Per il vino australiano il 2024 è stato un anno dal segno decisamente positivo: +34% per l’export in valore, pari a a 2,55 miliardi di dollari, e +7% in volume, pari a 649 milioni di litri. L’aumento è dovuto in gran parte alla rimonta delle esportazioni in Cina, in seguito alla rimozione dei dazi sul vino australiano in bottiglia che sono stati in vigore fino a marzo 2024. Sono questi i dati dell’ultimo “Export Report” di Wine Australia, ma per gli esperti è troppo presto per cantare vittoria. “Il consumo di vino cinese è molto più basso di quanto non fosse prima dell’imposizione delle tariffe sulle importazioni - spiega Peter Bailey, responsabile delle analisi di mercato di Wine Australia - quindi ci vorrà più tempo prima che diventi chiaro quale sarà il livello di “nuova normalità” delle esportazioni verso la Cina, dopo questo periodo iniziale di riassortimento”. Insomma, per gli analisti, la crescita continua non è assicurata ed è importante concentrarsi sulla diversificazione del mercato in un contesto commerciale globale difficile.
Sebbene la riapertura della Cina abbia contribuito notevolmente alla ripresa dell’industria vinicola australiana, il consumo mondiale di alcol nel complesso è in calo, con un impatto sui risultati delle esportazioni in altri mercati. Le preoccupazioni per la salute e il benessere e l’aumento del costo della vita stanno contribuendo ad un surplus globale di vino e ad una maggiore concorrenza. Nel 2024 le esportazioni di vino australiano verso il resto del mondo hanno registrato il -13% in valore (1,64 miliardi di dollari) e il -7% in volume (565 milioni di litri).
Un forte aumento delle spedizioni a Hong Kong alla fine del 2023 è stato un fattore importante, ma si è registrato un calo delle esportazioni di vino sfuso negli Stati Uniti, pari al -5%. Ci sono stati risultati contrastanti per l’Europa: il valore dell’export è diminuito del 4%, registrando un calo verso Regno Unito, Germania, Danimarca e Paesi Bassi. Nel frattempo, le esportazioni verso Svezia, Belgio, Finlandia, Irlanda e Polonia sono aumentate in valore. Al di fuori della Cina continentale, la maggior parte delle altre destinazioni asiatiche ha registrato un calo nel 2024, sebbene il tasso di crescita a lungo termine del valore sia stato comunque positivo.
L’aumento dell’export verso la Cina ha avuto un impatto in particolare sui vini rossi, che rappresentano il 93% del totale esportato nel Paese asiatico. Di conseguenza, le tre principali varietà di vini rossi (Shiraz, Cabernet Sauvignon e Merlot) sono tutte aumentate in termini di volume spedito, mentre le tre principali varietà di vini bianchi (Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc) sono tutte diminuite.
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