L’evoluzione tecnologica in agricoltura semplifica il lavoro degli agricoltori, e consente sempre più interventi mirati, precisi e meno impattanti sull’ambiente. Ma aiuta anche chi deve fare in controlli contro le frodi. E, in questo senso, la Corte dei Conti Ue sta conducendo un audit sull’uso delle nuove tecnologie digitali, tra cui le immagini satellitari, per i controlli antifrode sulla Politica Agricola Comune (Pac), che al netto di possibili tagli nel bilancio Ue, vale quasi la metà del budget dell’Unione. In particolare, esaminerà il sostegno fornito dalla Commissione Europea e le pratiche in uso negli Stati membri, e analizzerà le problematiche che ostacolano un’applicazione più rapida e diffusa di queste nuove tecnologie.
L’audit prevede visite in quattro Stati che hanno già iniziato a utilizzare le immagini satellitari per il monitoraggio Pac: Italia, Belgio, Danimarca e Spagna. Ogni anno, ricorda la Corte, gli Stati membri effettuano 900.000 controlli in loco sugli aiuti dell’Ue nel settore agricolo, riuscendo a coprire solo il 5% dei beneficiari. Le nuove tecnologie possono invece fornire dati più completi delle attività agricole realmente svolte dagli agricoltori e della loro conformità alle disposizioni previste dalla Pac.
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