02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

VINO & GIOVANI: IL MINISTRO PECORARO SCANIO LANCIA LO "SLOW DRINK". LUIGI VERONELLI: "NO AL VINO SEMPLICE CHE PIACE AI GIOVANI"

Italia
Il vino ed i giovani

Il Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio lancia lo “slow drink”, da abbinare allo slow food ed alla “slow life” ed al “bere poco, bere bene”: “lo slow drink può diventare uno slogan, nella logica del piacere di rapportare il vino ad un grande fenomeno culturale; non incentiviamo al consumo dell’alcol, ma al contrario invitiamo i giovani ad appropriarsi della cultura e delle tradizioni che attraverso il vino si esprimono. Serve un’informazione corretta per incentivare un uso corretto e moderato centrato sulla qualità. Significa recuperare il piacere, il gusto, la passione vitivinicola ed enogastronomica dell’Italia”. Il Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio ha poi confermato “la volontà a rilanciare un programma di educazione alimentare con maggiori sostegni del Ministero e delle Regioni. Dobbiamo parlare ai giovani ed alle famiglie per un approccio sobrio e consapevole al vino di qualità”. Al convegno, tenuto oggi a Siena nell’aula magna dell’Università, organizzato dall’Enoteca Italiana di Siena, hanno partecipato anche accademici e produttori di livello nazionale, in particolare lo psichiatra Paolo Crepet, Egeria Di Nallo (Università di Bologna), il manager-enologo Ezio Rivella della Castello Banfi, l’industriale del vino per eccellenza Gianni Zonin, l’amministratore delegato del Gruppo Italiano Vini Emilio Pedron, la vignaiola e presidente del Movimento Turismo del Vino Donatella Cinelli Colombini.
Lo psichiatra e docente di culture e linguaggi giovanili Paolo Crepet ha rafforzato il concetto della cultura del vino contrapposta a quella delle discoteche: “la discoteca è l’esatto contrario del vino - ha detto Crepet - è il ritmo lento contro quello sincopato. I ragazzi oggi vanno a scuola di samba, non cercano più l’assordante discoteca. Oggi vogliono luoghi dove si può parlare”. Crepet ha poi specificato cosa si intende per luoghi del vino dedicati ai giovani: “credo - ha detto - ad una fruizione legata all’enoteche, più che ai wine bar, che vengono da altre culture. Credo che l’enoteca possa essere quello che è stata la birreria all’inizio degli anni Settanta. Dobbiamo però avere il coraggio di pensarle tagliate su misura per i giovani, con i colori, la musica, i personaggi, gli orari per loro, i giusti abbinamenti cibo-vino. Il vino, poi, deve essere anche legato all'ambiente ed alla campagna, valori positivi per i giovani”. E su questi stessi concetti che si sono sviluppati anche le altre comunicazioni della giornata. Per Gianni Zonin, “se ci fossero campagne importanti con personaggi simbolo che insegnano all’uso corretto del vino, i giovani si avvicinerebbero”; per Ezio Rivella, “i giovani devono essere educati ad un comportamento responsabile ed a distinguere l’uso dall’abuso: una cosa è l'alcolismo e un'altra è il "bere poco, bere bene", che invece aiuta a vivere meglio e più a lungo; per Donatella Cinelli Colombini, l’esempio da seguire, visti i successi del Movimento Turismo del Vino, è l’iniziativa “Cantine aperte”, che vede interessati soprattutto i giovani; per Emilio Pedron, “è importante che il concetto di negatività della famiglia sia superato“ (Pedron ha poi anche detto però "che i produttori snobbano i vini più amati dai giovani"). Egeria Di Nallo (Università di Bologna) ha presentato il futuro prossimo del rapporto vino e giovani: “i sondaggi ed i dati, oggi, indicano che le nuove generazioni riscopriranno il piacere del vino di qualità”. Luigi Veronelli, infine, in una lettera indirizzata al moderatore, il giornalista Antonio Paolini, ha detto un’immensa e grande verità, che contrasta con tutte le ricerche presentate al convegno (e che, peraltro, hanno, nella sostanza, subito anche le critiche dai produttori presenti): “sono sicuro che qualcuno affermerà che è necessario inventare un vino semplice, che piace ai giovani. Dite ai produttori di non farlo: i giovani sono attratti dalla complessità del vino perché amano le sfide”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli