Sorseggiare un buon bicchiere di vino con la propria musica preferita in sottofondo è sicuramente un’esperienza rilassante. Ma c’è di più, una ricerca pubblicata dal “British Journal of Psychology” svela come l’ascolto di una canzone influenzi il giudizio su un vino: ad esempio, se bevendo un Merlot si ascolta un pezzo “potente e pesante”, saremo indotti a definire così il vino che abbiamo nel bicchiere, diversamente da come lo giudicheremmo ascoltando Vivaldi. Da qui, ogni vino ha la sua “hit” perfetta: il Merlot dà il meglio di sé abbinato a Tom Jones, mentre il Pinot Grigio va a nozze con Lady Gaga.
Il professor Adrian North della Herriot-Watt University ha 250 studenti, divisi a metà tra uomini e donne, cui sono stati dati due tipi di vino, un rosso, l’Alpha 2005 Cabernet Sauvignon ed un bianco, uno Chardonnay cileno, con in sottofondo uno dei 4 brani scelti, riproposto in “loop” per 15 minuti: c’è chi ha ascoltato un Carmina Burana, una canzone identificata dai ricercatori come “potente e pesante”. Altri hanno ascoltato il sottile e raffinato “Valzer dei fiori” dallo Schiaccianoci Tchaikovsky, un altro gruppo ha ascoltato la rinfrescante Just can’t get enough dei Nouvelle Vague, mentre il quarto gruppo ha ascoltato la pastosa e soft Slow Breakdown di Miachael Brook. Dopo 5 minuti, è stato chiesto ad ognuno quanto determinate caratteristiche (con cui i ricercatori avevano identificato e classificato le canzoni) fossero presenti nel vino: il risultato? La musica ascoltata dai volontari ha influito in maniera importante sulla percezione avuta al momento dell’assaggio. Ad esempio, sia il bianco che il rosso sono stati definiti potenti e pesanti in misura maggiore da chi li ha degustati ascoltando i Carmina Burana.
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