Lo ha detto ieri cucinando assieme agli studenti dell’American School of Milan piatti sani e semplici al James Beard American Restaurant, la vetrina culinaria degli Usa in Galleria a Milano, invitandoli a “conoscere ciò che mangiate, perché più cucinate, più ne avete la consapevolezza” convinta che anche “così si combatte l’obesità”, e lo ha ribadito oggi all’Expo incontrando gli studenti della International School of Milan a Palazzo Italia: “sarete capaci di trovare soluzioni e aiuterete a cambiare il mondo”. È questo il messaggio che la first lady Usa Michelle Obama, paladina della lotta all’obesità infantile, dall’orto che, nella sua campagna “Let’s Move!”, coltiva con i bambini alla Casa Bianca (dove, ha raccontato, “mangiamo tutti insieme, qualunque cosa succeda, e lentamente”), ha portato oggi all’Expo 2015 a Milano. Convinta che le soluzioni possibili per risolvere i problemi alimentari, come fame e obesità - nel 2013 nel mondo più di 42 milioni di bambini in età prescolare erano sovrappeso - sono “a portata di mano” (alcune, ha fatto notare, proprio nel Padiglione Usa, come gli orti verticali che potrebbero venire coltivati sui terrazzi delle case e avere frutta e verdura fresca tutti i giorni, una possibilità che andrebbe garantita a tutti), e che “la sfida all’obesità non è solo un problema degli Usa”, dove nessuno è riuscito ad invertire la tendenza, ma la crescita si è arrestata “e per questo investiamo sui giovani”, ha detto con l’augurio che più americani visitino Expo. “Sappiamo che possiamo risolvere i problemi. Per questo - ha aggiunto - è importante essere a Expo” e confrontarsi con altri Paesi. E, rivolta ai ragazzi, “tocca a voi prendere queste informazioni e farne qualcosa”. Un’alimentazione sana, l’accesso all’istruzione e alla salute delle donne, non sono solo gli impegni su cui Michelle Obama, una delle donne più influenti nel mondo del cibo e un simbolo dei tanti modi in cui le donne possono contribuire efficacemente a nutrire il pianeta, ha costruito la sua attività come first lady, perché, su questi, intende lasciare la sua eredità, anche quando first lady, non lo sarà più. Per Alice Waters, “madre” della cucina americana e vice presidente Slow Food, sua ispiratrice, la visita a Expo è “il coronamento di una missione per rivoluzionare il modo di alimentarsi americano”.
Per Michelle Obama, partendo dalle cose più semplici come la coltivazione di un orto o cucinare tutti insieme in famiglia pasti salutari, perché l’educazione è ciò che conta, si può combattere l’obesità infantile. Ed è ciò che la first lady americana ieri a Milano, prima di visitare il Cenacolo di Leonardo da Vinci, ha messo in pratica al James Beard American Restaurant, dove prima, con l’aiuto degli chef Mario Batali e John Besh, ha cucinato con studenti italiani ed americani pollo con prezzemolo e scaglie di grana servito in un letto di rucola e come contorno un’insalata di cereali con orzo perlato, fregola, lenticchie e quinoa, per poi si sedersi a tavola con i ragazzi.
Ed è attorno a questi “sani e semplici principi” che ruotano le parole che Michelle Obama ha rivolto ancora una volta ai più giovani a Expo, visitando il Padiglione Italia con Agnese Renzi, con il Commissario unico di Expo Giuseppe Sala, che l’ha definita “la regina dell’Esposizione”, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - al quale ha espresso il suo apprezzamento per il programma “Schools Meals”, per portare cibi sani nelle scuole - ed incontrando Emma Bonino, presidente onoraria di Women for Expo, l’iniziativa che, per la prima volta, mette al centro di un’Esposizione Universale il ruolo delle donne nel nutrimento del pianeta, e che ha detto Michelle, “deve continuare”. E mentre dal Padiglione di Slow Food alcuni ragazzi la invitavano ad unirsi all’associazione con cartelli con su scritto “Michelle join Slow Food, visit our garden”.
