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Vendemmia 2014: 2.777.594 ettolitri di vino, di cui 1.778.532 Dop, 872.494 Igp, 126.568 vino generico. Ecco il potenziale vinicolo della Toscana, di scena, oggi e domani, a “Buy Wine”, workshop “business to business” by Toscana Promozione

Italia
Le cifre della vendemmia 2014 in Toscana by Artea

La vendemmia 2014 è stata complessivamente di 3.726.117 quintali di uva, che hanno permesso di produrre 2.777.594 ettolitri di vino, di cui 1.778.532 Dop, 872.494 Igp e 126.568 ettolitri di vino generico. La superficie vitata complessiva è di 57.942 ettari (di cui 51.444 ettari a vini Dop, pari all’80%), che, con l’aggiunta dei diritti di reimpianto detenuti dai produttori, che sono 3.495 ettari, porterebbero il potenziale viticolo produttivo a 61.437 ettari. Il Chianti è la denominazione più estesa con un 17.261 ettari rivendicabili, su cui insistono 3.766 produttori. Il Chianti Classico conta 946 aziende e 7.985 ettari, il Brunello di Montalcino ha 302 cantine per 2.085 ettari, seguiti dal Morellino di Scansano, con 383 imprese e 1.509 ettari, e dal Nobile di Montepulciano, con 317 cantine e 1.370 ettari. Il vitigno principe si conferma il Sangiovese, con 35.578 ettari vitati (61% del totale). In Toscana le aziende interessate alla coltivazione della vite sono in tutto 23.288 (21 cantine sociali, con 3.075 soci, rappresentano il 19,35% del vino prodotto complessivamente). Ecco le ultime cifre Artea sulla produzione vinicola del 2014, presentati a Buy Wine, il workshop business to business, di scena, oggi e domani, a Firenze, organizzato da Toscana Promozione, per favorire l’incontro tra la Toscana del vino e il trade internazionale (www.toscanapromozione.it).
Archiviato “Buy Wine”, il dato più interessante è l’86% di gradimento per le contrattazioni che, stando ai 280 produttori e ai 350 importatori internazionali, potrebbero trasformarsi in nuovi rapporti commerciali almeno nel 66% dei casi: una conferma dell’amore che il mondo ha per il vino toscano, che, nel 2014, ha visto il suo export crescere per il quinto anno consecutivo (+1,8%), grazie anche a nuovi mercati come la Corea del Sud o il Messico. Tra i buyer stranieri, importatori, distributori, rappresentanti della gdo e dell’horeca, provenienti da mercati storici come gli Stati Uniti, il Canada o il Regno Unito, ma anche da piazze “nuove” per i vini toscani come Brasile, Cina, Est Europa, Turchia o Australia.

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