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“Swiss Air Force” vs produttori svizzeri: se i 50 dell’aviazione elvetica diventano motivo di tensione. L’aeronautica, per le celebrazioni, ha scelto un vino italiano, e i vigneron elvetici non l’hanno presa affatto bene ...

Forse non tutti sanno che anche in Svizzera, Paese storicamente neutrale, esiste l’aereonautica militare, la poco famosa “Swiss Air Force”. Un fatto decisamente più noto, almeno per chi vive il mondo del vino, è che la Svizzera ha una sua rispettabilissima tradizione enoica. A prima vista, possono sembrare nozioni del tutto prive di collegamento, in realtà, pochi giorni fa, i produttori elvetici e la “Swiss Air Force” hanno vissuto momenti di altissima tensione: la pattuglia acrobatica delle forze aeree svizzere, infatti, ha celebrato i suoi 50 anni di vita, con una spettacolare esibizione culminata in un brindisi, riservato ai piloti, cui è stata regalata una bottiglia creata per l’occasione, di vino ... italiano. Uno smacco inaccettabile per i viticultori svizzeri, o meglio, come dice il rappresentante dei produttori della Regione di Valais, Yannick Buttet, “un atteggiamento di una goffaggine inaccettabile”.

Da parte sua, il portavoce della “Swiss Air Force”, Laurent Savary, ha ricordato che si tratta di bottiglie (di Sondraia 2009, il Bolgheri Superiore di Poggio al Tesoro, ndr) “destinate esclusivamente alla squadra acrobatica della Patrouille Suisse, come riportato anche nell’etichetta, che non possono essere vendute al pubblico e che non sono accessibili neanche al resto dello staf dell’Air Force”.

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