Già nel 2006 le previsioni di Gianluca Bisol fecero scalpore, quando dichiarò che il Prosecco sarebbe diventato, entro il 2020, lo spumante più venduto del mondo: se si considera la crescita della bollicina veneta, il risultato appare a portata di mano. E dal “Wine Future” di Hong Kong, in questi giorni capitale mondiale del vino, arriva il rilancio: “intendo alzare la posta, entro 25 anni, la richiesta di mercato del Prosecco supererà il miliardo di bottiglie”, ha dichiarato Bisol, a capo di una delle dinastie del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, alla platea di giornalisti, produttori ed autorevoli opinion leader di settore (da Robert Parker a Jancis Robinson Master of Wine). Non resta che aspettare, ma intanto i prezzi delle uve hanno superato, per la prima volta, anche quelli del Franciacorta, come testimoniano i dati delle Camere di Commercio di Treviso e Brescia, che attestano i prezzi delle uve Prosecco ad 1,20 euro al chilo e delle uve Franciacorta ad 1 euro al chilo.
Gianluca Bisol ha parlato anche del successo internazionale del Prosecco e del Cartizze, punta della Piramide di qualità della denominazione: “il Prosecco, così edonistico, piace e diverte: la sua forza risiede - spiega Gianluca Bisol - nella sua capacità di farsi conoscere non come Status Symbol, ma come LifeStyle Symbol. In questo rappresenta perfettamente la qualità e lo stile di vita europei: fine, moderno ed informale”. Un incredibile successo, che Gianluca Bisol aveva già previsto, come ha spiegato a Hong Kong: “nel 2006 ho pubblicamente affermato “Se le tendenze di mercato mondiali per il vino spumante continueranno a crescere in questo modo per i prossimi 14 anni, nel 2020 il Prosecco sarà indiscutibilmente il vino spumante più venduto nel mondo”. Ora intendo alzare la posta, dichiarando che, entro 25 anni, la richiesta di mercato del Prosecco supererà il miliardo di bottiglie”. “l’area asiatica -conclude Gianluca Bisol - potrebbe rappresentare un mercato davvero importante se le varie denominazioni del Prosecco sapranno presentarsi insieme, rispettando e valorizzando le singole peculiarità”.
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