“Sarà un anno in calo, salvo miracoli. Ma non da panico, almeno per la nostra realtà, che ha un mix di canali di distribuzioni diversi in oltre 80 Paesi. Se in Italia, per esempio, siamo praticamente solo in horeca, e la crescita di gdo ed on line non ha compensato affatto il calo dovuto alla ferma dei ristoranti, in altri Paesi, dove abbiamo più presenza anche nella distribuzione organizzata, i consumi domestici, che sono aumentati in maniera importante hanno portato il saldo praticamente alla pari. E abbiamo osservato anche un fenomeno interessante, in generale: in Italia sono cresciuti moltissimo i vini a marchio del distributore, più di quelli dei singoli brand aziendali. Mentre in molti Paesi esteri, dove la private label di solito è fortissima, sono andati meglio i marchi delle singole aziende che quelli della distribuzione. In generale c’è da sottolineare che se è evidente la crisi che si vive in tanti mercati importantissimi, ce ne sono altri, molto importanti, che non hanno mi smesso di lavorare, anche se hanno rallentato, come quelli in regime di monopolio. È il caso del Canada, per esempio, o del Nord Europa. Di certo arriveranno tempi difficili: in Usa i 25 milioni di disoccupati fanno tremare i polsi. Ma si deve resistere, o meglio essere resilienti il più possibile, con due priorità: tutelare la salute prima di tutto, e i posti di lavoro”. Parole di Sandro Sartor, general manager di Ruffino, una delle più importanti realtà del vino italiano, con il cuore e le radici nel Chianti Classico - ma vigneti di proprietà ed investimenti recenti importanti anche in Veneto, in terra di Prosecco, del gruppo - Constellation Brands.
Una visione da grande azienda, chiaramente, difficilmente mutuabile per le tante piccole aziende che danno corpo al vino italiano. Ma visione di un’azienda che guarda al presente e al futuro con uno sguardo concreto, ma anche forti di un 2019 da record, “che, purtroppo, non abbiamo potuto festeggiare”, ha sottolineato Sartor. Un fatturato che ha toccato i 133 milioni di euro con un + 21% sul 2019 e una produzione di 33 milioni di bottiglie, distribuite negli oltre 90 mercati del mondo in cui Ruffino è presente.
“Pochi anni fa, quando sono arrivato, fatturavano intorno ai 50 milioni, ed abbiamo quasi triplicato. Il 2019 è stato un anno incredibile: +16% in Usa, +20% in Italia, +22% in Canada, +40% in mercati come Australia e Nuova Zelanda, +12% in Asia. Poi è arrivata la pandemia, che in poche settimane ha cambiato il mondo”. E l’immediato futuro, secondo Ruffino, sarà all’insegna della “resilienza”, con cui “affrontare questo periodo di emergenza legata al Coronavirus, che ha costretto il mondo tutto a rileggere e ridefinire il proprio operare, partendo dalla tutela della persona, puntando ancora di più sull’importanza della sostenibilità sociale e ambientale, sull’impegno verso gli altri e sul perseguire un modo altro di essere vicino al consumatore con nuovi prodotti e progetti”.
“In queste settimane di grande emergenza - ha spiegato, in video conferenza, Sartor - molte sono state le iniziative di Ruffino volte a salvaguardare la sicurezza e la salute dei propri dipendenti e collaboratori come la divisione in turni ridotti per poter garantire le distanze di sicurezza e con i DPI adeguati, il potenziamento dello smart working implementando rete e connessioni locali. Iniziative che proseguono anche in questa Fase 2, alternate ad un parziale rientro fisico in azienda. Inoltre si sono prese misure cautelative e iniziative rivolte ai dipendenti a partire dalla tutela degli avventizi con la retribuzione di 4 settimane gli operai che a causa dell’emergenza Covid-19 hanno perso delle giornate di lavoro. È stata attivata una polizza assicurativa per tutti i dipendenti del gruppo in caso di ricovero a seguito di infezione legata al Coronavirus. Si è pensato anche agli agenti in Italia per i quali Ruffino ha un peso importante nel proprio monte provvigionale: l’azienda si è fatta carico di coprire le provvigioni figurative, ovvero in termini di dodicesimi delle provvigioni dell’anno precedente, per i mesi di marzo e aprile”.
