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L’EVENTO

Vinitaly 2025: la mission è rilanciare il futuro del vino italiano, guardando oltre la minaccia dazi

Il messaggio ad un settore da record dell’export nel 2024, che sarà sotto gli occhi del mondo a Verona (Veronafiere, 6-9 aprile)

Arriva dopo il record dell’export del 2024 per il vino italiano (8,1 miliardi di euro, +5,5%), ma anche in mezzo alla tempesta causata dalla querelle sui dazi Usa, primo mercato del vino al mondo e primo partner straniero per l’Italia, Vinitaly 2025, di scena a Veronafiere a Verona dal 6 al 9 aprile. Dove l’obiettivo, come sempre del resto, sarà quello di valorizzare il lavoro delle imprese, la qualità del vino italiano, e guardare al futuro oltre le contingenze, mettendo al centro tematiche non solo congiunturali, come quella dei dazi, appunto, ma anche strutturali, dal tema “vino e salute”, con focus sulle novità che arriveranno in etichetta, dove l’approccio, si spera, sarà più informare che spaventare, e di cui a Vinitaly si parlerà alla presenza del Commissario alla Salute Ue, Olivér Várhely, alle politiche del vino europeo, che troveranno un nuovo quadro dopo il “Pacchetto Vino” che il Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen, anche lui presente a Verona, presenterà nei prossimi giorni (e la cui bozza WineNews ha anticipato qui). Il tutto alla presenza di 4.000 aziende, e di migliaia e migliaia di operatori dall’Italia e da 140 nazioni. In particolare, si punta a confermare il contingente di 30.000 buyer della domanda internazionale, Stati Uniti compresi, per quella che è la più grande “agenda business” del made in Italy enologico. È la fotografia dell’unica rassegna internazionale dedicata al vino italiano scattata, oggi a Roma, nella presentazione a Palazzo Montemartini.
Tra gli obiettivi che caratterizzano tutte le iniziative messe in campo quest’anno da Veronafiere si consolidano quelli della promozione e dell’internazionalizzazione, mentre punta a crescere ulteriormente il palinsesto dei contenuti, con Vinitaly che evolve da osservatore delle tendenze a incubatore delle stesse. “Ci aspettiamo un grande Vinitaly - ha detto il presidente Veronafiere, Federico Bricolo - ce lo dicono in numeri, grazie al grande lavoro del team di Vinitaly per tutto l’anno. Confermata anche tutta la delegazione americana, che è un segnale importante. C’è tanto entusiasmo, e soprattutto oggi è un grande segnale di forza e di unità del vino italiano. Apriremo all’enoturismo, con uno spazio dedicato, di cui siamo primi in Europa, ma si può crescere ancora e molto, facendo vivere bellezza, arte e l’unicità dell’Italia. Ci saranno due Commissari Europei per la prima volta, Agricoltura (Christophe Hansen) e Salute (Olivér Várhely), una presenza importante per il confronto con le imprese e con tutte le loro rappresentanze, per la quale dobbiamo ringraziare molto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Pochi giorni fa eravamo a Bruxelles per un evento promozionale di Vinitaly, abbiamo visto tanti europarlamentari di tutti gli schieramenti, a dimostrazione di come il vino non ha un colore politico, ma viene sostenuto dal Sistema Italia unito, soprattutto in questo momento”.
