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SCENARIO MONDIALE

Cina: il futuro del mercato del vino passa dalla crescita dei vini bianchi, e dai social

Il quadro dipinto dal “ProWine International Business Report" 2025, dopo un 2024 che ha visto l’import tornare a crescere, grazie all’Australia
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Cina: il futuro del mercato del vino passa dalla crescita dei vini bianchi, e dai social

Dopo anni di flessione importanti, legati soprattutto alla diatriba dei dazi con la vicina Australia, la Cina nel 2024 ha visto tornare a crescere le importazioni di vino complessive, a 11.477,4 milioni di Yuanes (circa 1,4 miliardi di euro, ndr), con una crescita del 39,6% sul 2023, per 283,1 milioni di litri (+13,7%), secondo i dati delle dogane cinesi analizzati dall’Organización Interprofesional del vino de España (Oive). Una crescita, però, legata tutta al ritorno del vino australiano, tornato di colpo il principale esportatore di vino in Cina, di cui ha rappresentato il 37% in valore ed il 28% in volume, ed unico Paese che vede crescere le sue esportazioni nel Celeste Impero, mentre hanno registrato contrazioni importanti, spesso a doppia cifra, tutti gli altri principali Paesi produttori, dalla Francia al Cile, all’Italia. Una nuova inversione di tendenza, dunque, accompagnata da un altro cambiamento che, in un Paese in cui fino ad oggi, per produzione (quella nazionale copre storicamente il 90% del mercato) e per consumo, è stato fortemente sbilanciato sui vini rossi. Con i consumatori cinesi che ora invece sembrano aver scoperto, o riscoperto, un fortissimo interesse per i vini bianchi, come rilevato dal “ProWine International Business Report China” 2025, realizzato con la Hochschule Geisenheim University, e lanciato dalla fiera tedesca in occasione della “ProWine Hong Kong” 2025, andata in scena nei giorni scorsi.
“Il rapporto delinea chiaramente il crescente ottimismo sullo sviluppo futuro del mercato del vino in Cina, gli esperti prevedono un crescente interesse per i vini bianchi e spumanti”, ha affermato Simone Loose della Hochschule Geisenheim University. “I principali fattori di crescita includeranno l’attrazione di nuovi consumatori, la creazione di nuove occasioni per bere vino e l’utilizzo di uno storytelling digitale localizzato che risuona con la cultura cinese”, ha aggiunto.
In generale, secondo i produttori locali, i wine merchant e gli addetti ai lavori, se nel 2024 solo 1 su 4 ha indicato una situazione economica buona o molto buona, oltre la metà prevede un miglioramento netto delle condizioni di mercato nel corso del 2025.
In generale, gli esperti del settore hanno mostrato ottimismo per il vino cinese nazionale (57%), per i cocktail pronti da bere (42%) e per lo spumante importato (40%). Mentre i produttori ripongono le loro maggiori speranze nel segmento in rapida espansione della Rtd e dei cocktail (53%) e nel sidro e nel sidro di pere (53%), seguiti dallo spumante importato (41%). Entrambi i gruppi concordano sul fatto che il vino fermo importato, gli alcolici e il baijiu tradizionale dovranno affrontare venti contrari più duri fino al 2027. Ma all’interno della categoria dei vini, spiega il report, i vini bianchi secchi sono in cima alla lista sia per il commercio che per i produttori. Tra i commercianti, il 55% si aspetta che i vini bianchi abbiano una forte performance, mentre il 44% dei produttori condivide questa prospettiva. Anche i vini spumanti sono stati ampiamente considerati come dotati di un forte potenziale, sostenuti dal 45% dei commercianti e dal 49% dei produttori. I produttori hanno mostrato una fiducia ancora più forte nei vini a bassa gradazione alcolica, con il 69% che li ha identificati come la categoria più promettente entro il 2027. Per quanto riguarda il vino fermo importato per Paese di origine, l’Australia e la Francia rimangono le principali origini, seguite da Cile e Italia, con la Nuova Zelanda e la Germania che stanno guadagnando terreno, in particolare proprio dai vini bianchi. Ma più in generale, per quanto riguarda le opportunità di crescita per le vendite di vino, gli esperti del settore classificano il crescente interesse tra le giovani generazioni (66%) e l’enoturismo (59%) in cima alla lista delle opportunità. I produttori, invece, sono più concentrati su un aumento a breve termine delle importazioni una volta smaltite le scorte esistenti (71%) e sulla creazione di rotte marittime dirette verso la Cina continentale, passando per gli intermediari di Hong Kong (56%), per aumentare le loro vendite. Entrambi i gruppi, tuttavia, concordano sul fatto che la creazione di nuove occasioni di consumo per il vino (84%) e l’espansione del pubblico del vino e il targeting di nuovi consumatori (80%) siano importanti per la crescita futura. E dall’indagine emerge ancora una volta forte e chiara la crescente importanza del mondo digitale, sia nell’educazione del consumatore che nella vendita: il 77% di esperti e produttori ritiene che le esperienze di acquisto sui social media e in livestream su piattaforme come Douyin e REDNote, per esempio, saranno i canali di vendita di vino in più rapida crescita entro il 2027, mentre oltre la metà (52%) ritiene che i Kol (i top influencer) e gli ambasciatori famosi dei marchi celebrità guideranno le vendite nei prossimi tre anni. “Questi canali di vendita digitali, principalmente basati sui social media - spiega una nota - supereranno di gran lunga i canali tradizionali come l’on-trade, le enoteche e persino l’e-commerce secondo gli esperti del settore e i produttori intervistati. E non si tratta solo di dove viene venduto il vino, ma di come viene incorniciato. Entrambi i gruppi credono che la narrazione localizzata che risuona con la cultura cinese sia l’approccio più efficace”.

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