“Buona parte della nostra produzione è legata alla campagna - sottolinea Sartor - qui la natura ci insegna che la vita, il ciclo naturale non si ferma mai. Queste sono state e sono settimane di intenso lavoro in vigna legato al risveglio vegetativo. La cura dei vigneti è continuata senza sosta e devo ringraziare tutte le persone che l’hanno garantita, portando avanti con passione e dedizione il lavoro della terra che condurrà anche quest’anno a una splendida e più che mai emozionante vendemmia”. Intanto, però, e anche questo è un segnale, si è andati avanti con il lancio di nuovi prodotti, come Aqua di Venus, il rosé nato sulla costa della Maremma, la linea Antica Ricetta, con un Vermouth e un Amaro. Un lancio “a distanza” attraverso i canali digitali: sono state potenziate le collaborazioni con influencers, così come la programmazione e le attività sui canali social e le call to action attraverso siti di e-commerce, piattaforme specializzate grazie alle quali si arriva direttamente nelle case dei consumatori. E, in questa “Fase 2”, si guarda a supportare il mercato interno seguendo le nuove modalità di vendita take away e di quello che sarà il “nuovo” servizio del vino ai tavoli, secondo i futuri paradigmi di sicurezza entro i quali ci si dovrà muovere.
“Già da metà Maggio prenderà il via Le Tre Rane - A Casa Tua, l’attività di home delivery della Locanda Le Tre Rane-Ruffino che progressivamente porterà anche il take away per arrivare allo sviluppo di nuovi format anche di cuoco a domicilio. Stiamo lavorando per riaprire la Locanda Le Tre Rane a giugno 2020: questa sarà allargata all’esterno con una pergola che permetterà di organizzare pranzi, aperitivi e cene all’aperto. Sempre a giugno 2020 prevediamo di riaprire l’agriresort con piscina mentre aspetteremo luglio per ripartire con le attività di visite e degustazioni legate ai consumer e alla inaugurazione di in nuovo locale adiacente alla locanda, la Bottega de Le Tre Rane: uno spazio dove gustare formaggi della regione, i migliori salumi, per gustose merende nel parco o nel loggiato della villa o semplicemente per acquistarli per portarli a casa”.
Ma si guarda anche, e sempre di più, a lavorare su valori come il rispetto delle persone e del territorio, dei valori della sostenibilità ambientale e sociale, nel progetto “Ruffino Cares”. “Nel 2021 più del 40% dei vigneti di proprietà di Ruffino sarà così a conduzione biologica - sottolinea Sartor - nel rispetto della certificazione “Biodiversity Friend” ottenuta nel 2018 dalla World Biodiversity Association e si arriverà a riciclare oltre il 75% dei rifiuti prodotti di cui ne sono un esempio virtuoso la gestione delle acque con impianti di depurazione all’avanguardia. In queste settimane costellate da difficoltà e timori abbiamo anche pensato a quanto siamo fortunati a vivere nella nostra bella Italia dove si producono eccellenze enogastronomiche che fanno sognare in tutto il mondo, dove si concentrano in una meravigliosa alchimia arte e cultura. Questi valori sono quelli che fanno eccellere i prodotti italiani nel mondo e che quindi hanno da sempre aiutato il brand Ruffino a raccogliere così tanti successi, senza confini”. Ed in questo, non è mancato spazio per la solidarietà, che in queste settimane più che mai ha attraversato il mondo del vino: con la campagna “Ruffino Cares - Help us to help Italy”, Ruffino ha partecipato attivamente alla campagna con una donazione di 250.000 euro al sostegno del lavoro di medici e infermieri e permettendo l’acquisto e l’allestimento di 4 posti letto in terapia intensiva negli ospedali della Regione Veneto.
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