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“VERSIONE” BIANCA DEI VINI DI TOSCANA, UNICO VINO CANTATO DA DANTE NELLA “DIVINA COMMEDIA”, PRIMA DOC ITALIANA (1966), DI CUI OGGI SI CONOSCE ANCHE IL DNA: È LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO, LA CUI LUNGA STORIA DA 40 ANNI È “ACCOMPAGNATA” DAL CONSORZIO

E’ la “versione” bianca per eccellenza dei grandi vini di Toscana, unico vino cantato nella “Divina Commedia” dal “sommo poeta” Dante, ma anche da messer Boccaccio, da Michelangelo e Lorenzo de’ Medici, prima Doc italiana nel 1966 (e poi Docg dal 1993), di cui oggi si conosce anche il Dna: ecco la Vernaccia di San Gimignano, la cui storia secolare da 40 anni è “accompagnata” dal Consorzio. Che, nei suoi primi 40 anni di vita, ha selezionato i nuovi cloni del vitigno Vernaccia e ha indagato l’identità sensoriale di questo antico vino per giungere all’identificazione del suo Dna e alla tracciabilità molecolare del vitigno nel vino imbottigliato. Con una convinzione: che la qualità si può raggiungere solo tramite la difesa e la tutela dell’identità di questo antico vitigno autoctono, delle sue caratteristiche intrinseche, in quanto espressione di un territorio non riproducile. Così ricerca e sperimentazione sono state messe al servizio della Vernaccia, non per rincorrere facili mode, ma per riuscire ad esprimere fino in fondo le sue potenzialità.

Buon compleanno, dunque, al Consorzio della Vernaccia di San Gimignano: correva l’anno 1972 (era il 3 luglio) quando, a San Gimignano, davanti al Notaio Vannisanti si sedettero nove produttori di Vernaccia, il Principe Girolamo Guicciardini Strozzi, Ernesto Lorini, Libanio Luccii, Jaures Baroncini, Luigi Vagnoni, Concino Concini, Giorgio Marolli Furga Gornini e Alfredo Salini. E’ nato così il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, divenuto negli anni Novanta Consorzio della Denominazione San Gimignano con la nascita del San Gimignano Rosso, alla presenza testimoniale dei produttori Franco Bagnai, Teresio Gassino, Pietro Lorini, Ascanio Biagini, Angelo Cecchini, Ferriero Cecconi, Carlo Pertici, Franco Razzi, Luciano Bartolini e Romano Borselli. Gli stessi uomini che nel 1966 avevano chiesto ed ottenuto la Doc Vernaccia di San Gimignano, primo vino in Italia a potersi fregiare della Denominazione, divenuta Docg nel 1993, segnando il punto della sua rinascita.
Ieri come oggi, l’obiettivo principale del Consorzio è quello della tutela dell’identità e della valorizzazione della Vernaccia di San Gimignano e dell’intero territorio di produzione, valorizzazione che da sempre va di pari passo col miglioramento qualitativo della produzione sia delle uve che del vino, con l’introduzione delle più moderne tecniche di vinificazione e delle strategie di marketing volte ad incrementare la forza di penetrazione sui mercati.

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