Dolce con il dolce? Una regola di abbinamento che è divertente ogni tanto trasgredire. Lo ha fatto il Consorzio dell’Asti Spumante, che ha voluto andare oltre la tradizione che vuole i circa 80 milioni di bottiglie prodotte annualmente (un record per le doc e docg italiane) consumati in tutto il mondo soprattutto per le feste e, in particolare, nel più classico degli abbinamenti con il panettone natalizio. Ed ecco allora l’Asti impegnato con salame, prosciutto con salsa di fichi, tempura, sushi, frittelle di zucca, sperimentazioni agrodolci, divertissement colorati. Ma ci si è spinti anche oltre, verso le castagne, il mosciame di tonno e, massima provocazione, la porchetta.
Complici l’elegante cornice del Trussardi alla Scala Café e le originali creazioni dello chef Andrea Berton, le bollicine piemontesi hanno vinto la sfida, perché se è vero che gli Asti più semplici e più dolci rimangono ideali per panettone e pandoro, quelli più strutturati e complessi, magari con residuo zuccherino più basso, si rivelano non senza sorpresa capaci di reggere abbinamenti arditi.
Tutto ciò può essere preso come un gioco per appassionati di vino e di cibo senza pregiudizi, ma per i più tradizionalisti, a partire dal 19 novembre, prende il via la settimana “Il dolce per il dolce” (le informazioni e l’elenco dei locali su www.astidocg.it), ovvero Asti Spumante offerto con dessert e pasticceria in ristoranti, bar e caffetterie di Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo, rigorosamente a 8°C e rigorosamente nella classica coppa che ne esalta gli aromi.
Francesco Beghi
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