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CHEF E IMPRESA

Tra Gucci e Ferrari, i progetti di Massimo Bottura con i grandi marchi del Made in Italy

“Osteria Gucci, dopo Firenze, aprirà a Los Angeles e Tokyo, a Maranello anche una mensa per gli studenti di Ingegneria”
FERRARI, GUCCI, MAssimo Bottura, OSTERIA FRANCESCANA, Non Solo Vino
Massimo Bottura, i nuovi progetti gastronomici

Artefice del Rinascimento della cucina italiana nel mondo, insieme ad una generazione di chef protagonisti di una vera e propria rivoluzione ai fornelli, Massimo Bottura negli anni ha aperto a progetti e collaborazioni di tipo diverso, in una galassia che va dall’ambito sociale a quello imprenditoriale, con tante idee in campo che vedranno la luce nei prossimi mesi. A partire, come racconta lo chef modenese a WineNews, dalla collaborazione con Gucci. “Con Marco Bizzarri, presidente e ad di Gucci, siamo stati compagni di scuola dalla prima superiore, e con il progetto Gucci Osteria, nato a Firenze, andremo a gennaio a Beverly Hills con la seconda Osteria e poi a Tokyo con la terza. L’idea è quella di avere solo Refettori a Milano, Londra, Parigi e New York (con il sostegno economico di Gucci, ndr), mentre a Los Angeles, Firenze e Tokyo avremo solo le Osterie”.
Fresco, invece, l’altro progetto, quello che porterà Bottura a Maranello. “John Elkann - riprende Bottura - mi ha chiesto di portare il progetto del Refettorio nella cucina del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari accanto alla sede dell’azienda, aperto a tutti gli studenti ed alle famiglie che vogliono partecipare, facendo quindi una mensa dietro a “Il Cavallino”, che invece diventerà, nella mia testa, un ristorante, non nostalgico, ma che rispecchi il posto che era quando ci mangiava Enzo Ferrari, lavorando sulla tradizione, ma portata verso il futuro. È un cerchio che si chiude, di etica ed estetica. Al Maria Luigia - conclude Bottura - ho portato l’esperienza del Refettorio: la gente condivide i tavoli mangiando la cucina iconica della Francescana. I piatti storici dell’Osteria Francescana, come le Cinque Stagionature o La Parte Croccante della Lasagna, non sono più in menù, ma al Maria Luigia, condividendo lo spazio e l’esperienza, mentre alla Francescana si mangia il divenire. È un approccio che va sentito, altrimenti non si è credibili”.

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