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CRITICA INTERNAZIONALE

“Top 100 Cellar Selections” 2022 by “Wine Enthusiast”, il Sassicaia 2019 al n. 2

17 le etichette italiane in classifica, con Langhe, Montalcino, Bolgheri, Chianti Classico, Valpolicella, Valtellina e Soave
AMARONE DELLA VALPOLICELLA, ANTINORI, BAROLO, BIONDI SANTI, BOLGHERI, BRUNELLO DI MONTALCINO, MASI, MASSETO, PIERO PAN, SASSICAIA, SOAVE, TOP 100 CELLAR SELECTIONS 2022, vino, WINE ENTHUSIAST, Mondo
“Top 100 Cellar Selections” 2022 by “Wine Enthusiast”, il Sassicaia 2019 al n. 2

Quasi un’etichetta da grande invecchiamento su cinque, nel mondo, è italiana. Un elogio della longevità dei grandi vini tricolore, espressa dai grandi classici come Supertuscan, Brunello di Montalcino, Barolo, Barbaresco e Amarone, ma anche dal bianco Soave, cristallizzata dalla “Top 100 Cellar Selections” 2022 by “Wine Enthusiast”, la popolare rivista americana, i cui nuovi degustatori dei vini italiani sono Jeff Porter e Danielle Callegari (sebbene le recensioni dei vini di questa classifica dei vini da tenere in cantina e far evolvere siano ancora siglati da Kerin O’Keefe, ndr).
Se il n. 1 assoluto è un mostro sacro dello Champagne, come il Cristal Brut 2014 di Louis Roederer, il n. 2 della classifica è il vino italiano più ricercato al mondo e “progenitore” di tutti i Supertuscan e del successo del territorio di Bolgheri, ovvero il Sassicaia 2019 della Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta.
Ma il Belpaese, che piazza ben 17 etichette nella lista, vede altri due vini in “Top 10”, entrambi dalla Langhe, ovvero il Barolo Bricco delle Viole 2018 della griffe G.D. Vajra al n. 9, ed il Barbaresco Bordini 2019 di Fontanabianca al n. 10. A seguire, tra i vini tricolore, due etichette valutate con 100 punti, ovvero il Brunello di Montalcino Riserva 2016 della storica cantina Conti Costanti al n. 14, ed il Barolo Pira Vecchie Viti 2016 della celeberrima Roagna al n. 15. Poi ancora Barolo, con uno dei brand più solidi degli ultimi anni, come Massolino, al n. 17 con il Vigna Rionda Riserva 2016, davanti all’unico alfiere della longevità dei bianchi italiani in classifica, ovvero il Soave Classico Calvarino 2019 di Pieropan, al n. 20. Posizione n. 21, invece, per un altro mostro sacro del vino italiano, il Masseto 2019 della tenuta Masseto di Frescobaldi al n. 21, seguito al n. 22 da uno dei top brand del territorio della Valtellina, Arpepe, con il Valtellina Superiore Sassella Nuova Regina Riserva 2013. Posizione n. 23, invece, per un altro nome che rientra nell’antologia del vino italiano, ovvero il Brunello di Montalcino 2016 di Biondi Santi, cantina culla del grande rosso toscano, oggi del gruppo Epi della famiglia Descours, davanti ad un altro pilastro del territorio del Gallo Nero, il Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Bellavista 2018 di Castello di Ama al n. 26. Nella lista dei vini italiani, poi ancora tanti grandi classici, come il Barolo Cannubi 2018 di Paolo Scavino al n. 37, l’Amarone della Valpolicella Costasera 2016 di Masi al n. 48, il Barolo Brunate 2017 di Giuseppe Rinaldi al n. 53, il Chianti Classico Il Campitello 2018 Riserva di Monteraponi al n. 59, il Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2018 della tenuta Guado al Tasso di Antinori al n. 60, ed il Barolo Sarmassa Vigna Bricco Riserva 2015 di Brezza al n. 66.
Nella “Top 100 Cellar Selections” 2022 di “Wine Enthusiast”, sono 83 i vini rossi, 12 i bianchi, tre gli spumanti e due i Porto. Nel complesso, tra Paesi, l’Italia è al terzo posto con 17 etichette, dietro alle 18 della Francia e alle ben 38 degli Usa “padroni di casa”.

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