02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
ORIZZONTI

Un mercato con potenzialità da riscoprire: il Chianti Docg in tour in Cina con la sua Academy

Dal 22 agosto al 30 settembre con lezioni, degustazioni e confronto. “Una sfida e una opportunità”, spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio
ASIA, CHIANTI ACADEMY, CHIANTI DOCG, CINA, CONSORZIO VINO CHIANTI, EXPORT, GIOVANNI BUSI, MERCATI, Mondo
La Chianti Academy sbarca in Cina

Fino a qualche anno fa era per molti la “grande speranza” del vino, un Paese popolato da circa 1,4 miliardi di persone e che si era interessato con una certa apertura al mercato enoico. Basti pensare che la Cina, nel 2017, a livello mondiale snocciolava cifre record con 751 milioni di litri e 18,85 miliardi di yuan, attestandosi come il mercato in più rapida crescita al mondo. Poi qualcosa si è interrotto, per vari motivi, e la frenata negli acquisti ha avuto ripercussioni anche in Italia. Nel 2024, la Cina ha acquistato vino nel Belpaese per 89,5 milioni di euro, con un calo del -10,2% sul 2023 (dati Istat analizzati da WineNews) e anche quest’anno i primi segnali non sono dei più incoraggianti, con importazioni a 24,1 milioni di euro (-17,6%). Ci sono, comunque, anche delle prospettive interessanti: secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr realizzata per “Wine to Asia”, dopo il forte calo dal 2019 al 2023 per effetto della contrazione dei consumi in Cina, il mercato asiatico tornerà a crescere, con un +16% previsto dal 2024 al 2028 (a 10,9 miliardi di dollari). Lato Italia, il valore al consumo del prodotto enologico tricolore nei Paesi asiatici si attesta complessivamente a oltre 1,1 miliardi di dollari, con un forecast al 2028 fissato a 1,24 miliardi (+11%).
Diversificare i mercati è una strategia sempre valida, in particolare in questi tempi incerti su cui l’incognita dei dazi Usa avrà un suo peso. Giusto, quindi, non spegnere i riflettori sulla Cina. E il Chianti, la denominazione “pop” dei rossi della Toscana - una “galassia” di 2.200 produttori, oltre 13.600 ettari e 75 milioni di bottiglie vendute ogni anno - è sempre stato un pioniere nell’attenzionare i mercati di tutto il mondo, alla ricerca di nuove opportunità. Non a caso, è prevista una missione proprio in Cina per raccontare l’anima del Chianti Docg e intrecciarla con le cucine e le culture locali. È questo lo spirito della Chianti Academy 2025, il format di formazione firmato Consorzio Vino Chianti che, dal 22 agosto al 20 settembre, toccherà quattro città-chiave del mercato cinese: Guangzhou (22-23 agosto), Shanghai (29-30 agosto), Chengdu (5-6 settembre) e Pechino (12-13 settembre). Il programma combina lezioni frontali, degustazioni guidate e momenti di confronto: un racconto immersivo del Chianti Docg che unisce vino e gastronomia. In ogni città ci saranno relatori di primo piano della scena vinicola cinese. E quindi a Guangzhou ci sarà Jerry Chen, docente della scuola di formazione Asia Wine Service & Education Centre e titolare del diploma Wine & Spirit Education Trust (Wset); a Shanghai Stephen Li, tra i primi cinesi a ottenere il diploma Wset e attivo nella formazione professionale da oltre dieci anni; a Chengdu Marshall Chen, manager del più grande centro di formazione sul vino del Sud-Ovest della Cina, e a Pechino Jeff Gong, direttore di WineITA.com e sommelier certificato Associazione Italiana Sommelier (Ais).
“Il mercato cinese rappresenta per noi una sfida e una grande opportunità - dice Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti - con la Chianti Academy vogliamo fare un passo in più rispetto alla semplice promozione: formiamo figure che possano diventare ambasciatori del nostro vino e raccontare la Toscana in modo autentico”. La Chianti Academy è, infatti, parte della strategia del Consorzio per consolidare la presenza del Chianti sui mercati internazionali: un progetto che ogni anno coinvolge buyer, giornalisti, operatori del trade e appassionati di alto profilo, favorendo il dialogo tra il vino toscano e le diverse tradizioni gastronomiche del mondo.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli