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AL PARLAMENTO UE

Vinitaly da Bruxelles a Verona per rappresentare l’importanza del vino in Italia, in Ue e nel mondo

I vertici Veronafiere Bricolo e Danese, nel lancio dell’edizione 56 (14-17 aprile): in Europa il settore vale 45 miliardi, 1/3 grazie al vino italiano

Un fatturato complessivo di 45 miliardi di euro: tanto vale il vino per l’Unione Europea, la più grande regione vinicola al mondo, con Francia, Italia e Spagna che incidono per oltre l’80% (dati Osservatorio Uiv-Vinitaly-Prometeia). Italia, dove il settore genera un fatturato di oltre 30 miliardi di euro (nel 2022), di cui 14 miliardi riconducibili alla produzione di vino, che vede 530.000 aziende attive lungo tutta la filiera con 870.000 lavoratori, e che, con 7,8 miliardi di euro di vendite all’estero nel 2023, rappresenta la prima voce della bilancia commerciale agroalimentare con un attivo di 7,2 miliardi di euro. Ma il vino italiano è anche e soprattutto la seconda potenza mondiale del settore e un attore protagonista in campo unionale, dove rappresenta un terzo del mercato complessivo del comparto. Sono questi i numeri ribaditi da Veronafiere nel lancio di Vinitaly 2024 (Verona, 14-17 aprile), oggi, per la prima volta al Parlamento Europeo a Bruxelles, nel cuore della politica europea, dove sono tante le questioni aperte per il vino e per tutta l’agricoltura (oggi e nei prossimi giorni online le interviste di WineNews dal Quartiere Europeo, aspettando le elezioni europee), per accendere un ulteriore faro sul settore, che ha in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione, e “rappresentare” l’importanza che il vino ha per l’Italia (nell’edizione n. 56, il 15 aprile, nella prima Giornata Nazionale del Made in Italy sarà presentato uno studio dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia sull’impatto che il Belpaese subirebbe da un’ipotetica scomparsa del vino, ndr), in Ue e nel mondo.
Aspettando di confrontarsi con i più alti rappresentanti del Governo italiano, delle istituzioni e di Governi esteri che, come ogni anno, saranno a Vinitaly a Verona - dove, stando a rumors WineNews, è prevista la presenza della Premier Giorgia Meloni - “Bruxelles - ha detto Federico Bricolo, presidente Veronafiere (nel ricordare anche l’udienza privata con Papa Francesco, lo scorso gennaio) - è una scelta che origina da un’attenta analisi di diversi fattori che minacciano un capitale strategico del made in Italy e del made in Unione Europea. In un contesto complesso in cui convergono crisi geopolitiche, dinamiche evolutive dei mercati di riferimento e dei modelli di consumo, cambiamenti climatici e istanze dell’integralismo salutistico, Vinitaly intende ribadire e dimostrare la propria identità che non è di essere solo accanto al vino italiano, ma di esserne parte e di voler contribuire, nel rispetto dei ruoli, a partire da quelli della politica e delle associazioni di rappresentanza, alla crescita di quello che riteniamo un volano socio-economico strategico per il made in Italy e per l’intero Paese. Il valore economico del vino italiano è fuori discussione, ma il vino non può essere disgiunto dal suo peso sociale. Il vino, infatti, non crea ricchezza solo per le aziende che operano direttamente nel settore, ma porta benessere a intere comunità, a intere regioni, ed è allo stesso tempo cultura, sostenibilità e tradizione. È un prodotto che preserva territori e paesaggi, rendendoli attrattivi dal punto di vista turistico consegnandoli intatti alle nuove generazioni. Un’istantanea di successo che si riflette nel ruolo del vino come eccezionale booster per l’export del nostro Paese, apripista per l’internazionalizzazione di tutto il settore alimentare, i cui prodotti approdano sui mercati già conquistati dal vino con uno scarto temporale di 2 anni”.
Internazionalizzazione che richiama al ruolo di Vinitaly “nella promozione del nostro prodotto di punta sui mercati esteri presidiati dal brand fieristico dal 1998 - ha ricordato Bricolo - quando realizzammo il primo evento in Cina, dove ieri si è chiuso Vinitaly Chengdu n. 10 e dove ritorneremo per Wine To Asia n. 2 (9-11 maggio), seguito da Wine South America a settembre in Brasile e Vinitaly Usa a Chicago a ottobre per la più grande fiera di sempre del vino italiano in America. Contribuendo in maniera significativa al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche, nel 2023, su impulso della nuova governance di Veronafiere, abbiamo strutturato un ufficio Incoming di altissimo livello così da rafforzare ulteriormente la vocazione internazionale con una prima campagna straordinaria di promozione e incoming culminata nei 30.000 operatori da 140 Paesi presenti a Verona nel 2023 (su un complessivo di 93.000 presenze), un’edizione di svolta, e che contiamo di sviluppare sempre più. La nuova governance di Veronafiere ha imposto un nuovo passo a Vinitaly che in questi ultimi due anni ha costituito, per la prima volta, la squadra unitaria per la promozione del vino italiano mettendo a fattor comune il know how del brand con quello del Governo, dei Ministeri dell’Agricoltura e del Made in Italy, Ambasciate, enti e strutture di promozione - Ice Agenzia in primis - attivando un’agenda sempre più fitta di condivisione con i player del settore su scala mondiale. Un percorso vincente, messo in campo, anche quest’anno in vista dell’appuntamento di aprile con un calendario di eventi, fiere, roadshow e preview in 18 città di 15 Paesi chiave tra Nord America, Europa, Far East, Balcani, Brasile che valgono complessivamente il 78% dell’intero export enologico italiano e che si svilupperà anche a Vinitaly con una serie di iniziative congiunte. E proprio Bruxelles, con l’ultima tappa della “Vinitaly Preview” (le azioni di promozione in chiave “buyer hunting” di Veronafiere con il sistema camerale all’estero e le Ambasciate, ndr), ieri sera in Ambasciata e la conferenza di presentazione di oggi, ci proietta a Verona per un’edizione che sicuramente si profila già di grande rilievo. Un appuntamento molto atteso dalle aziende che si aspettano anche sostegno e risposte concrete dalla politica comunitaria anche in relazione alle incertezze dello scenario globale. E Vinitaly vuole continuare a fare la sua parte, agevolando il confronto costruttivo utile per la crescita di questo settore strategico”.