Per un settore, quello del vino, che, comunque, al netto della preoccupazione per i dazi, vive un buon momento, ha ricordato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (che WineNews ha intervistato). “Attraversiamo una fase comunque positiva, i dati - ha sottolineato il Ministro - ci dicono del record dell’export nel 2024, un buon punto di partenza per poter crescere ancora, l’Italia è un’eccellenza e non ha motivo per fermarsi, è richiesta, è un simbolo dell’alimentazione di qualità quando i consumatori sono informati, e questo sarà il nostro focus. A Vinitaly si promuove la qualità, il mondo delle imprese del vino, ma c’è molto di più. Non possiamo non parlare del tema dazi, ovviamente. Ma, non da oggi, esiste un sistema tariffario complesso, le imprese lo sanno. Chiaramente temiamo ogni aggravio che complica le cose, ma non siamo così terrorizzati come appare oggi, nella costruzione di una dinamica che speriamo, negli esiti, sia meno drammatica di come si dice. L’Italia è protagonista in Europa, che è delegata a trattare: noi aiutiamo con relazioni privilegiate che abbiamo con gli Usa, facciamo capire che ad alcuni settori teniamo di più, ma è normale, nei 27 Paesi c’è chi tiene di più ad un settore e di più ad un altro. Il vino per noi è più importante che per i Paesi del Nord Europa, è normale, come è normale dire che il nostro rapporto privilegiato con gli Usa possa aiutare in questa diatriba. Parleremo del vino, a Vinitaly, con un atteggiamento che in Ue va ritrovato, perché il problema principale non sono i dazi, ma la demonizzazione del vino, che rischia di fare un danno strutturale che va ben oltre quello potenziale dei dazi. Ne parlerà il Commissario alla Salute Ue, Várhely, insieme al Ministero della Salute italiano, diranno la loro visione, per “scantonare” una distorsione di mercato voluta da qualche lobby che ci danneggia e che dobbiamo combattere. Avremo anche il Commissario all’Agricoltura, Hansen, che ha riconosciuto il ruolo centrale dell’Italia nel cambiamento di visione dell’agricoltura Ue, che ci racconterà anche la sua prospettiva sul vino. Ricordiamo che qualche hanno fa c’era chi voleva tagliare la promozione a vino e carne rosse, l’Italia si asteneva dal voto, noi abbiamo detto no. Dobbiamo far capire che il nostro sistema garantisce benessere a tutti. Dico, però, che i pessimisti muoiono ogni giorno, gli ottimisti una volta sola, e la sfiducia la dobbiamo superare, perché penalizza i consumi oltre le difficoltà reali. Non pensiamo solo al negativo, veniamo da dei record che dobbiamo festeggiare. Se arrivassero i dazi, per piangere, avremo tempo, se non arriveranno avremo di che consolarci con un calice di vino, ma aspettiamo, per ora non cediamo alla disperazione. Il vino fa parte di un sistema forte, con la nostra cucina, la Cucina Italiana per cui stiamo continuando a lavorare per il riconoscimento Unesco, mettendo in tanti momenti sotto i riflettori il bello ed il buono del made in Italy. Come faremo anche a Vinitaly.”
Che è una “ tra le più importanti fiere al mondo per il vino, la più importante per il vino italiano, con la quale stiamo facendo un grande lavoro a livello internazionale. Con Veronafiere - ha ricordato il presidente Ice, Matteo Zoppas - abbiamo creato tra le altre cose Vinitaly Usa, abbiamo capito che c’era questa necessità mettendo in contatto anche i buyer che vengono in Italia, con le imprese, anche grazie al supporto del Governo. Ice è un sistema importante, chi ci ha utilizzato nelle tante iniziative nel mondo è cresciuto del 5% in più rispetto agli altri”.
