La cultura, la conoscenza, il sapere, l’arte sono il più importante nutrimento dell’umanità: la sopravvivenza è impossibile senza la cultura così come senza il mangiare e il bere. La cultura del cibo quindi somma in se un potente propellente per il futuro sviluppo sostenibile e responsabile del pianeta. Nasce da questi presupposti il progetto “Regine e Re di Cuochi” (www.regineredicuochi.it), un contenitore di cultura, di sperimentazione e di partecipazione, di promozione di prodotti e gusti, che si innesta nella piattaforma dell’enogastronomia, tenuto su da due pilastri, una mostra tematica, che aprirà i battenti il 16 marzo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino, 5 giugno), centrata sull’eccellenza dell’alta cucina italiana contemporanea fra cibo e vino ed i suoi più significativi interpreti, analizzando il loro impatto nell’ambito culturale, produttivo ed economico del Belpaese, ed un programma di iniziative multidisciplinari e di eventi per favorire il dialogo fra diversi mondi progettuali e di creazione artistica.
La mostra, ideata e promossa dall’Associazione Maestria, è patrocinata da Regione Piemonte, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food, Symbola, e si avvale di un Comitato Scientifico e Curatoriale) presieduto dal direttore editoriale di Slow Food Marco Bolasco), che ha coinvolto il top della cucina italiana, da Massimiliano Alajmo a Guido e Lidia Alciati, da Matteo Baronetto a Heinz Beck, da Massimo Bottura ad Antonino Cannavacciuolo, da Giuseppe e Mirella Cantarelli a Moreno Cedroni, da Enrico e Roberto Cerea ad Antonello Colonna, da Carlo Cracco ad Enrico Crippa, da Pino Cuttaia a Gennaro Esposito, da Alfonso Iaccarino ad Antonia Klugmann, da Paolo Lopriore a Valentino Marcattilii, da Gualtiero Marchesi ad Aimo Moroni, da Norbert Niederkofler a Davide Oldani, da Angelo Paracucchi a Piergiorgio Parini, da Fabio Picchi a Valeria Piccini, da Fulvio Pierangelini a Niko Romito, da Nadia Santini a Davide Scabin, da Salvatore Tassa a Mauro Uliassi, fino a Gianfranco Vissani.
L’iniziativa, che nasce in Italia ma punta a promuovere la cultura della cucina italiana e del vino del nostro Paese in tutto il mondo, da Shanghai a Seoul, da Mosca a Dubai, da Mosca a Chicago, si sviluppa su una superficie di 2.000 metri quadrati: la parte espositiva è ospitata nella Citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi ed è dedicata all’eccellenza del nostro Paese, sia per quanto riguarda i prodotti sia per quanto riguarda la cucina e la sua evoluzione attraverso le testimonianze dei grandi cuochi coinvolti.
Ci saranno anche una “zona Bistrot”, un “Book & Food Shop” ed una sezione “didattica/operativa”, ospitata nelle cucine reali della Palazzina di Caccia di Stupinigi, destinata ad accogliere gran parte delle iniziative del ricco programma di eventi che affianca la mostra: talks, incontri, workshop, laboratori, didattica, presentazioni, degustazioni, lezioni.
Parte integrante della manifestazione è un ricco programma di eventi e iniziative culturali e artistiche, per favorire il dialogo fra diversi mondi di creazione progettuale: musica, letteratura, arte, teatro, fotografia e l’universo della cucina d’autore in un percorso di incontro, di scambio di esperienze fra il cibo e le arti. Uno strumento di comunicazione per unire mondi solo in apparenza diversi ma accomunati da una filosofia, pratiche ed esperienze simili. Verranno inoltre organizzati, con cadenza periodica, un ciclo di incontri fra i grandi cuochi e alcune personalità di ambiti diversi (registi, designer, allenatori, filosofi) e un altro fra i cuochi e i produttori. Non mancheranno una serie di appuntamenti tematici quali lezioni, laboratori, presentazioni, degustazioni, cene, né laboratori specifici per i bambini e i ragazzi.
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