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VICENZA HA CELEBRATO LA SIMPATIA E LA VITALITA' DEL NOVELLO

“Il Novello, il vino denigrato da molti ma che tutti corteggiano, il vino che irradia simpatia e vitalità”: così Pino Khail, direttore di "Civiltà del Bere" all'apertura del Salone del Novello a Vicenza, per descrivere un vino che, dopo la vendemmia 2001, si presenta “decisamente in ottima forma e qualità”. E così anche quest’anno il Novello ha avuto i suoi due giorni di gloria (4/5 novembre), con un programma ricco di appuntamenti interessanti e di momenti divertenti, il tutto organizzato dalla Fiera di Vicenza in collaborazione con "Civiltà del Bere". Artefici dell'evento sono state senza dubbio le 6.000 persone che hanno affollato il Salone, i 167 vini presentati, la bella madrina Valeria Marini, dalle curve mozzafiato, ed i numerosi eventi (la cena di gala in onore di Gualtiero Marchesi, l’esilerante spettacolo di cabaret che ha visto protagonista Dario Ballantini, in arte “Valentino”, e l’attesissimo déblocage). In particolare, il seminario “Il Novello: un successo da rispettare”, al quale hanno partecipato alcuni tra i big della realtà enologica italiana (Piero Antinori, Ezio Rivella, Gianni Zonin, Giacinto Giacomini) e presenziato dal Ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, che ha evidenziato la necessità di difendere “la crescita e il percorso formativo del Novello dagli attacchi del mercato estero, accudendolo con cura e dedizione, quasi come un figlio”. “Il Novello è nato circa 26 anni fa - ha spiegato il marchese Antinori - In questi anni ha fatto passi da gigante, il numero delle bottiglie vendute è aumentato vertiginosamente. Ma negli ultimi tempi produttori e consumatori pensano a questo vino con aria di sufficienza, come ad un figlio spurio ... Ci sono produttori che, se potessero, lo eliminerebbero volentieri ... e questo è un atteggiamento pericoloso”. Antinori ha poi continuato: “prima di tutto non è un vino di fantasia, ma è un vino che si riallaccia a culture che hanno caratterizzato la storia della vitivinicoltura regionale. In secondo luogo, è un vino giovane per definizione, è il vino facile per eccellenza, che piace ai giovani, i quali, dal vino Novello, passeranno poi a vini più impegnativi, ma l’inizio è importante e può incoraggiare il loro approccio verso il vino in generale”.
Anche quest’anno, poi, a Vicenza, il brindisi augurale, fatto con il Novello “Fiori d’inverno” della Cavit di Trento, scelto in quanto campione di vendite (960.000 bottiglie), quindi la tradizionale castagnata e la degustazione libera delle 167 etichette. Di assaggio in assaggio, insomma, da Vicenza, ancora una volta la prova che il Novello piace, piace, piace ...

Agnese Pellucci

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