E un’altra rete importante che aiuta il vino italiano nel mondo, ha ricordato il presidente Veronafiere, Federico Bricolo, è quella della ristorazione, “con 600.000 ristoranti nel mondo che con le loro carte dei vini fanno crescere le esportazioni. Per questo abbiamo deciso di dare più spazio al fine dining in fiera, ospitando anche il n. 1 dei grandi chef italiani, Massimo Bottura, a cui consegneremo un premio speciale per i 30 anni di Osteria Francescana”. Un Bottura che sarà presente in fiera, insieme alla Regione Emilia Romagna, per dare corpo alla valorizzazione del binomio cibo-vino. “Una proposta che ho accettato immediatamente appena la Regione Emilia Romagna mi ha proposto questa idea - ha detto Bottura, in collegamento da Casa Maria Luigia - è giusto esserci e comunicare che il vino, l’esperienza della sala vale il 50% dell’esperienza al ristorante, non c’è solo la cucina. Non ci saremo solo con Osteria Francescana, ma con tutto il Gruppo Francescana, ogni giorno con un menù diverso, ad eccezione del Tortellino del Tortellante con crema di Parmigiano Reggiano, progetto che ha messo insieme le categorie più marginalizzate, le nonne e le persone con sindrome genetica, che ci sarà sempre. Valorizzando i prodotti tipici dell’Emilia Romagna, Parmigiano Reggiano, Zampone, Aceto Balsamico ed affiancando ai nostri piatti i vini dell’Emilia Romagna, di tutta la regione, da Piacenza fino al mare. L’Italia ha un potenziale unico, dobbiamo solo fare sistema ed essere uniti nella comunicazione, l’Italia deve probabilmente produrre meno vino e produrre meglio, e continuare in quella crescita che ha fatto crescere tutto il vino, anche quello meno famoso di Toscana e Piemonte”.
Ma tanti saranno i temi e le novità di Vinitaly, come spiegato dal dg Veronafiere Adolfo Rebughini (intervistato anche da WineNews): “sono 1.200 i top buyer accreditati e ospitati a Verona. Una selezione profilata da 71 Paesi, sei in più rispetto all’anno scorso, che ha centrato l’obiettivo di replicare il record del 2024. Un risultato non scontato visto il perdurare delle tensioni geopolitiche”. Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall’area extra Ue, in pole position quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, Uk e Brasile, ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Mentre, per il Continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l’area balcanica. Dai mercati ai trend, Vinitaly rappresenta un incubatore delle tendenze che da sempre intercetta, monitora e analizza al fine di potenziare servizi e contenuti per le aziende espositrici e per il settore. “Vanno in questa direzione - ha continuato Rebughini - il progetto dedicato ai vini NoLo che entrano per la prima volta nel programma della rassegna sia a livello espositivo nell’area Mixology che contenutistico. Sono infatti due i focus in calendario: il primo sulle attese del mercato e il secondo sulle tecnologie 0.0. Spazio anche ai Raw Wine e ai vini di Amphora Revolution, che si inserisce nel programma. Tra le novità, anche quella specifica sull’enoturismo. Debutta, infatti, il numero zero di Vinitaly Tourism, con la partecipazione di tour operator nazionali ed esteri specializzati da Stati Uniti, Spagna e Germania. Un progetto che, in prospettiva, potrebbe entrare anche nei palinsesti delle tappe estere dell’evento in Asia, e Sud e Nord America, senza dimenticare OperaWine, il 5 aprile, evento esclusivo insieme a “Wine Spectator” con 131 cantine selezionate, ed un focus sul mercato Usa più importante che mai”. Ma anche la formula ormai consolidata del business in fiera ed i wine lovers in città con “Vinitaly and the City”.
Ed in particolare, del focus sull’enoturismo, ha parlato la professoressa ed esperta, Roberta Garibaldi: “a Verona presenteremo una nuova ricerca sull’enoturismo condotta con Data Appeal. L’analisi delle tracce digitali indica un generale apprezzamento delle principali destinazioni legate al vino e dell’offerta turistica che hanno accolto circa 18,5 milioni di arrivi e 62,3 milioni di presenze. Il sentiment è risultato essere pari a 87,8/100 per l’anno 2024, superiore dello 0,6% rispetto a quello dell’intera offerta turistica italiana. Piemonte e Toscana primeggiano in questa classifica. Langhe-Barolo, Chianti e Montalcino sono le destinazioni italiane del vino con il più alto gradimento: rispettivamente con 91,1/100, 90,4/100 e 90,3/100, valori in aumento sul 2023”. Eccellenze di un mondo variegato, quello del vino italiano, che è ricchezza, tipicità, eccellenza e territorio, che sarà protagonista, come sempre, a Vinitaly.