“Sono venuta all’Expo perché, dovunque al mondo viviamo, vogliamo tutti cibi salubri e nutrienti per le nostre famiglie - aveva detto Michelle - so che crescere figli sani è una sfida per le famiglie in tutto il mondo ed è importante che si possa imparare gli uni dagli altri”, aggiungendo di essere “entusiasta per la nostra delegazione di avere l’opportunità di rappresentare gli Stati Uniti in questo importante evento mondiale, per discutere di valori condivisi e le migliori pratiche con gli altri Paesi partecipanti, mentre continuiamo a lottare per sostenere un’America sana”.
Accanto alla campagna “Let’s Move!” lanciata di cinque anni fa contro l’obesità infantile, e non solo, la first lady americana ha recentemente annunciato i nuovi programmi americani a sostegno dell’accesso delle bambine all’istruzione nei Paesi in via di sviluppo e oggi ne scrive nel suo editoriale sul “Financial Times”. Ma “bisogna mettere le famiglie nelle condizioni economiche di permettersi queste scelte virtuose” ha detto la first lady intervistata da “La Stampa”, parlando di “orari di lavoro flessibili e salari adeguati” per battere l’obesità. “Una confezione di pasta, un po’ di pomodoro e di basilico fresco … e in 30 minuti avrete un pasto delizioso” è, infine, quello che Michelle Obama, di cui, come per il presidente americano Barack Obama, è nota la passione per il cibo italiano, consiglia dalla pagine del magazine “Cooking Light”, facendosi immortalare con un piatto di spaghetti sulla copertina , per l’anniversario n. 5 di “Let’s Move!”.
Focus - I numeri di “Let’s Move!”: grazie alla campagna di Michelle Obama più di 30 milioni di bambini consumano pasti più sani nelle mense scolastiche
Grazie alla campagna “Let’s Move”, lanciata cinque anni fa da Michelle Obama contro l’obesità infantile per sensibilizzare l’opinione pubblica americana, e in particolare i più giovani, sull’opportunità di una alimentazione corretta e una vita sana (con il celebre orto coltivato alla Casa Bianca):
- 1,6 milioni di bambini frequentano asili nido dove frutta e verdure hanno sostituito biscotti e succhi di frutta;
- nelle mense scolastiche più di 30 milioni di bambini consumano prime colazioni e pasti di mezzogiorno più sani;
- 2 milioni di bambini hanno a scuola buffet e insalate con verdure di “Let’s Move!”;
- 9 milioni di bambini delle scuole attive con “Let’s Move!” fanno almeno 60 minuti di attività fisica al giorno;
- migliaia di catene di ristoranti hanno creato menù più sani per i bambini;
- i produttori alimentari e di bevande analcoliche hanno ridotto le calorie dei loro prodotti di 6.400 miliardi di calorie;
- 70 milioni di persone ora vivono in città, comuni o province che aderiscono a “Let’s Move!”.
Info: www.letsmove.gov
Focus - Curiosità: dalla maxi Statua della Libertà in cioccolato alla forma speciale di Grana Padano Dop, un “cesto” di doni made in Italy per la first lady Michelle Obama. E il Salento la invita a conoscere il suo ulivo: “La Regina”
“Una forma di Grana Padano come ricordo della visita all’Expo di Milano”. La farà recapitare direttamente alla Casa Bianca il Consorzio di Tutela del Grana Padano per ringraziare Michelle Obama della missione a Milano. Un’idea nata, spiega Nicola Cesare Baldrighi, presidente del
Consorzio, “dopo aver che Michelle nello showcooking di ieri con i ragazzi dell’American School of Milan, ha cucinato un pollo al prezzemolo con scaglie di grana”. Ma il prodotto simbolo del made in Italy agroalimentare non è l’unico dono per Michelle: all’Expo, ad accoglierla, c’era anche una maxi Statua della Libertà realizzata in cioccolato e alta oltre due metri, creata dall’Accademia Maestri Cioccolatieri Italiani per il Cluster del Cacao. Un invito, invece, è arrivato dal Salento, per conoscere “La Regina”, l’ulivo di 1.400 anni in provincia di Lecce, che dal 2012 il Festival della Dieta Med-Italiana ha assegnato alla first lady come riconoscimento per le attività svolte con la campagna “Let’s Move”, a favore della Dieta Mediterranea.
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