Vinitaly 2024 a Verona dove, come sempre, anche nell’edizione n. 56 (Veronafiere, 14-17 aprile) , c’è tutto il made in Italy enologico da tutte le regioni italiane e da oltre 30 nazioni, e la principale rassegna mondiale dedicata al vino italiano è pronta a diventare l’agorà internazionale del wine business (per 4.000 cantine già confermate), accogliendo 1.200 top-buyer da 65 Paesi, un record - e che valgono il 95% del totale export enologico made in Italy - a cui si aggiungeranno, secondo le stime, 30.000 operatori stranieri da oltre 140 Nazioni. Il contingente più corposo, resta quello Usa (15% di presenze), seguiti da tre piazze strategiche extra-Ue: Canada, Cina e Regno Unito (23%). A livello di macro-regioni, la platea più numerosa proviene da Nord America ed Europa (26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%). Ad anticipare Vinitaly, OperaWine, la consueta preview in calendario alla vigilia (13 aprile, Gallerie Mercatali) , unico appuntamento organizzato all’estero da “Wine Spectator” per mettere in vetrina 131 produttori italiani selezionati lungo lo Stivale (come abbiamo raccontato su WineNews).
“Vinitaly ha la convinzione di poter fare molto per un settore di cui ci sentiamo parte integrante - ha spiegato Maurizio Danese, ad Veronafiere - in un periodo non certo facile dare le giuste risposte è un imperativo nei confronti di chi investe in fiera. La prima parola chiave è “business”, la seconda è “consapevolezza” di un capitale strategico, oltreché identitario, per l’economia italiana ed europea. Abbiamo fatto relazioni “porta a porta” su scala globale, per attivare una rete selezionata d’interesse nei confronti di Vinitaly, quindi del vino italiano, da parte della domanda globale di vino nel mondo, dai mercati di sbocco a quelli emergenti. Negli ultimi 6 mesi abbiamo compiuto un percorso di eventi tra road show, tasting e “Vinitaly Preview” che si è materializzato in 18 tappe di 3 Continenti. Per questa edizione, ad oggi, saranno 1.200 i top-buyer invitati e ospitati a Vinitaly, grazie a un investimento diretto di Ice-Agenzia e Veronafiere (di 3 milioni di euro, ndr). Un contingente che supera del 20% quello 2023 e di oltre il 70% il 2022. Numeri in incremento, ma anche un’evoluzione qualitativa della rappresentanza selezionata con grande cura”.
Allargando il campo, ha aggiunto Danese, “siamo convinti che l’accelerazione sulle rotte internazionali intrapresa da Vinitaly sia la più necessaria. Un’esigenza, quella di essere maggiormente presente all’estero anche con eventi proprietari, che accomuna tutto il sistema fieristico italiano, cronicamente in ritardo su questo fronte. Nel nuovo piano strategico One 2024-2026, Veronafiere ha previsto investimenti per 30 milioni di euro anche per assecondare gli obiettivi di espansione in Italia (con 5 nuove fiere) e direttamente sui mercati target. E Vinitaly ne sarà protagonista: già il prossimo 20 e 21 ottobre a Chicago, dopo il numero zero nel 2023, pianteremo la prima bandierina fieristica negli Stati Uniti con un evento b2b. Si chiamerà Vinitaly Usa e con noi collaboreranno le compagini istituzionali preposte, da Ice alla Camera di Commercio italiana di Chicago. Il debutto statunitense è un altro tassello di un puzzle fieristico che oggi comprende l’Asia, con Wine to Asia, e il Sudamerica, con Wine South America, oltre a una galassia di eventi b2b e tasting, 20, organizzati da Vinitaly nel mondo”.
Analisi di mercati e nuove tendenze, incoming della domanda, crescita dei servizi ed evoluzione nella gestione di una banca dati enorme “sono gli asset strategici del Vinitaly di un futuro che è già iniziato e che vogliamo fortemente essere funzionale ai nostri produttori, alle imprese e all’indotto di un settore di questi tempi troppo spesso percepito in chiave allarmistica - ha concluso Danese - per questo a Vinitaly, in occasione prima Giornata Nazionale del Made in Italy (15 aprile) presenteremo, con il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la ricerca “Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”, realizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia sull’impatto che il Belpaese subirebbe in termini socio-economici, turistici e identitari da un’ipotetica scomparsa del vino dall’Italia” con tre focus sul Barolo, il Brunello di Montalcino e l’Etna. E con il Ministro che, a WineNews, aveva spiegato come a Vinitaly 2024 “abbiamo organizzato, con Oiv, un evento che riunirà i Ministri dell’Agricoltura che hanno fondato l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, e quelli di tanti altri Paesi, porteremo ancora arte e cultura, come abbiamo fatto nel 2023, ma anche tanti reperti del Museo del Vino di Torgiano della famiglia Lungarotti, un progetto che racconta il legame tra vino e cibo attraverso il cinema con Cinecittà e qualcosa di molto legato alla tecnologia che parla di futuro”. Una curiosità? A Vinitaly 2024, ancora da rumors WineNews, ci sarà anche un’elegante carrozza del nuovo “Orient Express - La Dolce Vita”, il treno-mito (oggi del gruppo francese Accor) che da fine 2024 tornerà a viaggiare anche nei territori del vino italiano. Ma, come sempre con la formula del business in fiera e degli eno-appassionati in città a Verona, la cultura del vino sarà protagonista anche di “Vinitaly and the City”, il fuori salone promosso da Vinitaly che, da quanto si apprende, potrebbe essere un format esportabile, in futuro, anche in altre città.

Focus - Vino & diplomazia: la “Vinitaly Preview Bruxelles” 2024 all’Ambasciata d’Italia in Belgio
Da sempre nella storia della diplomazia mondiale, e italiana in particolare, anche il vino gioca un ruolo importante, nell’accoglienza degli ospiti, nel suggellare rapporti e brindare alle alleanze, ma anche nel rappresentare l’eccellenza di un Paese come l’Italia. È così è stato, ieri, nella “Vinitaly Preview Bruxelles” 2024 di Veronafiere con l’Ambasciata d’Italia in Belgio, con una cena di gala nella Residenza storica dell’Ambasciatore italiano a Bruxelles, Federica Favi, in collaborazione con Ice Agenzia, Camera di Commercio Italo Belga e Consorzio Italia del Vino, per oltre 100 operatori tra buyer, horeca e professionisti dei media (tra cui WineNews), “overture” della presentazione di Vinitaly 2024 al Parlamento Ue.
“Questo evento celebra un’altra delle numerose eccellenze italiane, quella delle nostre aziende vinicole. Le esportazioni vinicole italiane verso il Belgio ammontano nel 2023 a 220 milioni di euro, un risultato incoraggiante che può essere ancora potenziato. Lavorando insieme, possiamo raggiungere nuovi traguardi e rafforzare i legami tra i due Paesi, aprendo la strada a opportunità di crescita e prosperità condivise”, ha detto l’Ambasciatore d’Italia Federica Favi, intervenendo con il presidente Veronafiere Federico Bricolo, il direttore di Ice Agenzia Bruxelles Tindaro Paganini, il segretario generale della Camera di Commercio Italo Belga Giorgio De Bin ed Enrico Drei Donà, tra i soci fondatori del Consorzio Italia del Vino. Che nella cena di gala ha proposto una selezione di 24 vini delle sue aziende - da Angelini Wines & Estates a Banfi, da Bisol1542 a Cà Maiol, da Cantina Mesa a Cantine Lunae, da Sartori a Di Majo Norante, da Diesel Farm a Ferrari, da Gruppo Italiano Vini (Giv) a Librandi, da Marchesi di Barolo a Nosio (Gruppo Mezzacorona), da Santa Margherita Gruppo Vinicolo a Tenimenti Leone (Gruppo Calzedonia), da Torrevento a Zaccagnini e Zonin1821, tra le altre - raccontati dai sommelier del Club Ais-Associazione Italiana Sommelier Belgio e Lussemburgo.
Le Preview di Vinitaly rientrano nel programma di iniziative che la nuova governance di Veronafiere in questi ultimi due anni ha voluto per costruire, per la prima volta, la squadra unitaria per la promozione del vino italiano mettendo a fattor comune il saper fare del marchio con quello del Governo italiano, dei Ministeri di riferimento, delle Ambasciate, degli enti e delle strutture di promozione, attivando un’agenda sempre più fitta di condivisione con i player del settore su scala mondiale.

