Secondo l’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol, solo il 13,5% di mamme e papà di giovani di età compresa tra i 12 e i 14 anni ha affrontato esplicitamente il tema dei rischi e delle relative conseguenze derivanti dall’abuso di alcol; il 31,5% dei genitori non lo ha mai fatto. Inoltre, se il consumo di bevande alcoliche avviene prevalentemente in famiglia (comunque in modo occasionale e controllato), la tendenza a provare l’esperienza dell’ubriacatura risulta nettamente meno frequente: non si è mai ubriacato l’84% degli adolescenti che ha contatto con bevande alcoliche soprattutto in famiglia contro il 48% di chi si avvicina all’alcol prevalentemente con gli amici. Dati che la dicono lunga su quanto sarebbe opportuno insegnare cosa sono il vino ed il suo mondo nelle scuole, come si sta cercando di fare (è l’obiettivo, per esempio, della proposta di legge per portare l’insegnamento di “Storia e Cultura del Vino” nelle scuole primarie d’Italia a firma del senatore Dario Stefàno).
Nell’attesa che un passo decisivo ed importante venga compiuto in questo senso, diversi sono i progetti messi in campo da più soggetti. Tra questi, torna l’edizione n. 3 di “Bere consapevole: il vino fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura”, lanciato dalla Consulta Nazionale del Vino Italiano (associazione che mette insieme Agivi, Ais, Aspi, Associazione nazionale le Donne del Vino, Cervim, Conaf, Donne della Vite, Fisar, Fivi, Movimento Turismo del Vino, Oicce, Onav, Sive, Slow Food Italia, Vinarius e Assoenologi).
Progetto che ora ha incluso anche gli studenti delle medie, che familiarizzeranno con il mondo del vino in modo consapevole e informato attraverso un ciclo di conversazioni, sviluppando un’originale conoscenza del patrimonio enologico italiano e del ruolo che esso ha giocato nella storia e nella cultura del nostro Paese.
La terza edizione coinvolgerà per primi, a partire da mercoledì 7 febbraio, i ragazzi della Scuola Secondaria inferiore Cardinal Branda Castiglioni dell’Istituto Comprensivo di Castiglione Olona in provincia di Varese; nei prossimi mesi saranno interessate altre scuole superiori di Milano, alcune nuove e altre nelle quali il ciclo era già iniziato lo scorso anno. A Brescia, ben 6 istituti superiori hanno completato il ciclo di 4 conversazioni nel 2016.
“La scelta di pensare alla scuola quale canale preferenziale per avvicinare i ragazzi alla cultura del vino si è dimostrata vincente: nelle precedenti edizioni, sono state organizzate 40 conversazioni, che hanno visto la partecipazione di oltre un migliaio di studenti di 8 istituti superiori” - spiega Pia Donata Berlucchi, vicepresidente Onav e ideatrice responsabile del progetto scuole della Consulta.
“Quest’anno si è deciso di coinvolgere gli studenti più giovani, quelli che frequentano le scuole medie, perché a quell’età i ragazzi recepiscono maggiormente e, soprattutto, diventano essi stessi divulgatori della cultura e il pericolo del vino all’interno delle famiglie”, conclude Vito Intini, coordinatore della Consulta e presidente Onav.
La prima lezione dal titolo “Il vino e la storia: dalle origini al Medioevo” sarà tenuta dal Professor Andrea Spiriti, docente dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese e curatore dei Musei Civici del Comune di Castiglione Olona. Giancarlo Angeleri, già direttore del giornale La Prealpina, presenterà la seconda lezione: “L’800 del grande Verdi e di molti altri geni musicali”. “Il nostro territorio: vino e arte” sarà, invece, l’argomento del terzo incontro a cura del Professor Spiriti.
Infine, Micaela Stipa, delegato Onav Varese, e Nando Circosta, vide delegato Onav Varese, condurranno la quarta lezione, “Il fascino degli organi di senso”.
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