Torna a sorridere la lunga storia di Gancia, marchio storico della spumantistica italiana, nelle cui cantine storiche, a Canelli, tra le “Cattedrali Sotterranee” patrimonio Unesco, Carlo Gancia, 150 anni fa, inventava il metodo classico italiano, e che è tornata all’utile economico, con un attivo di 4,6 milioni di euro. Ad annunciarlo il presidente di Casa Gancia, Alessandro Picchi, nella festa per celebrare l’alleanza che lega da sempre i conferenti di uve alla casa spumantistica di Canelli, sul palco insieme al magnate russo Roustam Tariko, proprietario del gruppo Roust, di cui Gancia fa parte dal 2011. Incoraggianti anche gli altri numeri comunicati da Picchi sulla produzione, che è passata dal 2014 al 2018 da 19.234.689 a 28.050.000 bottiglie, con una crescita in termini di volumi prodotti di circa 8,8 milioni, +46%.
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