Focus - “OperaWine” 2024, la première di Vinitaly con “Wine Spectator” sulle note della lirica italiana (Verona, 13 aprile)
Centrotrentuno produttori e altrettante iconiche etichette selezionate dalla più autorevole rivista di settore per un tasting esclusivo capace di rappresentare tutta l’eccellenza enologica made in Italy. È “OperaWine” 2024, première di Vinitaly 2024, che si rinnova con l’edizione n. 13, il 13 aprile alle Gallerie Mercatali a Verona con “Wine Spectator” - di cui rappresenta l’unico appuntamento organizzato all’estero - dedicato al riconoscimento della lirica a Patrimonio Unesco, ambasciatrice dell’Italia nel mondo come il vino con Vinitaly, che trova casa a Verona grazie all’Arena Opera Festival.
La super degustazione, riservata ad una selezione di giornalisti, sommelier e professionisti del vino internazionali (su invito), vedrà protagonisti i grandi rossi, che rappresentano 99 delle 131 referenze, seguiti da 22 bianchi, 8 sparkling e 2 vini dolci. Tra i brand, saranno 3 le aziende debuttanti sul 2023, a cui si aggiungono 6 produttori che tornano in lista. Tra le regioni, la più rappresentata è la Toscana con 34 aziende, seguita da Piemonte (19) e Veneto (18). Complessivamente, il Nord esprime il 43% dei produttori “bandiera” del made in Italy, il Centro il 33% e Sud e Isole il 24%.

