
Vino e politica, un rapporto che anche in Italia c’è ed è più solido che mai. C’è chi l’ha preso molto seriamente, trasformando la passione per il Nettare di Bacco in qualcosa di più, come nel caso del ex Presidente Massimo D’Alema e della sua produzione enoica in Umbria con la cantina Le Madeleine. E c’è chi l’ha mantenuto come proseguimento di un’esperienza politica come accaduto all’ex Ministro dell’Agricoltura Calogero Mannino, produttore di Passito a Pantelleria con la cantina Abraxas.
Da ultimo, c’è, invece, chi l’ha interpretato come volano di promozione della propria terra d’origine e come un modo per ironizzare sulle proprie “uscite” non proprio politically correct.
Il protagonista di quest’ultima declinazione del rapporto fra vino e politica è l’Onorevole Antonio Razzi che ha prestato il suo volto al progetto enologico tutto abruzzese della Jco Srl, “sponsorizzando” le etichette di Montepulciano d’Abruzzo e di Pecorino d’Abruzzo Spumante con tanto di firma e di schietta dichiarazione, tra i tormentoni più celebri del politico, che suona nel primo caso, “te lo dico d’amico bevi Montepulciano d’Abruzzo”, e nel secondo, “te lo dico d’amico bevi Pecorino d’Abruzzo”.
Un progetto carico di ironia e autoironia, come si legge sul sito www.razzivino-jco.it/, dove sono riportante anche le caricature che il comico Maurizio Crozza ha realizzato sulle “uscite” dell’Onorevole abruzzese: “fatti una cantina di Vino Razzi tutta tua, così gli altri sono invidiosi!”, o “Poi glie lo rivendi a peso t’oro e questi...poh...poh...poh....”, o ancora “Fai la crana a palate, altro che vitalizio!”, fino al lapidario “Send’ammé...te lo dico da amico....fatti li cazzi tui!”. Ribaditi dallo stesso Razzi, nel video di lancio del progetto ... Prosit!
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