
Sulla ripartizione degli acquisti per canale distributivo, emerge ancora il ruolo di punta degli iper e supermercati che insieme coprono il 70% dei volumi d’acquisto per le produzioni Doc e Docg (oltre il 76% se si considerano i valori). Di un certo rilievo anche il ruolo dei discount al 13,1% in quantità e al 7,5% in valore.
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