Focus - Il vino nel calice: a Vinitaly 2025, un mappamondo di oltre 80 degustazioni nei calici, dall’Italia al mondo
Un calendario di oltre 80 appuntamenti per un viaggio enologico che parte percorrendo lo Stivale e arriva in ogni angolo del globo. Si compone così il mappamondo delle degustazioni firmato Vinitaly 2025, che dal 6 al 9 aprile porta nei calici a Veronafiere tutte la varietà delle produzioni italiane e mondiali. confermati gli esclusivi Grand Tasting al Palaexpo e i Tasting Ex… Press guidati dalle principali riviste di settore internazionali, da Decanter a Vinum da Revjia Vino a Gilbert&Gaillard, fino a Meininger, The Drink Business e Iwsc. Confermato anche quest’anno il Vinitaly Tasting - The Doctor Wine Selection (Padiglione 10), l’area curata dal direttore della Guida essenziale ai vini d’Italia Daniele Cernilli dove le eccellenze enoiche vengono presentate a operatori e horeca. Spazio alle masterclass di MicroMega Wines (Padiglione C), le produzioni di nicchia tricolore di altissima qualità, e alle tre sessioni di Young to Young (6, 7 e 8 aprile, Padiglione 10), il format ideato dai giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti dove giovani produttori si confrontano con giovani comunicatori. Al Padiglione C si assaggiano le produzioni biologiche certificate nelle degustazioni organizzate in collaborazione con Federbio. Chiudono il palinsesto i numerosi focus organizzati da consorzi, espositori e associazioni senza dimenticare i vari workshop di caratura internazionale.
In particolare, sui Grand Tasting il panel delle super degustazioni firmate Vinitaly, quest’anno parte da “The Grammar of Tannin”, l’esplorazione della texture dei tannini a cura del Master of Wine, Gabriele Gorelli (lunedì 7 aprile, ore 11, Sala Tulipano Palaexpo). Martedì 8 aprile si prosegue in contemporanea con “I diversamente autoctoni: quando la scienza e la passione riscrivono le regole” (ore 15, Sala Argento, Palaexpo) condotto da Riccardo Cotarella e “Made in Italy: Vini Nuovi, Innovativi, Sperimentali o Rari che non avete mai provato” (ore 15, Sala Tulipano, Palaexpo), l’approfondimento guidato da uno dei più esperti wine writer mondiali Ian D’Agata che conduce anche il Grand Tasting conclusivo “Dal Nord al Sud, i più Grandi Vini Bianchi d’Italia” (mercoledì 9 aprile, ore 11, Sala Argento).
Guardando al capitolo “Walk around tasting, degustazioni e Tasting Ex… Press”, “Tre Bicchieri 2025 del Gambero Rosso” (domenica 6 aprile dalle 11.30 alle 16.30 in Sala Argento Palaexpo). Si fa “Il Giro del Mondo in 60 Minuti: Un Blind Tasting tra i Grandi Vini del Pianeta” con l’appuntamento della wine educator Cristina Mercuri (6 aprile, evento riservato su invito), per poi passare ai Grandi rossi della guida i “100 migliori vini e vignaioli d’Italia” del Corriere della Sera” realizzata dal vicedirettore della testata Luciano Ferraro, che guida il tasting a Verona, e il critico enologico di fama mondiale James Suckling (6 aprile, ore 15, Sala Tulipano Palaexpo). Si prosegue con la novità 2025 firmata Raw Wine che lunedì 7 aprile (9.30-17.30, Sala Argento Palaexpo) porta in assaggio una selezione di vini artigianali, naturali e a minimo intervento e Ais con il walk around tasting dedicato ai vini Passepartout di Vitae 2025 con 100 aziende presenti (mercoledì 9 aprile dalle 10 alle 15 in Sala Tulipano| Palaexpo, riservato ai soci Ais). Sul fronte dei Tasting… Ex Press condotti dalla stampa estera in collaborazione con Vinitaly si parte domenica 6 aprile con “Discovering Italy’s Old Vines: A Masterclass with Sarah Abbott Master of Wine” di International Wine & Spirit Competition (ore 11, Sala A Padiglione 10) per proseguire con “Top Italian reds: A taste of Dwwa excellence” di Decanter (ore 15, Sala A, Padiglione 10) e “Volcanic Rhythm A Dance with Fire & Wine” di Vinum (ore 15, Sala B Padiglione 10). Lunedì 7 aprile è il turno di “Meininger’s Mundus Vini Spring Tasting non-alcoholic wines - Best of” dell’omonima rivista (ore 15, Sala A, Padiglione 10) e The Drink Business (ore 15, Sala B, Padiglione 10). In chiusura, “Top Welschrieslings and comparison with international varietals froms Slovenia” di Revija Vino (martedì 8 aprile, ore 11, Sala A, Padiglione 10), “Blancs de Blancs Champagnes” di Gilbert&Gaillard (8 aprile, ore 15 - Sala A, Padiglione 10) oltre al consueto Seminario Veronelli dedicato ai Sole della Guida Oro i vini di Veronelli 2025 (8 aprile, ore 15 - Sala B, Padiglione 10).
