02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

VENDEMMIA 2007 - FOCUS WINENEWS: DA NORD A SUD D’ITALIA, ARRIVANO PARERI PARTICOLARMENTE OTTIMISTICI SUGLI ESITI DELLA RACCOLTA ... E TANTI NOMI IMPORTANTI DELL’ENOLOGIA DEL BEL PAESE NON NASCONDONO GRANDI ASPETTATIVE ...

Italia
Una scena della vendemmia

Potrebbe essere una grande vendemmia quella del 2007, almeno stando al parere di molti fra i nomi più importanti dell’enologia italiana, interpellati da www.winenews.it e www.winenews.tv: “evidente, specie al nord, l’anticipo vendemmiale, ma un decorso non particolarmente caldo di agosto ha riequilibrato la situazione, permettendo alle viti una maturazione sostanzialmente equilibrata e completa; calo quantitativo un po’ dovunque, ma maggiormente concentrato nelle regioni meridionali”.

Partendo dal Nord Italia, ecco la situazione fotografata ...
In Trentino Alto Adige, “la vendemmia 2007 - spiega Fausto Peratoner, direttore generale della trentina Cantina La Vis e Cesarini Sforza - è andata bene, anche sul piano quantitativo siamo riusciti a rimanere sui livelli 2006, anzi, in Alto Adige abbiamo registrato un incremento; i vini bianchi sono buoni e le basi spumante ottime, per i rossi, invece, mi permetto di non esprimere ancora giudizi definitivi”. Si schernisce un po’ Anselmo Martini, enologo del colosso trentino Cavit: “la vendemmia 2007, così eccezionalmente precoce soprattutto per una primavera molto calda, non è il massimo per le basi spumante; credo che si possa parlare di una buona annata ma non straordinaria”. “A parte il Ferragosto, passato fra i vigneti - attacca Umberto Pichler, direttore della produzione dell’altro “gigante” trentino Mezzacorona - l’annata 2007 è buona; nonostante una precocità delle maturazioni superiore anche a quella del 2003; siamo soddisfatti: mi sembra che sia un’annata equilibrata e quantitativamente paragonabile al 2006”. Mauro Lunelli, direttore della produzione di Ferrari: “la qualità della vendemmia 2007 è buona nonostante sia stata molto anticipata. Quantitativamente sarà una vendemmia in linea con quella del 2006”.

In Franciacorta, una vendemmia molto precoce quella del 2007, ma per Mattia Vezzola, direttore della maison Bellavista, “il decisivo anticipo di quest’anno, al contrario di quello della vendemmia 2003, ha permesso alla vite di svolgere comunque tutte le sue fasi vegetative, garantendo agli acini una buona maturazione. Mi sembra - continua Vezzola - che si possa parlare di una annata di grande equilibrio”. Luigi Reghenzi, agronomo di Ca’ del Bosco, spiega che “tutto sommato, sono moderatamente ottimista; quantitativamente la produzione sarà sugli standard 2006”. Arturo Ziliani, direttore della produzione di Berlucchi, commenta che “per chi ha saputo prepararsi a dovere rispetto al notevole anticipo della raccolta, potrebbe essere una vendemmia molto interessante”.

