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LA ROAD MAP

Tra Corea del Sud e India, riparte dall’Asia la missione internazionale di Vinitaly

Un mercato di nicchia, ma importante, come quello di Seoul, e uno potenzialmente enorme come quello indiano, per diversificare e far crescere l’export

Diversificare i mercati, aprirne di nuovi e consolidare le nicchie, è una missione importante, complessa e al tempo stesso cruciale per il vino italiano. Ed è l’obiettivo dell’azione di internazionalizzazione di Vinitaly, ripartita in questi giorni con un occhio sull’Asia, tra Corea del Sud ed India. Partendo dal piccolo ma importante mercato dell’Estremo Oriente, negli ultimi 5 anni, spiega Vinitaly, l’import di vino ha registrato un aumento complessivo a valore del 123%, per un corrispettivo, nel 2023, di 450 milioni di euro. La performance del vino italiano è stata in linea con il trend generale (+114%) e ha raggiunto lo scorso anno un valore di 62 milioni di euro con uno share del 14% sul totale degli acquisti, in un quadro che vede primeggiare il player francese (187 milioni di euro) e, poco sopra l’Italia, gli Stati Uniti (71 milioni di euro). Sul fronte delle tipologie consumate, tra i vini italiani primeggiano i prodotti fermi, in particolare rossi, anche se si dimostra più solida rispetto ad altre aree asiatiche la quota riservata agli spumanti (17%). E nella capitale Seoul, il 12 giugno, è partita una preview del prossimo Vinitaly, chiusa oggi nel quadro della Borsa Vini, iniziativa organizzata da Ice-Agenzia con la partecipazione di oltre 50 cantine vinicole italiane, per un programma che ha visto masterclass e incontri b2b con più di 350 operatori, tra importatori, retailer e ristoratori sudcoreani.
All’High Street Italia, lo showroom del made in Italy nella metropoli asiatica gestito da Ice-Agenzia, Veronafiere ha ribadito un rapporto che negli ultimi anni si è sempre più intensificato, sia a Verona - con quasi 200 buyer coreani presenti nell’ultima edizione di Vinitaly - sia nella capitale della Corea del Sud, con eventi mirati al business e ai rapporti con le istituzioni. Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, la Repubblica di Corea rappresenta uno dei mercati della domanda orientale e mondiale a maggior tasso di crescita potenziale.
Da un mercato emergente a uno senz’altro promettente: dopo 15 anni l’India ritorna nel radar di Vinitaly con un piano biennale di iniziative per potenziare il made in Italy enologico nel Paese asiatico. L’accordo tra Veronafiere e la Camera di Commercio indiana, siglato a Verona nell’ultimo Vinitaly, prevede una serie di azioni a partire dalla sua presentazione, a Roma il 16 giugno, nell’India Forum organizzato dall’ente camerale, quando verrà annunciato Vinitaly Preview India a New Delhi il 22 e il 23 novembre. Il format per buyer e stampa sarà poi replicato in diversi Paesi target, europei e non solo, nel 2025. Obiettivo: presidiare, con eventi business, un potenziale mercato soprattutto di alta fascia, dedicato al turismo d’affari in forte crescita nel grande Paese asiatico.
Ufficializzate, infine, anche le tappe autunnali del calendario di promozione, in continuo aggiornamento, targato Veronafiere-Vinitaly a favore del vino tricolore: Vinitaly China Roadshow (Shanghai, Xian e Guangzhou, 2-6 settembre), Vinitaly Usa (Chicago, 20 e 21 ottobre), Vinitaly Wine Vision (Belgrado, 22-24 novembre) e Vinitaly Asia Roadshow (Singapore, 2 dicembre, e Tokyo, 4 dicembre). Vinitaly, inoltre, in accordo con Ice-Agenzia, sarà presente anche agli appuntamenti delle Borsa Vini in programma in Giappone con le tappe di Osaka (7 ottobre) e Tokyo (9 ottobre).

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