Tra i workshop internazionali (spazi Wine2digital), si segnalano il seminario condotto da Attilio Scienza e dal Master of Wine Andrea Lonardi “Telling the story of wine through metaphor (anguish, borders, journey)” di domenica 6 aprile (ore 10, wine2digital Main Stage) taglia il nastro dei workshop internazionali. Seguono gli appuntamenti diffusi di Wine Spectator< che vedranno il senior editor Bruce Sanderson presentare il Timorasso (6 aprile ore 10:30, Sala Via) e il Brunello di Montalcino (7 aprile ore 14.30, Sala VIA) mentre spetta alla senior editor Alison Napjus l’introduzione al Carmignano (6 aprile, ore 14.30, Sala Via) e all’Etna Bianco (7 aprile, ore 10.30 - Sala Via).
Breve salto sulla West Coast con “California to California”, l’appuntamento guidato dal Master of Wine Andrea Lonardi e della giornalista americana Jessica Dupuy (6 aprile, ore 15, wine2digital Main Stage) prima di ritornare in Italia con “Refreshing Reds: Exploring Italy’s Vibrant, Chill-Worthy Wines”, il focus sui rossi italiani del giornalista di Wine Enthusiast Jeff Porter (7 aprile, ore 14.30, wine2digital Main Stage). Si parla invece di bianchi con “Piemonte’s white wines: an accelerating trend” del wine writer David Way (8 aprile, ore 13.30, wine2digital Main Stage). Confermato, infine, anche per il 2025 l’appuntamento con “Iconic Women in Italian Wine” che quest’anno si concentra sul Barolo (7 aprile, ore 13, wine2digital Main Stage)
Continuando il giro tra i vigneti del mondo, appuntamento con una serie di degustazioni nelle sale Orchidea e Iris del Palaexpo. Nei calici, da domenica a martedì, i vini provenienti da Francia, Albania, Serbia, Slovenia, Sudafrica e Ungheria. Spazio anche alle produzioni di Champagne. MicroMega Wines. Il padiglione C diventa il punto di riferimento per le masterclass di MicroMega Wines, l’area di Vinitaly pensata per la promozione delle piccole produzioni ad alto tasso qualitativo. Si comincia domenica 6 aprile con “I grandi vitigni autoctoni d’Italia e i loro vini, pt.1” (ore 13.30) e “Cannonau e Grantaza di Mamojada, due vitigni locali e unici per un territorio altrettanto locale e unico” (ore 15.30). Lunedì 7 aprile spazio a “Terroir e tecnica” (ore 13.30) mentre “Nord e Sud, i grandi vitigni autoctoni d’Italie e i loro vini pt.2” è l’ultimo appuntamento in agenda (martedì 8 aprile, ore 13.15).

