“Oggi siamo qui per dare il via ad una nuova estensione della storica Villa Taverna, la residenza degli ambasciatori degli Stati Uniti d’America nella Repubblica Italiana. Seguendo la tradizione della più famosa cantina vinicola di Villa Borghese, anche Villa Taverna avrà presto una sua cantina in cui gli ospiti ed i visitatori potranno incontrarsi”. Così l’Ambasciatore americano Ronald Spogli ha oggi dato il via alla costruzione dell’opera, progettata da Agnese Mazzei della storica famiglia fiorentina, vignaioli dal Quattrocento in Chianti, architetto che ha firmato cantine per Fonterutoli, Sassicaia (la barriccaia), Castello di Brolio e Antinori (la cantina di Montepulciano).
Villa Taverna è una residenza del XVI secolo, situata nel cuore di Roma, e dal 1933 è la residenza degli ambasciatori degli Stati Uniti nella Repubblica Italiana (il giardino è uno dei più belli e grandi del centro storico di Roma). E gli ambasciatori americani hanno sempre utilizzato Villa Taverna per coltivare le relazioni tra Stati Uniti e Italia. Quest’anno, inoltre, si celebrano anche i 75 anni di residenza degli ambasciatori nella struttura. Negli ultimi anni, il Dipartimento di Stato ha restaurato e ampliato questa proprietà unica, di enorme valore e di rara bellezza. I finanziamenti di privati cittadini e di organizzazioni sia italiane che americane hanno dato un grosso contributo per rendere Villa Taverna la splendida sede diplomatica che è oggi. Gli ambasciatori hanno, infatti, restaurato la “presidential suite”, che tanto spesso ha ospitato i presidenti in visita, hanno realizzato un teatro-cinema (realizzato poi negli anni Ottanta dalle compagnie di Hollywood), una piscina (voluta per volontà di Kennedy negli anni Sessanta), un forno per la pizza nella bellissima terrazza posteriore.
“Oggi è la volta invece di iniziare - ha aggiunto Spogli - i lavori che aggiungeranno a questa proprietà unica e di enorme valore una cantina vinicola all’avanguardia: si tratta di un progetto che rispecchia la cultura e le tradizioni italiane e quelle della stessa Villa Taverna. L’impatto visivo sarà minimo, con un unico piccolo ingresso sotterraneo (vedere le foto del progetto, in anteprima su WineNews). Una volta completata la cantina potrà contenere oltre 5.000 bottiglie di vino, che verranno conservate a temperatura controllata, e comprenderà anche una sala per l’accoglienza e la degustazione. Si tratterà, dunque, della prima vera e propria cantina mai costruita nella residenza di un ambasciatore americano, ed è decisamente importante che per la prima volta capiti proprio in un Paese come l’Italia, ben conosciuto per la propria storia, cultura e apprezzata tradizione gastronomica.
Ed è anche per questo che Spogli stesso ha donato dei grandi vini italiani: “sì, sono un grande appassionato di vino, ma in questo caso - ha precisato Spogli a WineNews - non sono il protagonista; sono le cantine che hanno investito in questo progetto. Nei momenti di rappresentanza (220 tra cene, pranzi e ricevimenti) il vino ha sempre giocato un ruolo importante nell’ambasciata Usa. Per questo mi sono detto: dobbiamo creare una cantina come luogo di incontro e degustazione. É un progetto da oltre 1 milione di dollari”.
Ma il progetto non è da vedere soltanto come investimento, anzi … “Questo progetto vuole anche celebrare - ha spiegato ancora a WineNews, Spogli - l’amicizia tra Usa e Italia e la collaborazione tra i due Paesi; è insomma il frutto di uno sforzo congiunto tra produttori di vino americani e italiani. I migliori vini d’annata italiani e americani potranno ora usufruire di questo nuovo spazio per la delizia dei nostri ospiti”.
