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VINO: ZINFANDEL CONTRO PRIMITIVO

Di solito sono i produttori di vino europei ad accusare i colleghi americani di "scippo" in fatto di nomi di vini. Adesso, invece, sono i vignaioli americani che producono Zinfandel negli Usa ad accusare gli italiani (i vini italiani originati dal vitigno "Primitivo" sono assai simili allo Zinfandel, che, ad avviso degli americani, prendono inopportunamente il nome Zinfandel o sue varianti) e gli europei. L'Associazione Zinfandel Advocates and Producers ha presentato, infatti, un appello all'Ufficio federale che sovrintende all'import di vini per cambiare una direttiva che consente alle aziende italiane di usare legittimamente la denominazione Zinfandel. Per la dirigente della Zinfandel Advocates, Rebecca Robinson "è semplicemente ironico che gli europei vogliano un termine americano. Non possono basarsi solo sulla propria reputazione? Zinfandel ha avuto successo nel costruirsi una buona reputazione, ma il Primitivo non ha la stessa reputazione. Così cercano di cavalcare l'onda". Ma la questione delle doc e docg è un vecchio contenzioso tra Usa ed Europa, con negoziati che vanno avanti da anni. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di produttori americani che usano a piacimento nomi di vini europei: negli Usa, infatti, vengono prodotti vini denominati "Chardonnay", "Chablis", "Pinot grigio", "Marsala" e molti altri che usano denominazioni tutelate in Europa.

L'Italia è, in termini di quantità, il primo esportatore di vino negli Stati Uniti: "il nostro Paese non ha bisogno di rubare niente a nessuno - spiegano alla Direzione dell'Istituto per il Commercio con l'Estero (ICE) - e ricordano come gli esperti abbiano tra l'altro concluso che l'uva da cui si produce lo Zinfandel abbia avuto origine in Europa, e in particolare dal Primitivo, che viene coltivato soprattutto nella Puglia. Lo Zinfandel importato dall'Italia è una parte piccolissima dell'import italiano in Usa". Inoltre, per Augusto Marchini, dirigente dell'Istituto per il Commercio con l'Estero (ICE) di New York, "se gli americani dovessero usare solo nomi di varietà americane per il loro vino, non produrrebbero molto vino. L'Unione Europea ha confermato quanto argomentato dai produttori italiani, e cioè che "la similitudine tra Zinfandel e Primitivo è tale che i nomi possono essere intercambiabili". L'Ufficio federale che sovrintende all'import di vini, nel '98, ha stabilito però l'esatto contrario, cioè che "le denominazioni non sono intercambiabili": tuttavia, ad una recente riunione l'Ufficio ha detto "che le sue decisioni sulle etichette si basano sulle regole del luogo d'origine, in questo caso l'Unione Europea".

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