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POLITICA COMUNITARIA

Vino, via alla distillazione di crisi in Ue, e cofinanziamento per promozione ed investimenti al 60%

Dalla Commissione Ue via libera a misure straordinarie per sostenere il settore alle prese con il mercato rallentato dall’inflazione e dalle eccedenze
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Vino, Commissione Ue: via libera alla distillazione di crisi (ph: bearfotos da Freepik)

Francia e Spagna hanno dato già il via alla distillazione per eliminare le loro eccedenze di vino, soprattutto rosso, per liberare spazio in cantina e controllare i prezzi sul mercato. Ma evidentemente il problema delle eccedenze (di cui si parla anche in Italia, soprattutto in qualche territorio del Sud) e di un mercato che rallenta, è questione generale a livello europeo. E così, nei giorni scorsi, la Commisisone Ue ha dato il via libera ad una serie di misure che rendono più flessibili i Programmi Nazionali di sostegno al vino. In particolare, spiega una nota della Commissione, “gli Stati membri potranno ora includere la distillazione di crisi per eliminare l’eccesso di vino dal mercato. Viene inoltre concessa flessibilità nell’attuazione dei Programmi di sostegno al vino, consentendo una maggiore flessibilità per la vendemmia verde quest’estate e aumentando il tasso di cofinanziamento dell’Ue per le misure relative alla ristrutturazione, alla vendemmia verde, alla promozione e agli investimenti (che passa dal 50% al 60%). “Il settore vinicolo è colpito da una riduzione dei consumi dovuta all’attuale inflazione dei prezzi di alimenti e bevande, che in associazione a una buona vendemmia 2022 e alle conseguenti conseguenze delle difficoltà di mercato durante la pandemia hanno portato a un accumulo di scorte. La produzione di vino nell’Ue - spiega la Commissione - è aumentata del 4% quest’anno sull’anno precedente, mentre le scorte iniziali sono aumentate del 2% sulla media degli ultimi 5 anni. Il calo dei consumi di vino per la campagna in corso è stimato al 7% in Italia, al 10% in Spagna, al 15% in Francia, al 22% in Germania e al 34% in Portogallo. Parallelamente, le esportazioni di vino dell’Ue per il periodo gennaio-aprile 2023 sono state inferiori dell’8,5% sull’anno precedente, contribuendo ad aumentare ulteriormente le scorte”.
Questo contesto di mercato, come abbiamo raccontato spesso, spiega ancora la Commissione, si traduce in difficoltà di vendita per i viticoltori e i produttori dell’Ue, in una riduzione dei prezzi di mercato e, di conseguenza, in una grave perdita di reddito, soprattutto in alcune regioni maggiormente colpite da queste tendenze. La situazione è molto frammentata in tutta l’Unione e lo squilibrio tra l’offerta disponibile e la domanda è piuttosto concentrato in alcune regioni e vini. “I più colpiti sono i vini rossi e rosati di alcune regioni di Francia, Spagna e Portogallo, ma altri vini e/o Stati membri potrebbero incontrare difficoltà simili in alcune regioni di produzione. Le misure adottate dalla Commissione, dopo essere state approvate dagli Stati membri in sede di comitato, aiuteranno il settore ad affrontare gli attuali squilibri. Era necessario adottare misure temporanee di mercato per evitare che il vino invenduto pesasse sull’intero mercato interno e impedisse ai produttori di trovare una capacità di stoccaggio sufficiente per il nuovo raccolto”.
Dunque, nel dettaglio, fino al 15 ottobre 2023 sarà possibile distillare il vino più colpito dalla crisi di mercato nell’ambito dei Programmi di sostegno al vino. Il vino distillato viene ritirato dal mercato e l’alcol ottenuto potrà essere utilizzato solo per scopi non alimentari, per evitare distorsioni della concorrenza. Gli Stati membri, spiega ancora la Commissione, sono tenuti a destinare la misura di distillazione di crisi alle regioni o ai tipi di vino che presentano squilibri di mercato, da individuare in base a criteri oggettivi, come un aumento sostanziale delle scorte o una diminuzione dei prezzi e delle vendite. La compensazione finanziaria da concedere ai vini ammissibili alla distillazione dovrà essere limitata ad una quota dei recenti prezzi di mercato. “In questo modo si eviteranno abusi o sovracompensazioni in seguito all’attuazione di questa misura eccezionale”. Gli Stati membri dovranno comunicare alla Commissione, entro il 31 agosto 2023, i criteri di attuazione di questa misura, e potranno inoltre integrare il finanziamento dell’Ue con un importo fino allo stesso livello con fondi nazionali.
La Commissione ha inoltre concesso una maggiore flessibilità nell’attuazione e nel finanziamento dei programmi di sostegno al vino per l’esercizio finanziario 2023. Ciò consentirà agli Stati membri di adeguare meglio le loro misure alla situazione del mercato vinicolo nell’anno in corso e di utilizzare meglio la vendemmia verde per prevenire o ridurre le potenziali eccedenze di vino per l’anno successivo. Nelle circostanze attuali, i beneficiari dei programmi di sostegno al settore vitivinicolo sono autorizzati ad adattare le operazioni previste e, in casi debitamente giustificati, ad attuare solo parzialmente i progetti originari. Il tasso di cofinanziamento dell’Ue per le misure relative alla ristrutturazione, alla vendemmia verde, alla promozione e agli investimenti sarà aumentato dal 50% al 60%.

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