Focus - Dall’Italia al mondo, il più grande walk around tasting del vino a Vinitaly 2024 (Verona, 14-17 aprile)
Oltre 80 appuntamenti per un viaggio nell’Italia del vino, con uno sguardo aperto sul mondo. Si compone così il calendario delle degustazioni dell’edizione n. 56 di Vinitaly (Veronafiere, 14-17 aprile). Nei workshop internazionali, si inizia con Wine Spectator con quattro workshop curati dai senior editor Alison Napjus e Bruce Sanderson (14-15 aprile, 2 appuntamenti giornalieri alle 10-12 e 14-16, Sala Via Wine2digital). Si vola poi in Sudafrica con “A taste of Terroir: South Africans Whites Uncorked” con il Master of Wine Richard Kershaw (14 aprile ore 10:30, Wine2digital Main Stage). L’intelligenza artificiale è al centro di “A discussion on how artificial intelligence will change the ways we work in the wine business”, con la Master of Wine Felicity Carter (14 aprile ore 12, Wine2digital Main Stage), mentre mito e storia si incontrano in “Italian History and Myth in a wine glass” del professore Attilio Scienza (14 aprile ore 12:30, Sala Via Wine2digital). Sarà un confronto tra bianchi italiani e bordolesi quello condotto dal Master of Wine Andrea Lonardi in “Vineyard Visions: Bordeaux Blancs vs. Italian whites” (14 aprile ore 13, Wine2digital Main Stage). Fari puntati sul vino tricolore in “Rifermento Renaissance: Reviving Italian Sparkling Wine” con il wine writer di Wine Enthusiast Jeff Porter (15 aprile ore 14:45, Wine2digital Main Stage). Il 16 aprile Amy Gross, founder di VineSleuth/Wine4.Me, Gino Colangelo, fondatore di Colangelo & Partners, e la Master of Wine Felicity Carter guidano “The Growing Threat of Neo-Prohibitionism and What the Wine Industry Can Do About It” (ore 10, Wine2digital Main Stage), mentre “Champagne cheers, Franciacorta Finesse: a tasting Extravaganza” sarà un raffronto tra Italia e Francia con Alison Napjus (ore 11:30, Wine2digital Main Stage). Segue “Classificazione dei Grandi Cru d’Italia. L’evoluzione dei vini italiani nel panorama delle aste internazionali” con Gelardini & Romani wine auction (ore 13:30, Wine2digital Main Stage).

Nei Tasting Ex … Press, il 14 aprile c’è “Vintage-dated, mature metodo classico from Trento, Franciacorta, Alto Adige and Oltrepo Pavese”, la masterclass di Iwsc condotta dalla Master of Wine e Wine communicator of the year 2024 Anne Krebiehl (ore 11, Sala Orchidea, Palaexpo). La ricchezza ampelografica italiana è protagonista di “Decanter’s Rare Finds: A journey through Italy’s lesser-known varieties” (ore 15, Sala A, primo piano Palaexpo). Lo stesso giorno, Vinum racconta il Pinot Nero in “Experience the seductive diversity of International Pinot Noir with Vinum” (ore 15, Sala B, primo piano, Padiglione 10). Il 15 aprile, con Meininger si parla di “Wine without alcohol - changes and tastes” (ore 11, Sala A, primo piano, Padiglione 10). Il 16 aprile Revija Vino fa il punto sul livello qualitativo dei vini sloveni (ore 11, Sala B, primo piano, Palaexpo), seguita dall’approfondimento sullo Champagne di Gilbert&Gaillard, e le differenze stilistiche tra Blanc de Blancs e Blanc de Noirs (ore 15, Sala A, primo piano, Padiglione 10). Last but not least, il Seminario Permanente Veronelli (ore 15, Sala B, primo piano, Padiglione 10).