“Il mio ringraziamento va a tutti i donatori” ha chiuso l’ambasciatore. Donatori che sono Querciabella, Planeta, Castello Banfi, Marchesi Mazzei, Collemassari, Livernano, Marchesi de’ Frescobaldi, Mastroberardino, Tenuta Greppo di Franco Biondi Santi, Santa Margherita, Zonin (aziende italiane); Constellation International, Jackson Family Wines, Laetitia Vineyards, Silver Oak Cellars, oltre allo sponsor americano Robert Day e all’iniziativa congiunta Italia-Stati Uniti di Marchesi Antinori e Chateau Ste Michelle.
L’architetto - Agnese Mazzei: “ecco come è la cantina di Villa Taverna …”
I suoi avi hanno portato le barbatelle negli Usa nell’800 al presidente Thomas Jefferson e adesso Agnese Mazzei disegna la cantina della residenza dell’ambasciatore americano a Roma. E’ proprio così …
“È un progetto - spiega a WineNews - di cui sono orgogliosa, ed è una coincidenza importante. È un piccolo progetto ma pieno di qualità, sono veramente entusiasta. È fatto di caratteristiche particolari ma importanti”.
Agnese Mazzei ha realizzato altre cantine, prima fra tutta quella di famiglia di Castello di Fonterutoli, ma anche Castello di Brolio, ha creato la “barriccaia” della Tenuta San Guido a Bolgheri, e ha progettato la cantina di Antinori, a Montepulciano.
“La cantina di Villa Taverna - spiega - è ipogea, cioè quasi completamente interrata. Nasce dal collegamento con le catacombe, e quindi dalla Villa, sotto tutto il giardino, si potrà raggiungere la cantina. È strutturata su tre livelli: la Cantina, con tutte le condizioni ideali che deve avere; l’accoglienza; l’area per le degustazioni. È un progetto verticale, dal giardino si vede solo il lucernario, e i tre livelli sono collegati da ballatoi. Una volta completati i lavori, potrà contenere 5.000 bottiglie conservate a temperatura costante”.
La cantina è stata fortemente voluta dall’ambasciatore Spogli perché è un punto dove si può discutere di economia, di politica, di questioni internazionali, tutte cose che sipossono fare meglio parlando intorno ad un tavolo con un buon bicchiere di vino e non in maniera ingessata.
“Sarà sicuramente un luogo di sicuro di grandi incontri”, ha detto ad Agnese Mazzei lo stesso l’ambasciatore Spogli.
La famiglia Mazzei è tra i nomi italiani che hanno dato il proprio sostegno, motivata anche da quel rapporto di privilegio che storicamente la lega alle istituzioni americane. Rapporto che oltre due secoli fa fu inaugurato da un altro Filippo Mazzei e dal suo rapporto con Thomas Jefferson, con il quale collaborò per la stesura della Dichiarazione di Indipendenza Americana. Si deve a Filippo Mazzei infatti uno dei passaggi chiave di questo testo fondante “All men are created equal” e per questo motivo viene celebrato come un American Patriot. Senza dimenticare, infine, che fu la volontà di sperimentare nuove colture a dettare il trasferimento di Filippo Mazzei negli Stati Uniti e fu per questo che salpando portò con sé dalla Toscana delle pianticelle di vite poi piantate nella tenuta di Jefferson a Monticello, in Virginia. Una piantina che in parte ha colonizzato l’America.
Piero Mastroberardino, una delle cantine italiane più prestigiose del mondo: “La cantina? Bel messaggio di amicizia da parte del Governo americano ...”
Ma perché un cantina ha sposato il progetto della cantina di Villa Taverna all’ambasciata americana di Roma? WineNews lo ha chiesto a Piero Mastroberardino, a capo di una delle cantine italiane più famose e importanti del mondo. “E’ un bel messaggio di amicizia del Governo americano, ed è un progetto di partnership importante tra un’istituzione enorme, il Governo degli Stati Uniti, e un pulviscolo di piccole aziende del mondo del vino italiano di alto prestigio, che fanno grande il Belpaese. Gli Usa con questo progetto mettono in risalto le eccellenze italiane in un momento difficile del mercato mondiale e di crisi finanziaria”.
“Siamo rappresentanti - ha affermato Mastroberardino - di quell’economia reale che potrebbe salvare il futuro economico del nostro Paese nei mercati esteri”.
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