Una macchina per lavare l’uva prima della pressatura ed eliminare la presenza dei residui antiparassitari è stata messa a punto dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, in collaborazione con una cantina privata: lo scopo è di consentire di ridurre il numero dei trattamenti chimici.
Della nuova macchina se n’é parlato oggi a Navicello, nel tradizionale incontro delle porte aperte nell’azienda agricola di proprietà dell’istituto agrario, dove ricercatori e tecnici hanno presentato nuovi formulati per il controllo delle malattie e l’uso estensivo della confusione sessuale per il controllo degli insetti.
“In seguito alle sperimentazioni - ha detto Agostino Cavazza, responsabile dell’unità microbiologia e tecnologie alimentari del centro sperimentale Iasma - abbiamo osservato che un lavaggio delle uve abbatte il contenuto di metalli pesanti, soprattutto rame, presenti nel mosto e porta a fermentazioni alcoliche più veloci. Anche la concentrazione di quegli antiparassitari che normalmente sono presenti in quantità minima e ben al di sotto dei limiti massimi consentiti nel vino, in seguito al lavaggio delle uve scende ulteriormente fino a non essere più rilevabile”.
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