02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
LO SCENARIO

Unione Europea, diminuisce l’export di vino extra Ue (-12%), ma aumentano le importazioni (+7%)

I dati Eurostat a giugno 2024 su base annua. Nelle spedizioni pesano i cali a doppia cifra di Francia e Spagna. I Paesi bassi guidano l’import
ESPORTAZIONI, EUROSTAT, IMPORTAZIONI, MERCATI, UNIONE EUROEA, Mondo
Unione Europea, diminuisce l’export di vino extra Ue, ma aumentano le importazioni

Che il mercato del vino mondiale non sia in grande salute, in questa fase storica, è un fatto acclarato. E l’Unione Europea, che è di gran lunga il principale produttore mondiale, grazie alle “superpotenze” Italia, Francia e Spagna, ma non solo, ovviamente, ne risente in termini di export, che dai dati a giugno 2024, su base annua, segna un calo complessivo del -12,3% nelle spedizioni nei Paesi extra Ue, per 5,7 milioni di ettolitri nel periodo considerato, a causa soprattutto delle diminuzioni a doppia cifra di Francia, Spagna e Germania, ma anche, in misura minore, di Italia (che, però, è in recupero da inizio 2024) e Portogallo. Di contro, però, sono aumentate, e non di poco, le importazioni all’interno dell’Unione, pari a 8,7 milioni di ettolitri, con un aumento del 7,2%, grazie soprattutto a Paesi Bassi, Belgio e alla stessa Italia. A dirlo i dati dell’Eurostat, che testimoniano un quadro di generale sofferenza manifestato da tutti i principali player del settore.
A giugno 2024, in particolare, le esportazioni di vino dall’Italia fuori dall’Unione Europea sono diminuite dell’8,5% su base annua, a 1,77 milioni di ettolitri, ma decisamente peggio fanno la Spagna (1,7 milioni di ettolitri, -13,3%) e la Francia, (1,15 milioni di ettolitri, -12,7%). In negativo (ma quantitativamente poco rilevanti) anche le spedizioni extra Ue dalla Germania (-15,1%, per 0,24 milioni di ettolitri), e del Portogallo (-4,8%, per 0,29 milioni di ettolitri). Male anche le esportazioni da altri Paesi Ue, come Austria, Grecia e Ungheria, a -21,2%, per appena 0,59 milioni di ettolitri. Di contro, come detto, a giugno l’Ue ha importato vino per 8,7 milioni di ettolitri, +7,2% su base annua, il volume più alto degli ultimi due anni. A fare la parte del leone, sono i Paesi Bassi, tra i più importanti hub di smistamento di vino sfuso d’Europa, attraverso il porto di Amsterdam, dove, non a caso, si tiene ogni anno la “World Bulk Wine Exhibition” (di scena, nel 2024, il 25 e il 26 novembre), che hanno importato 5 milioni di ettolitri di vino, con una crescita del 16,9%, mentre le importazioni in Italia (anche dopo la scarsissima vendemmia 2023, ndr), sono più che raddoppiate, a +116,9%, seppur per una quantità modesta, pari a 0,2 milioni di ettolitri. Aumento sostenuto, ma dai volumi contenuti, anche quello del Belgio (0,4 milioni di ettolitri, +53,3%), mentre sono in calo le importazioni in Germania (1,08 milioni di ettolitri, -7,1%), in Francia (-13,1%, per 0,51 milioni di ettolitri), Portogallo (-45,9% a 0,17 milioni di ettolitri), e gli altri Paesi Ue hanno importato, nel complesso, 1,3 milioni di ettolitri, con un calo del -6%. Con la crescita delle importazioni Ue, accompagnata da un calo delle esportazioni, che è un ulteriore segnale di un mercato del vino che vive una fase di cambiamento ancora tutta da decifrare.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli