Il presidente del gigante dell’e-commerce mondiale Alibaba, J. Michael Evans, è in Italia, tra le colline del Chianti Classico, per “sondare il terreno” in vista del “9/9”, il “wine festival” virtuale che animerà il sito di Alibaba il 9 settembre, quando il vino italiano sarà il protagonista assoluto della piattaforma cinese. Ed è qui che l’ha intercettato WineNews, a cui Evans ha confermato la linea svelata dal patron del colosso dell’e-commerce cinese, Jack Ma, nei giorni di Vinitaly: “credo che il “9/9” abbia un grande potenziale, i gusti dei consumatori cinesi stanno cambiando, orientandosi sempre di più verso vini internazionali, non solo francesi, ma anche italiani”.
Con un cursus honorum di assoluto rispetto, che include una formazione a Princeton e molti anni in Goldman Sachs, Evans è presidente della creatura di Ma dall’agosto 2015, e ha il compito di condurre il processo di internazionalizzazione e di crescita dell’azienda fuori dai confini nazionali. Inoltre, non è certo un neofita per quanto riguarda il mondo del nettare di Bacco tricolore: “non ho avuto bisogno di trovarmi in Toscana per farmi un’opinione sul vino italiano - racconta, a WineNews, il presidente di Alibaba - sono un collezionista di vino italiano da anni - anzi, da decenni. Ho una passione di lungo corso per il vino in generale, ma ho sempre amato il vino italiano - ha proseguito Evans - e uno degli aspetti più stupefacenti è il numero di piccoli produttori che creano vini assolutamente eccellenti. Ce ne sono di rinomati, ma molti non ne hanno mai sentito parlare. Il mio interesse per il vino italiano è nato vent’anni fa, quando ho avuto l’occasione di acquistare una intera cantina italiana insieme ad altre due persone. E abbiamo bevuto vini di cui non avevo mai sentito parlare, tutti eccellenti - e dubito che mi ricorderei i nomi oggi, ma ho ancora alcune delle bottiglie, perché erano decorate in maniera meravigliosa, con bellissime etichette. E quindi - ha puntualizzato - uno dei grandi misteri, e uno dei punti di forza, del vino italiano sono quei produttori che non tutti conoscono. E’ questa la cosa più piacevole del vino italiano, per me”.
Quindi, il business: “Credo che il “9/9” abbia un grande potenziale, e ci sono un paio di cose molto interessanti al riguardo: i gusti dei consumatori cinesi stanno cambiando, e lo stanno facendo da almeno cinque - dieci anni. Si stanno orientando molto di più verso vini internazionali, alcuni francesi, ma anche italiani. Sappiamo che il wine festival è un evento che punta su una tendenza di lungo periodo in Cina, in modo da fornire nuove esperienze legate al vino, e vogliamo portare quanta più varietà e scelta possibili ai consumatori cinesi”. E quale può essere il ruolo del vino italiano nel “9/9”, secondo Evans? Presto detto: “Credo che sarà un catalizzatore per cambiare la percezione del vino italiano, o meglio, per creare una nuova narrativa per quanto riguarda sia la sua qualità che la sua varietà, e questo per più tipologie. Ci auguriamo che partecipino quanti più produttori italiani possibile”, ha concluso.
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