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TALENT SHOW

Tra abilità in cucina e storie da raccontare: stasera la finale di MasterChef Italia n. 10

Irene, Monir, Aquila e Antonio si sfidano per il titolo davanti a Barbieri, Cannavacciolo e Locatelli. E a big come Chicco Cerea e Mauro Colagreco
BARBIERI, CANNAVACCIUOLO, CEREA, COLAGRECO, Cucina, FINALE, LOCATELLI, MASTECHEF ITALIA N. 10, TALENT SHOW, Non Solo Vino
Irene, Monir, Aquila e Antonio si sfidano per il titolo di MasterChef Italia n. 10, davanti a chef Barbieri, Cannavacciolo e Locatelli

Se in questi giorni, come da tradizione, il Festival di Sanremo domina la scena televisiva, questa sera per gli appassionati di talet show culinari c’è un appuntamento imperdibile: la finale che decreterà il vincitore di MasterChef Italia n. 10, il migliore tra i migliori, che si aggiudicherà 100.000 euro e la possibilità di pubblicare il proprio libro di ricette, con Baldini&Castoldi. E come in tutti gli show, oltre alla cucina come protagonista e fil rouge, anche i quello prodotto da prodotto da Endemol Shine Italy, contano le storie dei concorrenti, in cui molti, come sempre accade in uno spettacolo, possono immedesimarsi, appassionandosi a questo o quel concorrente, al di là della sua reale abilità in cucina.
C’è quella della giovane romana Irene Volpi
entrata nella cucina più ambita dagli chef amatoriali d’Italia fresca di laurea in Design Industriale che vorrebbe proseguire i suoi studi con un master in Food Design, e che ha trovato nella cucina un modo per lavorare su un rapporto complicato con il cibo.
O quella di Francesco Aquila, di Altamura, maitre nella vita, e aspirante chef per vocazione, che racconta un’altra storia comune a tanti: quella di un giovane padre separato, con una figlia piccola, e legatissimo alla propria famiglia di origine, a partire dai sui genitori, che con un percorso partito dalla scuola alberghiera e poi passato per le sale dei ristoranti, vuole varcare “il pass” e approdare ai fornelli.
O ancora, in tempi in cui anche la società italiana sta diventando sempre più multietnica, c’è la storia di Monir Eddardary, figlio di genitori marocchini, ma originario di Bevagna, piccolo borgo umbro a due passi da Montefalco patria del Sagrantino, giovane poliglotta e “cittadino del mondo” che ha vissuto per anni in Australia, a Melbourne, che sognava di fare lo stuart sugli aerei. Sogno in standby a causa della pandemia, che ha portato Monir ad intraprendere l’avventura di MasterChef.
Last but not least, c’è la storia di Antonio Colasanto, pisano di nascita e novarese di adozione, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e dottorando in Chimica degli alimenti, appassionato di pesca e cultore di Pellegrino Artusi.
Il loro percorso, fin qui, è stato il migliore secondo i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, ma stasera solo uno sarà decretato vincitore, e “a parlare saranno i piatti”, come amano dire spesso gli stessi giudici.
Come sempre, non mancheranno grandissimi chef come ospiti speciali: se la semifinale ha visto gli aspiranti chef cucinare insieme al cuoco più stellato d’Italia, Enrico Bartolini, che li ha ospitati nel suo ristorante tristellato di Milano, il Mudec, in finale ci sarà un mostro sacro della grande cucina italiana, Chicco Cerea, alla guida con la famiglia del tristellato “Da Vittorio” a Brusaporto, e niente menco che Mauro Colagreco, chef numero uno al mondo nella classifica “50 Best Restaurants”, tre stelle Michelin con il suo “Mirazur” a Menton. L’appuntamento è su Sky Uno alle 21.45. E allora conosceremo il MasterChef italiano n. 10.

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