Tra i Grand Tasting e le degustazione top di Vinitaly, il walk around tasting Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso, come da tradizione, taglia il nastro (14 aprile, ore 11, Sala Argento, Palaexpo). Nello stesso giorno si celebrano i 50 anni di “Civiltà del Bere” nella degustazione “50 anni di Civiltà del Bere: testimoni di un Rinascimento” (ore 15, Sala Tulipano, Palaexpo). Quindi, confronto tra i Master of Wine italiani Andrea Lonardi, Gabriele Gorelli e Pietro Russo, con ospite la wine educator Cristina Mercuri in “Bendata con i maestri” di Unicredit (14 aprile, ore 15.00, Sala Iris Palaexpo). Il 15 aprile, riflettori accesi sugli spumanti italiani con il Master of Wine Gabriele Gorelli in “Cool under Pressure: Italy’s sparkling world” (ore 11, Sala Tulipano, Palaexpo). Stesso giorno si rinnova l’appuntamento con i vini Orange europei nel walk around tasting “Orange Wine Tasting @Vinitaly: The Nature in the Glass” (ore 11, Sala Argento, Palaexpo). Il 16 aprile, ecco “Le 4 “B” del grande vino italiano: Barbaresco, Barolo, Brunello, Bolgheri e i Supertuscans” con il wine writer Ian d’Agata, degustazione dedicata ad alcuni tra i più grandi terroir del Belpaese (ore 11, Sala Argento, Palaexpo), seguita da “I grandi vini autoctoni italiani” con l’enologo Riccardo Cotarella (ore 15, Sala Argento, Palaexpo).
Dal Belpaese alla terra del Dragone con “Italia-Cina: andata e ritorno, un viaggio alla scoperta di mondi nuovi del vino” e Ian d’Agata (17 aprile, ore 11, Sala Tulipano, Palaexpo). Infine, la degustazione il vicedirettore del “Corriere della Sera” Luciano Ferraro (ore 11, Sala Iris, Palaexpo) e il walk around tasting Ais-Associazione Italiana Sommelier (ore 11, Sala Argento, Palaexpo). In calendario, anche Young to Young, con i giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti (14-16 aprile, Sala A, primo piano, Padiglione 10).

È un viaggio intorno ai vigneti del mondo quello dell’International Wine Hall e dei suoi tasting (Palaexpo, piano -1) con i vini da Georgia, Slovenia, Serbia, Armenia, Sud Africa, Francia, Cina e Ungheria, e un focus sullo Champagne.

I piccoli produttori italiani sono protagonisti delle masterclass di Micro Mega Wines guidate tutte da Ian D’Agata (Sala C, primo piano tra Pad.9 e 10), al via il 14 aprile con “Presentazione in prima mondiale della nuova zonazione geografica della Mamojada in Sardegna e dei suoi magnifici vini Cannonau” (ore 10.30). Lo stesso giorno “Le Uve Autoctone Italiane e Vini Unici e Rari” di tutta la penisola (ore 15). Il 15 aprile “Bollicine Italiane: Metodo Classico e Metodo Charmat-Martinotti da Nord al Sud”, dal Sudtirol alla Sicilia, passando da Veneto, Piemonte e Friuli (ore 11). Infine, il 16 aprile, “Dal nord al sud, un viaggio tra grandi vini ed aziende che forse non conoscete ancora” (ore 13.15, Organic Hall).

