Non tutto il male vien per nuocere: a Bordeaux i vigneti che sono stati sradicati diventano preziose “riserve” per le api, specie che negli ultimi anni sta affrontando una grave moria, dovuta sia a fattori ambientali e climatici, sia all’impatto delle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura. Grazie alla partnership tra la filiale di Bordeaux di Terra Vitis (rete di viticoltori sostenibili) e Adana, associazione per la protezione dell’apicoltura della Nuova Aquitania, sia i terreni che ospitavano vigneti sradicati, sia quelli confinanti con vigneti esistenti, sono stati piantati con specie vegetali - dal grano saraceno all’erba medica, dal trifoglio al girasole - che fioriscono tutto l’anno, così da permettere alle api di bottinare indisturbate. Agli apicoltori della zona è stato infatti chiesto di portare i propri alveari nei pressi di questi terreni, come riporta il magazine Vitisphere.
Terra Vitis ha tra le sue missioni quella di promuovere la biodiversità tra i suoi soci, ma a causa della difficile situazione economica i progetti devono essere a costo zero. “Sophie Bournerie, direttore della filiale di Terra Vitis a Bordeaux, ci ha contattato - spiega Florence Aimon-Marie, responsabile del progetto apicoltura per le Camere dell’agricoltura Charente-Maritime e Deux-Sèvres distaccate presso Adana - era alla ricerca di un progetto di agroecologia motivante ed economico. Mi ha fatto subito venire voglia di stabilire una partnership”. I nuovi partner hanno rapidamente identificato diverse aree di interesse e progetti, tra cui una copertura del suolo per la produzione di miele in blocchi di viti sradicate e il networking con viticoltori preparati a ospitare alveari per gli apicoltori in cerca di luoghi adatti.
“Ci siamo resi conto che le zone di recupero delle api sui terreni incolti richiedono una pianificazione. Bisogna introdurli meticolosamente per ottenere buoni risultati - afferma Jean-Sébastien Charles, direttore tecnico della cantina Château Haut-Selve. L’azienda ha seguito le raccomandazioni di Adana ordinando una miscela di grano saraceno, lupinella, senape, facelia, veccia, trifoglio, ginestrino, girasole, semi di lino, erba medica, sorgo e miglio, specie che fioriscono tutto l’anno. “Abbiamo piantato su 3 ettari: un grande blocco che non abbiamo ripiantato negli ultimi anni, un altro piccolo blocco in rotazione delle colture e alcune strisce più sparse ricoperte di erba” ha spiegato Charles.
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