Anche in Veneto, ottimismo diffuso: il Prosecco coltivato a Valdobbiadene e a Conegliano, vitigno notoriamente tardivo, non è stato risparmiato dalla precocità della vendemmia 2007: “è una vendemmia insolitamente anticipata - spiega Gianluca Bisol, a capo dell’azienda di famiglia - tuttavia, mi pare possa essere un’annata interessante. L’unica nota dolente è il calo quantitativo circa il 5%, un fatto che potrebbe incidere sui prezzi del Prosecco”. Enrico Martellozzo, patron della Bellussi Spumanti, “la qualità è buona anche se la maturazione non si è completata del tutto”. Positivi riscontri anche dai produttori di vini fermi. Lucia Paladin, responsabile marketing della Paladin-Bosco del Merlo afferma: “siamo felicissimi dal lato qualitativo, mentre sul fronte quantitativo abbiamo riscontrato un leggero calo; potrebbe anche uscire un’annata eccezionale”. Ottimismo anche in casa Zonin, 1.800 ettari vitati che occupano quasi tutte le migliori zone d’Italia. Franco Giacosa, enologo di Zonin: “onestamente mi pare che si possa parlare di una vendemmia molto bella; qui a Gambellera abbiamo raccolto uve a bacca bianca e a bacca rossa aromaticamente molto buone; quantità praticamente identica a quella dell’anno passato”. “Siamo molto fiduciosi - spiega Alessandro Alì, direttore marketing del gruppo Santa Margherita, che raccoglie marchi quali Kettmeir, Cantine Torresella, Ca' del Bosco, Lamole di Lamole, Fattoria Vistarenni, Feudo Zirtari e Terrelíade - nonostante l’anticipo delle operazioni di raccolta, le uve sia bianche che rosse sono molto buone”.

In Friuli Venezia Giulia commenta Gianni Venica, a capo della famosa griffe: “bene, siamo contenti anche se con venti giorni di anticipo la vendemmia è stata positiva e le maturazioni hanno completato il loro ciclo regolarmente; una vendemmia faticosa e dispendiosa, ma siamo molto ottimisti”.

Addirittura euforica la situazione in Piemonte: per Michele Chiarlo, patron della cantina langarola, “nonostante un anticipo mediamente di due settimane sul 2006, mi sembra che la 2007 sia una complessivamente una delle migliori annate negli ultimi 20 anni, anche se quantitativamente va detto che ci sarà un calo del 10/15%”.

La Toscana sembra aver scongiurato le minacce di anticipi vendemmiali da record, che sembrano contenersi in una settimana circa, e la raccolta di quest’anno, potrebbe rivelarsi di ottima qualità. Addirittura euforico Renzo Cotarella, enologo e direttore generale della Marchesi Antinori: “credo che sia una delle migliori vendemmie mai fatte in Toscana, forse da annoverare fra le tre migliori mai fatte da me in casa Antinori”. “A Montalcino - dichiara il direttore del Consorzio del Brunello, Stefano Campatelli - le uve hanno goduto del naturale equilibrio vegetativo delle viti e il particolare microclima di Montalcino ha garantito una qualità più che buona a questa vendemmia”. “Siamo più o meno in linea con il 2006 - spiega Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi - e ci aspettiamo una vendemmia molto buona. Qualche vigneto in sofferenza per stress idrico solo fra quelli piantati più di recente. Quantitativamente, stimiamo un calo generalizzato introno al 5-10%”. Da Filippo Chia, giovane patron dell’azienda Castello Romitorio, cauto ottimismo: “la vendemmia 2007 è molto bella per le uve proveniente dalle zone più fresche dell’azienda, ma per adesso, non mi sento di dare giudizi definitivi”.
Anche nel Chianti Classico, anticipi più modesti di quanto preventivato “possiamo parlare di circa una settimana di anticipo - spiega Daniele Rosellini, enologo del Consorzio del Chianti Classico - i vini hanno gradazioni alte e buone acidità, che fanno pensare ad una buona annata. Quantità diminuita tra il 10/15%”. “Sì, ci sono stati degli anticipi, specialmente sul sangiovese - spiega Francesco Mazzei che, insieme al fratello Filippo, conduce Castello di Fonterutoli - ma alla fine l’epoca di questa vendemmia è quasi in linea con quella dell’anno scorso. Per ora - conclude Mazzei - siamo ottimisti, ma, come sempre, aspettiamo a dare giudizi definitivi”.
Vendemmia anticipata, invece, a Montepulciano: “siamo 10 giorni tondi in anticipo rispetto all’anno - spiega Miriam Caporali, a capo della Tenuta Valdipiatta - ma siamo molto fiduciosi e ci aspettiamo un bel risultato”; ottimismo sia nelle parole di Federico Carletti, patron del Poliziano (“quantitativamente c’è un calo del 20%, ma la qualità delle uve è molto bella tanto che potrebbe un’annata straordinaria per Montepulciano”) che in quelle della Fattoria del Cerro, di proprietà della SaiAgricola, da dove l’enologo Lorenzo Landi spiega: “sono ottimista, alla fine è stata una vendemmia senza particolari problemi, precoce, ma con maturazioni graduali. A Montepulciano mi aspetto risultati molto buoni”.
Spostandosi nel sud della Toscana, e precisamente, nella zona del Morellino di Scansano, anche in questo caso l’allarme per l’anticipo della vendemmia è sostanzialmente rientrato. “Tra maggio e giugno eravamo veramente preoccupati - spiega Jacopo Biondi Santi, patron del Castello di Montepò, storica fortezza medioevaledel terroir Scansano - ma le ondate di caldo specie in luglio, hanno rallentato i processi vegetativi della vite, riportando indietro l’orologio della vendemmia. I risultati dovrebbero essere molto buoni”.

