Le vendite di vino in Usa nel segmento off-trade nell’ultimo anno (aprile 2017-aprile 2018) hanno toccato gli 8,9 miliardi di dollari, per una crescita complessiva del 3%, con la produzione domestica di vini da tavola (+3%) che fa meglio delle bollicine made in Usa (+2%). In generale, invece, nello stesso periodo il vino Oltreoceano ha mosso un giro d’affari di 63 miliardi di euro, anche in questo caso il +3% sui 12 mesi precedenti, grazie principalmente alle importazioni, al +6%, pari a 21,4 miliardi di dollari (+1,2 miliardi di dollari). Continua a crescere l’import di bollicine, +10% nel periodo, per una crescita in valore di 368 milioni di dollari, ma fanno bene anche i vini fermi, con le spedizioni dall’estero al +6% (+866 milioni di dollari).
Tornando alla produzione nazionale, il fatturato complessivo nel mese d’aprile, come racconta l’analisi di “Wines and Vines” (www.winesandvines.com), è stato di 2,9 miliardi di dollari, stabile, mentre a sorprendere, sul segmento oof-trade negli ultimi 12 mesi, sono le vendite dei rosé, arrivate a 686 milioni di euro (+53%).
Un altro segmento che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza sul mercato Usa, è quello della vendita diretta, che comprende sia gli acquisti in cantina sia online (ovviamente con le spedizioni che partono sempre dalla cantina), arrivati nell’ultimo anno a 290 milioni di dollari (+28%), per 7,2 milioni di bottiglie (+23%), vendute ad un prezzo medio di ben 40 dollari a bottiglia (+3%), perlopiù di Cabernet Sauvignon (28%), Pinot Nero (17%) e Zinfandel (5%), con gli sparkling, anche in questo caso, a mettere a segno la miglior performance: +32%, per 69 milioni di dollari di acquisti.
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