"Montalcino è un territorio di vino d'eccellenza, ma è giusto, introdurre, disciplinari aziendali o microzone. Sono 5 anni che ho presentato questa richiesta al Ministero delle Politiche Agricole. Vorrei avere presto, sull'esperienza francese, l'opportunità di un disciplinare ad hoc per il Brunello di Montalcino della Tenuta Il Greppo. Del resto, la microzona del Greppo ha delle caratteristiche e delle differenze climatiche enormi rispetto ad altre zone di Montalcino, che porta quindi anche ad una diversa tipicità del Brunello: io non dico che il mio Brunello sia il migliore, dico che il mio Brunello ha una particolare e specifica tipicità".
Così parla Franco Biondi Santi, il titolare della Tenuta "Il Greppo", dove a metà dell'Ottocento è nato il "grande rosso" di Montalcino, che ieri all'evento "Mitos: il mito del vino toscano" (che ha avuto un grande successo d'immagine), ha condotto davvero una degustazione mitica: un assaggio, per 25 selezionati giornalisti, di sei grandi vendemmie, dal '90 al 1955, l'unico vino italiano inserito dal "Wine Spectator" nella Top 12 dei più grandi vini del Novecento. "Grande degustazione, ed in particolare ho trovato straordinari i Brunelli di tre annate - ha affermato Daniel Thomases, l'importante giornalista americano (che cura anche la Guida dei vini di Veronelli) - come il '55 (forse il migliore), il '70 (la prima vendemmia che Franco Biondi Santi ha fatto da solo, ndr) e l''83".
In questo viaggio nell'evoluzione di una delle griffes al top di Toscana (contrassegnato da un naturale approccio culturale: vini di questo genere, del resto, vanno saputi leggere ed interpretare), il Brunello di Montalcino, ha partecipato anche Dario Cecchini, il macellaio di Panzano che sta "stregando" tutte le star di Hollywood con la carne di qualità toscana. Cecchini ha vissuto questo evento con particolare intensità ed emozione: è nato infatti, nel 1955, la straordinaria annata in degustazione. "Ho rivisto - ha detto il profeta della chianina - il parto della mia mamma. La toscanità è nel sangue dei genitori e nel sangue della terra". Il testimonial d'eccezione, dopo aver recitato Dante e dato sfoggio della sua grande cultura enogastromica, ha quindi vuole rilanciare l'abbinamento classico della semplice ma grande cucina toscana: il vino di alto pregio e la chianina.
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