Giudizi positivi anche dall’Umbria: per Marco Caprai, “la vendemmia 2007 del Sagrantino di Montefalco si è contraddistinta per il passaggio da una precocità quasi preoccupante ad un riequilibrio, che ha in qualche modo mortificato le quantità; dal lato qualitativo, invece, mi sembra che possa essere una vendemmia da quattro stelle”: ottimismo anche da Torgiano, dove Vincenzo Pepe, enologo di Lungarotti spiega che “la vendemmia senza dubbio precoce, ma buoni risultati, grazie ad un inizio settembre fantastico dalle grandi escursioni termiche; quantità in calo tra il 15 e il 20%”.

“Soltanto il calo quantitativo (-40%) può essere un problema - spiega Gianni Masciarelli, patron della storica cantina abruzzese - ma la qualità è molto buona. Vini dotati di estratti straordinari, in un’annata non facile, dove era molto importante la capacità del produttore di adeguare le piante alle caratteristiche del millesimo”. Leonardo Pizzolo, proprietario di Valle Reale, una delle migliori cantine d’Abruzzo, “è ancora presto per esprimere un giudizio esaustivo sulla vendemmia 2007, perché i nostri vigneti sono molto in alto e ancora non abbiamo terminato con la raccolta; di sicuro, si tratta di una vendemmia molto siccitosa, che ha evidentemente mortificato la quantità”.

Scendendo al Sud Italia, ecco il commento di Piero Mastroberardino, proprietario della storica cantina di Atripalda, in Irpinia: “non abbiamo ancora terminato di raccogliere, ma la vendemmia sta andando bene; anzi, potrebbe scapparci proprio la grande annata”. Marco Gallone, amministratore delegato di Feudi di San Gregorio, spiega che “i nostri vigneti sono tutti collocati ad elevate altitudini e quest’anno l’Irpinia sarà sicuramente l’ultima regione a terminare la vendemmia; le uve però stanno completando al meglio la maturazione e ci promettono vini potenti e riccamente fruttati”.

In Sicilia, Alessio Planeta, titolare con Francesca e Santi dell’azienda di famiglia, spiega che “il bilancio positivo per questa vendemmia, è stata una buona raccolta senza problemi, con picchi anche di eccelenza”. Secondo Alberto Tasca d’Almerita, amministratore delegato della storica griffe siciliana, “le incidenze climatiche non hanno per nulla intaccato la qualità delle uve che hanno goduto di una fase di maturazione buona; nell’ultima parte dell’estate, il caldo elevato e la siccità hanno ridotto la quantità prevista, ma non la qualità; calcoliamo una diminuzione del 15% nella quantità delle uve con un conseguente calo del 20% di prodotto sul mercato; questo è il vero peccato, perché sugli scaffali arriverà sicuramente un vino dalle qualità eccellenti”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024