I confini, nel mondo del vino, ormai non esistono più. Si produce in ogni angolo del mondo, e anche gli investimenti prendono rotte alternative. Se fino ad oggi al top assoluto dei desideri di gruppi enoici, ricchi investitori affascinati da Bacco o semplicemente alla ricerca di un buen retiro enoico, ci sono state Francia, Italia e California, i capitali iniziano a muoversi decisamente anche in altre direzioni, e con numeri importanti.
Il gruppo di Hong Kong “Ck Life Sciences” (www.ck-lifesciences.com/eng), per esempio, colosso con un fatturato superiore ai 640 milioni di dollari, e attivo, tra gli altri, nei settori della ricerca e della commercializzazione di prodotti legati all’agricoltura, ha investito oltre 12 milioni di dollari per comprare 3 cantine con 700 ettari di terra, di cui 650 vitati, in Australia, dalla famiglia Mc Williams, nome storico della viticoltura australiana. Un investimento che segue quello dello scorso anno, di oltre 32 milioni di dollari per 596 ettari di vigneto in Nuova Zelanda, che porta a quasi 7.000 gli ettari vitati di proprietà del gruppo tra Asia e la stessa Australia.
Nel Regno Unito, invece, storico mercato di consumo di vini di importazioni, ma da qualche anno anche sulla scena produttiva, in Inghilterra, soprattutto sul fronte delle bollicine, è stata la cantina inglese leader “Capel Down” (www.chapeldown.com) a siglare un accordo per l’affitto “a lungo termine” di 73 ettari di terreno dove piantare vigna (50 a Boxley e 20 a Sandhurst, nel Kent, a Sud dell’Inghilterra, per una cifra non comunicata), che porta a 132 gli ettari di vigneto sotto il controllo del gruppo nei prossimi anni. Operazione fatta, spiegano da Chapel Down, per andare incontro alla crescente domanda di vini made in Uk attesa nel prossimo futuro ...
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025