Focus - Il fuori salone: Verona “capitale” dei wine lovers con “Vinitaly and the City” (12-15 aprile)
Torna, dal 12 al 15 aprile, “Vinitaly and the City”, il fuori salone di Vinitaly che ogni anno, promosso con Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona con il patrocinio di Regione Veneto, trasforma Verona nella “capitale” dei wine lovers, tra degustazioni, masterclass, talk, incontri e visite guidate con incursioni culturali, artistiche, musicali e geografiche nel triangolo tra Piazza dei Signori (Loggia di Fra Giocondo, Loggia Antica), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, punti di interesse iconici della città Patrimonio Unesco.
Proprio in Piazza dei Signori, nella Loggia di Fra’ Giocondo, si potranno levare i calici a Dante nella Grande Enoteca di “Vinitaly and the City”, un banco di assaggio dedicato al Consorzio Vini Doc Delle Venezie, mentre i bartender del momento trasforma la Loggia Antica in uno spazio dedicato alla mixology (con partner come Bartenders, Nespresso, Dicisano, Molinari, Italia Wine Brands, 9 di Dante, Martini & Rossi e Red Bull). Contaminazioni anche sul palco della Loggia dove, dopo il brindisi inaugurale con l’Official Wine Donnafugata Brut 2019, il 12 aprile (ore 18), si alterneranno eventi e performance artistiche, culturali e musicali. Nella piazza, la Lounge di Banca Passadore & C., fulcro dell’experience art & wine, una degustazione immersiva tra le architetture suggestive di quella che era la Corte della Signoria degli Scaligeri. Non mancheranno le masterclass nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero (Provincia di Verona, su invito) con i vini di Bertani, di Micro Mega Wines, calabresi, ungheresi e siciliani, e il formaggio Asiago, Official Cheese dell’evento. Cortile Mercato Vecchio si trasformerà in un hub degustazione tra banchi di assaggio delle Regioni Calabria e Marche, con i prodotti della linea Fior Fiore Coop, con al centro i Wine Talk condotti dall’enologa e divulgatrice Sissi Baratella. Nel Cortile del Tribunale, la selezione vini di Gambero Rosso, Regione Sicilia e Fiera del Riso, con il classico risotto all’isolana, il risotto all’Amarone e quello alle mele della Val di Non e Prosecco. In sottofondo, il Radio Monte Carlo, radio ufficiale, con i propri dj set wine party quotidiani (dalle ore 18 alle 20). Sempre nel Cortile, nella Lounge degli Affreschi, l’Associazione Buchette del vino di Firenze con il Consorzio Vino Toscana, allestirà una porta di legno con una tipica buchetta per la mescita del vino.
Tra gli eventi (in continua evoluzione), visite guidate alle tre piazze protagoniste, a Palazzo Maffei Casa Museo, Museo Archeologico Nazionale di Verona, Salone delle Feste di Palazzo Balladoro, Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo, Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona, Santa Marta, oltre ad altri percorsi proposti dalla Fondazione Verona Minor Hierusalem. Il 14 aprile sarà presentata la terza tappa della mostra dedicata a Dante a cura di Franco Nembrini e dell’Associazione “Rivela”, giunta al Paradiso. Confermati anche gli incontri giornalieri firmati da Feltrinelli, mentre riporta l’attenzione sul rapporto tra vino e cambiamento climatico il convegno organizzato da Fisar, “Intelligenza In-naturale” (13 aprile, ore 21, Palco Loggia di Fra Giocondo). Tra le novità, la presenza delle Cesarine. E, ancora, “Calici di Jazz Preview con Max Ionata & Danish trio”, al Teatro Ristori (13 aprile, ore 17), la presentazione della terza stagione di “B.e.v.i. - L’Arte del Vinificare” su Sky Arte e Now Tv. (14 aprile, ore 21, Palco Loggia di Fra Giocondo).
La collaborazione con ArtVerona porterà in scena “Lives! La vita di Marina Abramovic in parole e musica”, a cura di Nicolas Ballario con Rodrigo D’Erasmo e Andrea Faccioli (15 aprile, ore 18, Palco Loggia di Fra Giocondo).

Focus - In contemporanea a Vinitaly 2024
In contemporanea a Vinitaly 2024 anche l’edizione n. 28 di “Sol, International olive oil trade show” (con il Concorso Internazionale Sol d’Oro n. 22), “Xcellent Beers”, il nuovo salone dedicato alle birre artigianali nazionali e internazionali, e l’edizione n. 25 di “Enolitech”, il salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra (con i quali il numero delle aziende presenti in fiera sale a 4.300). Ma tornano anche il Vinitaly Design International Packaging Competition, il premio al miglior packaging che cambia veste in Vinitaly Design Award, e “5StarWines - the Book”, edizione n. 8 della selezione di vini di Veronafiere con Assoenologi, con le degustazioni alla cieca di giudici esperti (9-11 aprile), che culmina nella redazione della guida con le etichette con punteggio pari o superiore a 90/100, accanto a “Wine Without Walls”, con i vini certificati biologici o biodinamici.

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