Focus - Vinitaly mixology: l’arte della miscelazione strizza l’occhio ai dealcolati e torna con espositori raddoppiati
La Mixology torna a Vinitaly con Bartenders Group Italia e inaugura lo “0 Alcohol Cocktail Bar” con proposte interamente dedicate alla miscelazione alcohol-free (8 aziende con 14 vini NoLo). Nello shaker della Hall C, oltre alle ultime tendenze e novità per il comparto, 35 espositori (il doppio rispetto all’edizione 2024), provenienti anche da Canada e Olanda, ma anche un intenso programma di masterclass e workshop guidati dagli esperti del settore. In degustazione al “Cocktail Bar Mixology” e allo “0 Alcohol Cocktail Bar”, le ricette personalizzate realizzate con le etichette dei brand in esposizione. Sul fronte del programma, si parte domenica 6 aprile nel segno dei “Three Cents -The science of long drinks”, un excursus su come le soda hanno cambiato le nostre abitudini e dato i natali ai long drink di oggi (ore 12.30), per passare poi a “Food pairing & cocktails” (ore 14.30) con una panoramica sulle regole fondamentali per l’abbinamento cibo-cocktail. “Miscelazione social vs miscelazione reale” è invece il focus del pomeriggio della prima giornata (ore 16.30, in collaborazione con Campari), un fact-checking su cosa sia vero, storicamente attendibile e importante conoscere nella miriade di nozioni che circolano online. Apre il palinsesto del lunedì la masterclass della “Distilleria Andrea Da Ponte: l’arte dell’infusione da una nuova prospettiva” (7/4, ore 11), un viaggio alla scoperta di un nuovo infuso che unisce il cuore delle Prealpi Trevigiane all’arte raffinata della distillazione e dell’infusione delle materie prime. Si prosegue con “Shōchū: alla scoperta dell’essenza della distillazione giapponese che conquista l’Italia” proposto da Sake Company (12.30) e dedicato al distillato tra i più ricercati e in voga del momento. Grappa Nonino, il brand che ha rivoluzionato il mondo della distillazione a base spirits in Italia e nel mondo, è invece protagonista della sessione “Miscelare con Nonino: quando lo spirito è libero. Edoardo Nono e Antonella Nonino” (ore 14.30). Pernod Ricard Italia porta infine un approfondimento su “Terroir: dalla cultura dell’Agave di Altos alla varietà degli ingredienti territoriali di 207 Amaro Locale. Un viaggio di sapori tra Messico e Italia con Pernod Ricard” (ore 16.30). Il connubio cocktail-social media torna al centro del dibattito martedì (8/4, ore 11) con la masterclass organizzata dal Consorzio dell’Asti Docg, un affondo sui “Social media cocktail: Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg nella mixology”. Il timone della Mixology passa poi a “Sostenibilità e cocktail design” (ore 12.30), per imparare a creare cocktail a impatto zero con ingredienti green. Chiudono il programma delle masterclass nella giornata di mercoledì 9 aprile le “Infusioni alternative in ristorazione” di Ferri dal 1905 (ore 11). Riflettori accesi anche su uno dei temi più attuali, quello dei prodotti NoLo, protagonisti nel pomeriggio di martedì 8 aprile di “La nuova frontiera della mixology! No alcol cocktails” (ore 14.30, organizzato con Zeroalcol.com, Nohadrinks.com), una “prova sul campo” che fa eco agli appuntamenti istituzionali di Vinitaly e Unione italiana vini dedicati a “Zero alcol e attese del mercato” (martedì 8/4, ore 10.30, Sala Puccini - Centro Congressi Arena) e “Tecnologia 0.0: produzione e innovazione a confronto” (mercoledì 9/4, ore 10.30, Sala Bellini - Centro Congressi Arena). E proprio alla mixology sober curious è dedicato lo “0 Alcohol Cocktail Bar”, novità dell’edizione 2025 che vede protagoniste 14 referenze di 8 aziende partecipanti. In programma anche un walk-around tasting con i buyer esteri specializzati selezionati da Veronafiere (martedì 8 aprile, ore 16.15).

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