Il marchio influenza l’acquisto dei prodotti di lusso più del “made in” a livello mondiale, ma i brand del “lusso istituzionale” basano la loro forza su un chiaro legame con il territorio di origine: sono i principali risultati che emergono dalla ricerca internazionale promossa dal professor Gaetano Aiello del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Firenze e da Salvatore Ferragamo Parfums sul tema “Luxury Brand ed effetti del Made In”.
La ricerca, realizzata attraverso un ampio network fra Università di tutto il mondo, mira ad individuare i fattori che influenzano maggiormente l’acquisto dei prodotti di lusso nel mondo. Dai risultati della ricerca emerge come a livello mondiale alcuni stereotipi siano fortemente radicati: l’Italia spicca per il design, ma è ancora strettamente associata alla moda, al cibo e al vino; la Francia è riconosciuta per prestigio, ma viene ricollegata soprattutto alla moda e al vino; la Germania emerge per l’abilità produttiva ma è anche nota per le auto e la birra; Giappone e Usa si fanno notare non solo per la capacità di innovazione ma, rispettivamente, anche per la tecnologia e per gli Studios di Hollywood.
La ricerca evidenzia inoltre che, mentre tutti concordano sull’importanza del brand, in merito all’origine territoriale ci sono mercati particolarmente sensibili a questo tema (è importante infatti per gli italiani, i russi e i cinesi) mentre per altri, dopo il brand, il secondo elemento determinante è il “fattore prezzo” (il prezzo rappresenta, per esempio, l’input principale per l’acquirente giapponese).
A livello globale, inoltre, il marchio ha una funzione di garanzia agli occhi di chi compra perché viene percepita come la ’firma’ che identifica e fa assumere la responsabilità del prodotto all’impresa. La percezione del “made in” può essere scomposta in termini di luogo di progettazione o di produzione. In questo caso, l’evidenza empirica dimostra una maggior propensione da parte degli intervistati verso il luogo di ideazione (52% a livello mondiale) piuttosto che verso quello di produzione fisica del bene (48% a livello mondiale).
“Questa ricerca ha confermato ancora una volta che, a livello mondiale, il marchio ricopre un ruolo determinante nell’acquisto dei beni lusso - commenta Michele Norsa, amministratore delegato del Gruppo Ferragamo - e prevale sia sul potere di influenza esercitato dal “made in”, sia sul prezzo del prodotto”.
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